Capitolo 35: Elisa Forneo

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«Salve, io sono la dottoressa Elisa Forneo, lei deve essere Vera, giusto?»


Mi coglie alla sprovvista la sua sicurezza nel definire chi io sia, prontamente le porgo la mia mano scuotendola con quanta più fermezza io possa avere al momento.

«Esattamente, sono il primario Vera Morello, grazie per essere venuta così velocemente. Come le è stato accennato, Elena ha riscontrato una commozione celebrale che le ha causato un'amnesia permanente al momento. Le mostro la terapia che inizierà qui con noi, vorremmo anche un suo parare ovviamente.»

«Capisco, esattamente cosa ricorda?»
Muove il profilo osservando oltre la finestra a vetro dove si trova Elena, che per il momento sembra essere persa nei suoi pensieri. La dottoressa ha un profilo corrugato, sembra abbastanza scossa dalla notizia appena appresa.

«Beh, più o meno a qualche mese prima della morte dei nostri genitori.» Si introduce Eva che ovviamente conosce meglio di me i fatti.
«Quindi non ricorderà neanche delle nostre sedute...» La sua bocca assume una curva asimmetrica, la sua tristezza in questo momento si lascia mostrare senza veli, dovevano avere proprio un bel rapporto. Elisa sembra una donna sulla quarantina, attenta e scrupolosa, con un fascino molto particolare, delinea ogni suo movimento con un'accurata eleganza.

«Potrei vedere prima Elena, così poi mi mostrerà il vostro protocollo?»
«Certamente, prego.» Le indico la porta vicino a noi, senza fare un passo verso di loro.
«Lei non entra?» La psicologa, un'altra volta mi coglie impreparata.
«Certamente, mi segua.»

Cerco di riprendermi sui miei passi, entrando piano nella stanza di Elena che prontamente gira lo sguardo per osservare la donna che le è appena venuta a fare visita.
Visibilmente si può ben notare quanto lei non abbia la più pallida idea di chi ci sia davanti ai suoi occhi, scruta la dottoressa Forneo con estremo distacco.

«Elena, lei è Elisa Forneo la tua psicanalista.»
Eva introduce alla sorella la nuova figura femminile che in questo momento si sta avvicinando con cautela al suo lettino ponendo l'attenzione su tutto il corpo malconcio della sua sfortunata paziente.

«Mia?» Con uno sprazzo di voce caccia fuori quella domanda.

«Beh sì, tua da quasi due anni ormai Elena.»
«Non ricordo completamente niente di lei.»
«Per piacere dammi del tu Elena. Posso sedere?» Indica dolcemente la sedia al suo fianco, la corvina accetta titubante osservandola come se avesse al suo fianco un alieno sceso in terra.
Io ed Eva in disparte, osserviamo tutta la scena scambiandoci qualche occhiata di tanto in tanto.

«Mi hanno detto che non ricordi nulla degli ultimi due anni della tua vita ma se tu lo vorrai potremmo mettere insieme qualche pezzo del tuo passato.»

«Mi aiuterai davvero a ricordare tutto?» Questo suo lato da piccola fanciulla che ogni tanto permettere di emergere è una delle caratteristiche che più mi piacciono di lei.

«Sarà un percorso lungo Elena, io ti aiuterò a tirare fuori le cose che hai rimosso, non posso fare il lavoro al posto tuo ma sono qui per te. Potrai chiedermi qualunque cosa ed io ti dirò tutte le risposte che conosco, ma dobbiamo fare le cose volta per volta.»

«Che cazzata è mai questa? Qui siete tutti più informati sulla mia vita rispetto a me ed io adesso dovrei sapere le cose piano piano?!» Termina la domanda retorica alzando sempre più la voce ed Eva corre verso di lei mettendole una mano sul petto cercando di placare i suoi nervi.

«Elena, sei una pentola a pressione in questo momento e se non inseriamo una notizia per volta rischi di esplodere e non ti farebbe per nulla bene adesso. Vogliamo tutti il tuo bene qui dentro.»

In quel momento la corvina osserva attentamente la sua interlocutrice mentre tira fuori dalla borsa un foglio un po' sgualcito, mostrandoglielo con delicatezza.
Elena si sporge prendendo quel pezzo di carta che né io né sua sorella riusciamo bene a vedere bene da questa posizione.

«Che cosa è? Questa è la mia scrittura, almeno questo lo so.» Attentamente scruta l'oggetto nelle sue mani osservandone entrambe le facciate con fare sospetto.


«Alla migliore psicologa del mondo, questo è solo un piccolo pensiero in confronto a tutto ciò che fai per me. Grazie per il tuo supporto e per continuare a sopportami ancora e ancora. Buon compleanno Elisa. Elena.» La corvina confusa e stupita alza lo sguardo tremolante, con una lacrima che le riga il suo fugace. Non avevo mai visto Elena così vulnerabile...

L'isola senza nomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora