I minuti a seguire sono in totale silenzio mentre io cerco una posizione comoda, per quanto possa risultare comoda una sedia, per cercare di alleviare i dolori che ho allo stomaco.
"Paquita." Finalmente lo sguardo di mia sorella si rivolge ad una persona che non sia io nella stanza.
"Dimmi Nairobi." Dice avvicinandosi a lei.
"Potresti controllare se, eventualmente, ci sia un test di gravidanza in uno dei kit d'emergenza?" Gli chiede.
"No, Nairobi..." Mi blocca.
"Niente ma e niente se. Finiscila, me lo avevi promesso." Dice."Che fortuna guarda eccolo qui." Dice porgendo una scatolina bianca e blu a Nairobi con numerosi scritte piccolo, ad eccezione di una grande con il nome di marca del test.
"Grazie Paquita." Dice alla donna.
"Di nulla." Gli risponde sorridendo.
"Sei davvero così testarda? Eppure tra le due la più razionale sei tu! Avanti, cosa ti costa?" Esito.
"Un bambino è la cosa più bella che ci possa essere. verificare non ti costerà nulla, giusto?" Si intromette Paquita.
"Lo so, ma io non sono pronta per fare la mamma." Dico sorridendo appena con gli occhi luccicanti, segno che sto per piangere.
"Nessuna è mai pronta... Ma pensa all'immensa gioia che proverai quando stringerai le sue manine tra le tue. Quando piangerà di notte perchè ha fame o quando dirà per la prima volta 'mamma' o 'papà'." Mi salgono i brividi.
"La tua paura è comprensibile. Ma... sorellina." Mi chiama vicino a lei Nairobi. Mi alzo dalla sedia e mi prende per mano. le sue sono così calde, mentre le mie fredde a causa della paura che possiedo in corpo.
"Ho paura." Ammetto. "Se Berlino..." le parole mi muoiono in gola ma poi mi faccio forza e dico:"Se Berlino non lo accettasse io..." Una lacrima scivola sulla guancia pallida, ma con un leggero rossore.
"Berlino lo accetterà. Fidati di me... Lui è così orgoglioso e a volte anche un po' narcisista ma ti ama immensamente. Lo abbiamo visto tutti come ti tratta e non lo fa perchè non vuole che tu prenda parte nelle azioni che la Banca compie.
"D'accordo." Dico tirando un sospiro e prendendo tra le mani la scatolina.Mi addentro nel bagno e prima di chiudere la porta sento Nairobi dire:"Si ma non metterci un secolo che non abbiamo tutto quel tempo!" Scuoto la testa ridacchiando e chiudo la porta alle spalle.
Il lavandino subito di fronte a me fa si che io mi specchi nel riflesso.
La mia pelle è pallida, un leggero rossore, chiaro, colora le mie guance.
I miei occhi sono spenti, ma c'è una luce, forse spero davvero che io sia incinta. Forse spero davvero di avere un bambino dentro di me.
Forse spero davvero di vedere me e Berlino correre sulla spiaggia con una bambina.
Si ho una predisposizione per le femminucce, lo ammetto.Sorrido a questi pensieri mentre poggio delicatamente il palmo della mano sul ventre. Sono davvero pronta?
nel caso in cui fosse negativo probabilmente ci rimarrei male, ma ehi sono giovane! Ho tempo. Giusto?Scaccio via ogni tipo di pensiero e leggo in fretta le istruzioni.
Facile:
Apri il test;
Fai pipi' sullo stick;
E aspetti il risultato;Semplice, chiaro e veloce. Mi continua a dire la parte più coscienziosa di me.
Difficile, ansioso e situazione stramba la parte più emotiva di me.Mi siedo sul water abbassando la tuta.
Alcuni sbuffi vengono rilasciati dalla mia bocca.
Tutto questo è irreale. La situazione è irreale.
Non posso farlo. Anzi non voglio farlo.D'improvviso un senso di colpa mi logora la mente. Cosa sta succedendo? Perchè cambio continuamente idee, emozioni... Questa situazione è stressante!
Hai solo paura del risultato!
Mi continua a dire la testa. ma ho veramente paura del risultato? Chiudo gli occhi togliendo il tappo e facendo la pipi' sullo stick.Lascio il test sul lavandino, rimettendomi in sesto.
Sono davvero pronta a fare la mamma? Al solo pensiero mi viene da sorridere.
Mi guardo allo specchio sorridendo come un ebete e cercando di nasconderlo persino a me stessa.
Apro l'acqua tiepida e lentamente mi lavo le mani strofinandole con il sapone, quasi a morte. Sto avendo paura.Esco dal bagno con il test in mano e buttando la carta nel cestino di fianco alla porta.
Imbraccio una sedia e la posizione di fianco a Nairobi che mi guarda ridacchiando."Sei in ansia?" Chiede beffarda. Sa esattamente cosa mi frulla nel cervello.
"No, sorellina." Dico ridacchiando anche io.
"Forse dovremmo incominciare a decidere il nome, che ne pensi?" Dice guardandomi bene.
"Forse dovremmo prima vedere il risultato che ne pensi?" Rispondo con un'altra domanda.
"Hai ragione ma aspetto questo momento da sempre." Dice sorridendo.
Mancano otto minuti.7 minuti...
L'ansia incomincia a bussare sempre più forte.6 minuti...
Il cuore accelera ad ogni secondo che passa.5 minuti...
Manca sempre meno.4 minuti...
Mi sento piena di felicità.3 minuti...
Le immagini di un bambino/a tra le mie bracca e quelle di Andres si fanno sempre più vivide e chiare nella mia testa.2 minuti...
Non posso desiderare altro che una famiglia con Andres.1 minuto...
Una famiglia.
La mia famiglia.30 secondi...
Un sorriso spontaneo si forma sulle mie labbra... Il rultato sarà evidente tra pochi secondi.VOCE NARRANTE
Dall'altra parte della Banca di Spagna, Tokyo perlustra ogni singolo angolo della banca alla ricerca di Gandia che sembra essere sparito nel nulla.Pov's Tokyo
Una botta in piena testa.
Cado a terra.
Buio.Mi risveglio in uno spazio piccolo, quasi claustrofobico.
Lo spazio si era ridotto e presto sarebbe stato così anche per il tempo.
Di fronte a me c'è Gandia.
tento di liberarmi dalle catene che mi stringono i polsi bloccando ogni mio pensiero di fuga.
Lo guardo con odio.
Mi sono lasciata sfuggire tutto di mano.
Una distrazione, ho abbassato la guardia per un secondo. Per un fottuto secondo.Tiro un calcio in faccia a Gandia. Che stupido!
"Cosa fai? Mh... Che fai?" Chiede con un tono di puro odio. "Non ti gonfio di botte perchè sei legata."
"Liberami...Vediamo chi spacca la faccia a chi!" Dico.
Si rimette di fronte a me.
"Perchè non mi hai ucciso?" Domando dando libero sfogo ai miei pensieri.
"Non sono un assassino." Constata.
"Non sei un assassino?" Domando retorica. "hai cercato di uccidere Nairobi e Parigi e tu non saresti un assassino?" Chiedo tirandomi avanti co il busto. "Allora cosa sei? Eh! Perchè non mi hai ucciso?"
"Sei la mia cavia."
"E tu chi cazzo sei?" Domando.
"Io sono il domatore. E sei fortunata, ti addomesticherò." Mi dice provocando dentro di me una risata isterica. Tento di liberarmi, ma ciò è impossibile.
Mi blocca stringendo la mia faccia con forza e dicendo:"Al prossimo calcio giuro su Dio che te ne do così tante che nemmeno le tue amichette trie come te ti riconosceranno." Mi dice.
"Vaffanculo." Sibilo a denti stretti.
"Vuoi sapere le mie mosse? Va bene." Si gira a prendere delle carte. Dove vuole arrivare.
"Guarda." Mi mostra una carta. "La mia prima carta sei tu sparita." Dice buttando la carta a terra non possono far altro che cercarti. Sono divisi e nervosi." Dice facendo riferimento ai monitor da dove vede tutti gli angoli della Banca."La mia seconda mossa: spaccare il gruppo. Non ti sei chiesta come sono riuscita a liberarmi?" Chiede mentre subito dopo prende la radio e comincia a dire:"Sono Gandia. Capo della sicurezza della Banca di Spagna. Sono al sicuro e pronto a intraprendere qualsiasi azione che sarà necessaria per assumere il controllo e la sicurezza-"
D'istinto urlo:"Vuole ucciderci uno ad uno! Non vi separate, Vi osserva."
"E come avete sentito sono in buona compagnia."
Si rigira verso di me legandomi e legandomi un pezzo di stoffa sulla bocca per non farmi parlare.
"Devi cominciare ad essere meno scorbutica altrimenti non andremo d'accordo Tokyo." Si rigira e prende in mano la radio dicendo:"Voglio ringraziare più di tutti Palermo. Il suo consiglio su come levarmi le manette lussandomi il pollice mi hanno reso un uomo libero. Grazie a lui ora sono un uomo libero."
Chiude tutto."Non temere tornerò presto e prima possibile... Voglio farvi dannare un po' prima di uccidervi uno ad uno." Spegne tutte le telecamere e imbraccia un fucile.
Sono in pericolo ed io non posso fare nulla...
°♡°
Come promesso ecco il capitolo.
Chissà se Parigi sarà incinta o no?🤔
Al prossimo aggiornamento!💫Firmato
Animanera🖤
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Molto meglio dell'oro.- Berlino Y Parigi./La casa di carta.
FanficSEQUEL DI "Criminal~Berlino&Parigi" "Parigi." Dice Tokyo non appena mi vede. "In carne ed ossa." Dico abbracciandola e tenendola forte a me. Nonostante tutto abbiamo vissuto insieme per cinque mesi e abbiamo rapinato la Zecca di Stato insieme. "Ho c...