Capitolo 19 pt.2: Non badate alle apparenze.

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Siamo io e lei, disturbate solo dalle onde che si infrangono davanti a noi.
Ho preferito stare al mare, che senza ombra di dubbio sa gestire meglio di noi i repentini cambi di rotte a cui è costantemente assoggettato, proprio come l'andamento della nostra "conoscenza".

Le pareti della scogliera attorno a noi brillano grazie alla luce della luna piena in alto sopra di noi.
Sedute una accanto all'altra, distanti solo una manciata di respiri, ci guardiamo decidendo tacitamente da dove iniziare.

«Dunque, cosa stavi dicendo prima che mio fratello ci interrompesse?» Mi compiaccio del tono deciso che riesco a mantenere.
«Vera, tu hai tutte le ragioni di questo mondo per avercela con me. E nonostante i miei sforzi nel cercare di allontanarti, una parte di me non fa che pensarti dal primo giorno. Speravo di avertene dato prova con la collana, o quantomeno di essere riuscita a farti capire che non mi sei affatto indifferente. Ma guardami, credimi se ti dico che ieri sera non è assolutamente stata opera mia.»

Mi spiazza completamente, non è questo l'approccio che mi sarei aspettata da lei. Non c'è nemmeno l'ombra nelle sue gestualità dell'austera persona che ho conosciuto fino ad oggi. Comincia anche a farsi strada in me un filo di fiducia per quelle sue parole, forse ho bisogno di concederglielo, o forse ho bisogno di concederlo a me stessa.

«Prima che tu possa dire qualcosa, ho bisogno che mi ascolti. Stavolta però non interrompermi, se vorrai inveire contro di me, potrai farlo dopo.»
Annuisco lievemente, sempre molto seria ed autorevole.

«Per raccontarti la mia storia, ho bisogno di spiegarti brevemente chi sono davvero questi tizi divisi in due fazioni, che stanno distruggendo tutta la città.» Annuisco contenta di sapere qualcosa in più di lei, e della città. Impercettibilmente ci scambiamo un goffo sorriso prima che lei possa continuare a raccontare. «Fino a poco più di due anni fa facevano parte di una sola organizzazione che gestiva il mercato nero della città ma nessuno si permetteva a fare qualcosa alla luce del sole, la terra era sacra per loro. I loro affari venivano svolti in grandi magazzini o in campagne lontane dal centro, gestivano di tutto: ogni tipo di droga, armi leggere e pesanti, vendita di organi...»

Prende una piccola pausa per cercare il mio sguardo attento e prosegue. «... per non parlare dei livelli di prostituzione del paese che ormai erano alle stelle. Quest'ultimi, insieme alla tratta dei bambini sono sempre stati i loro "punti forti" . Non si lasciavano scappare davvero nulla. Erano subdoli e scrupolosi senza mai dare nell'occhio alle autorità, o meglio, ripagavano profumatamente il silenzio di chi si imbatteva in loro. Fino al momento in cui, però, siamo riusciti a scoprire le loro mosse neanche troppo segrete.»

«Come sono cambiate le cose? Perché adesso lo scrupolo che inizialmente avevano sembra essere una lontana utopia?» Chiedo curiosa allungando lo sguardo verso di lei, ancora più bella con il riflesso della luna a carezzarle la pelle.

«È qui che viene il bello... Io, Giorgio e Alessia stavamo seguendo un caso che portava ad una donna africana scomparsa, di lei non c'era nessuna traccia. Si sapeva solo che, una volta portata nella civiltà veniva costretta a prostituirsi, convincendola che fosse l'unico modo per dare uno sbocco alla sua vita, come se fosse uno step necessario. Quando ormai però, si stufavano di queste povere donne, spesso per paura che parlassero troppo, le facevano sparire dalla circolazione in modi atroci, uccisioni a sangue freddo o addirittura sotterrandole vive nei campi. È stata lei a condurci nelle loro campagne.»

«Ma è orribile! Ma che uomini sono, come si può non avere neanche un briciolo di dignità e coscienza.»

«Credo che non sarai tanto stupita nel sapere che, purtroppo, non è raro che ci siano altre stesse donne a governare tutto ciò. Beh, hai avuto modo di vedere Maria Marciano. Queste donne diventano spietate una volta al comando, soprattutto quando come nel caso di quest'ultima, il marito viene ucciso da uno sbirro. Una volta preso il potere ti dimentichi il sapore della fame che ingoiavi fino a qualche tempo prima.»

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