Capitolo 16

1K 29 3
                                    



Arya's pov

"Potrei addirittura pensare che mi spii" dico al moro seduto in parte a me.

"Puoi, ma non in questo caso, dato che questo è il mio posto" dice Jace.

"È anche il mio posto" ribatto.

"Non mi piace condividere le cose" dice serio.

"Allora vattene e torna quando non ci sono" dico incominciando ad agitarmi.

"Anzi no me ne vado io" dico alzandomi e lasciandolo li. Ma perché si comporta così.

Arrivo in fretta a casa e vado diretta a fare una doccia, sperando che mi calmi. Fortunatamente ha funzionato metto il pigiama e mi preparo una veloce cena dato che Lilly mi ha avvisato che non viene a casa.
Faccio partire un film in camera quando poco dopo sento bussare alla porta. Arrivo di soppiatto vicino alla porta cercando di fare il meno rumore possibile, non si sa mai chi può essere a quest'ora. Guardo dallo spioncino e vedo Jace. Oddio.. non ci voleva. Beh dato che è lui farò finita di non essere a casa, dopo come mi ha tratto prima se lo merita.

"So che ci sei" dice dall'altro lato della porta. Non rispondo rimango lì ferma.

"Devo parlarti" continua.

"Io non voglio parlarti, vattene" dico seria.

"Ti concedo una domanda" continua scendendo a compromessi.

"Non voglio farti nessuna domanda, puoi rimanere con tutti i tuoi segreti. Non mi interessano, ora va a casa Jace." Dico duramente, e quello che si merita, non si può sempre comportare di merda con me ed io devo passare sopra a tutto. Credo se ne sia andato dato che non sento più nulla, ritorno in camera e dalla stanchezza mi addormento subito.

Mi sveglio non ben riposata, faccio una doccia e indosso i primi vestiti che trovo sta mattina non ho voglia nemmeno di vestirmi bene. Una volta pronta esco di casa e vado a prendere un succo di frutta ed un cornetto al bar. Sta mattina trovo quello di Nate aperto credo che mi fermerò li.

"Nate ma lavori sempre?" Chiedo quando sono vicino a lui. Dato che ogni volta che vengo qui lo trovo.

"Lavoro molto si" dice sincero.

"Cosa di porto?" Chiede subito dopo.

"Un succo di frutta e un cornetto grazie" dico gentilmente.

"Ieri avete tenuto chiuso?" Chiedo per fare conversazione.

"No, perché?" Chiede confuso.

"Perché volevo fare colazione qui ma era chiuso" dico sincera.

"Hai ragione ieri mattina era chiuso perché dovevano fare delle pulizie" dice mentre pulisce il bancone non guardandomi in faccia.

"Devo proprio andare" non mi convince molto ma si è fatto tardi,  pago ed esco in fretta.

"Buongiorno Sophia" dico entrando in ufficio puntuale.

"Buongiorno Arya" dice con una strana faccia.

"Che succede?"

"Non hai sentito la notizia?" Chiede un po' stupita.

"No, non ho sentito nulla. Cosa è successo?"dico sincera.

"Hanno ucciso un uomo, ne parlano tutti in città" dice seriamente.

"Ma chi è stato?" Chiedo, non voglio stare in una città con un assassino in libertà.

"Nessuno lo sa. Ma anche se si sapesse le forze dell'ordine non possono fare nulla" dice tristemente.

"Impossibile é il loro lavoro" dico sicura.

"Non è la prima volta che capita" dice dura.

"Ma ora basta pensarci e meglio se ci mettiamo al lavoro" continua facendo un finto sorriso, cercando di non pensarci.

La giornata passa tranquilla e senza intoppi. Sto per uscire dalle porte principali quando vedo in lontananza Jace arrivare. Non ci voleva, lo volevo evitare, magari non mi vede. Prendo la direzione opposta alla sua e cammino velocemente immischiandomi tra le persone. Controllo dietro di me se mi sta seguendo e non vedo nessuno. Per fortuna.

"Stai scappando da me bambolina?" Ed eccolo là. In parte a me. Proprio sfigata sono.

"No, ti volevo evitare" dico seria continuando per la mia strada.

"Perché?" Dice serio.

"Perché non voglio stare ai tuoi stupidi giochetti" dico.

"Ho bisogno di parlarti vieni con me" dice trascinandomi verso la sua macchina.

"Non ricordo quando ho detto che accettavo" dico una volta entrata nella sua macchina.

"Strano perché io l'ho sentito" dice sarcastico.

"Puoi incominciare a parlare da ora" dico incitandolo.

"Meglio a casa mia" dice sorridendo. Alzo gli occhi al cielo esasperata da questo uomo.
Arrivati a casa sua mi fa accomodare nel suo divano.

"Perché mi eviti?" Chiede di getto.

"Perché sei bipolare, hai tutti i tuoi segreti i tuoi misteri, non si può parlare civilmente con te. Uff.. mi fai uscire di testa." Butto fuori tutto quello che ho dentro

"Senti Arya.." incomincia a parlare.

"Capo abbiamo un problema" dice il mulatto entrando in casa sua e interrompendo qualsiasi cosa volesse dire Jace.

"Non ora Cole" dice rivolgendosi a lui.

"É urgente" insiste Cole.

"Ne parliamo tra 10 minuti" rimane sul suo punto Jace.

"Abbiamo i federali al culo" dice Cole d'improvviso vedendo che Jace non lo calcolava.

"Arya scusami" dice guardandomi.

"Me ne vado" dico sicura.

"Che significa Cole" sento prima di chiudere la porta e uscire da quella casa. Sono pure senza macchina perché ho seguito quella testa di cazzo. Questa è la prima e ultima volta che lo assecondo. Non voglio neanche sapere in che affari loschi è immischiato. Chiamo un taxi e mi faccio riportare in uffico per recuperare la mia macchina. Mi sento una strana sensazione addosso, come se fossi osservata ma non c'è nessuno. Arrivo in casa e controllo che le finestre sono chiuse così anche le tende devo togliermi questa strana sensazione.

Mentre sono tranquilla in camera sento bussare alla porta principale, oddio chi può essere a quest'ora. Mi alzo e guardo dallo spioncino..

"Scusa ho dimenticato le chiavi" dice Lilly mentre le apro la porta.

"Tranquilla" per fortuna era lei.

"Scappo in camera che sto morendo di sonno, ma domani ti racconto tutto ci sono delle succulenti novità" dice sbadigliando mentre ognuno si avvia per la sua camera.

"Buonanotte Lilly"

"Notte Arya" spero di riuscire a dormire tranquillamente...

XXX

Hey raga domandina veloce.
Le vedete le immagini a inizio capitolo?

Non è tutto un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora