Capitolo 38

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Arya's pov

"Allora perché mi hai portato qui? Per stare con Nate?" Domando alzando leggermente il tono di voce.

"Arya detesto quando fai così" dice sbuffando.

"Così come? Quando faccio l'interessata a te? Beh scusa allora tolgo il disturbo"  dico alzandomi da tavola ed andando in camera.

"Arya puoi fermarti un attimo" mi dice mentre cerco di chiudere la mia valigia.

"No, voglio stare il più lontano possibile da te in questo momento" dico sistemando leggermente la camera, sua nonna ha già molto da fare.

"Arya dai" dice Jace sbuffando.

"Niente Arya" dico fermandomi per guardarlo e poi ricominciare. Tutto d'un tratto mi ritrovo sopra il letto con Jace che mi impedisce ogni punto di fuga.

"Ora sei ferma" dice con il suo solito sorrisetto da sbruffone.

"Quindi parla" dico incitandolo.

"Ti porto con me ad una condizione" mi propone.

"Ovvero?" Chiedo curiosa.

"Niente domande" risponde.

"Come dovrei farei a non farti domande se non mi dici mai nulla?" Ribatto guardandolo in quelle sfere azzurro.

"Allora accetti?" Mi domanda snobbando completamente la mia domanda.

"Vediamo se ho capito bene o vengo con te ovunque tu debba andare senza farti domande oppure me ne torno a casa e dimentico tutta questa assurda situazione."

"Beh credo che sceglierò la seconda ma grazie per l'offerta" dico con un tono sarcastico.

"Cioè preferisci andartene?" Domanda incredulo spostandosi e sedendosi in parte a me.

"Esattamente è stato un enorme sbaglio. Io non voglio obbligarti a dirmi cose che non mi vuoi dire" dico alzandomi.

"Domani il mio jet ti riporterà a casa." Mi dice Jace poco prima di uscire dalla stanza ed anche dalla casa dato che sento la porta d'ingresso sbattere.

Mi do una leggera sistemata e scendo in cucina.
Trovo sua nonna intenta a ordinare così ne approfitto per darle una mano.

"Grazie Arya" mi dice una volta finito il tutto.

"Si figuri non è nulla" le rispondo.

"Devi essere molto importante per mio nipote se ti ha portato fin qui." dice carinamente.

"Si molto" rispondo sarcasticamente.

"Il mio JJ ha dovuto farsi le ossa già da piccolo, con la morte della madre e con un padre dentro giri loschi, ho dovuto crescerlo io" rimango leggermente sconvolta dopo questa sua dichiarazione, sapevo che c'era qualcosa che non mi diceva ma non tutto questo.

"É stato fortunato ad avere una nonna come lei" dico facendole i complimenti perché sopportarlo è difficile, senza far intendere che in realtà non so nulla.

Non è tutto un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora