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E' notte. 
La notte prima della rapina. Domani sarà il grande giorno, partiremo tra sei ore o più per giungere in Spagna. 
"Andres." Lo chiamo. So che è sveglio. 
"Dimmi." Mi risponde.
"Domani, quando entreremo nella Banca... Ricordati che ti amo." Dico guardandolo di profilo.
"Non me lo scorderò. Mai." Sorrido e lo abbraccio ancora di più.

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Siamo in un capannone, tutti insieme vestiti da militari aspettando come da piano le coordinate del Professore.
Tramite alcune conoscenze del Professore siamo riusciti a procurarci due camion dei militari, su cui andremo ad attaccare il nome del plotone che saremo.
La tensione è talmente tanta che sembra comprimerci.

"Attenzione, siete il primo plotone della sesta compagnia della BPAC." La voce del professore risuona attraverso la radio ,successivamente, Palermo fa scattare il cronometro con il tempo che abbiamo a disposizione.

"Signore e signori siamo il primo plotone della sesta compagnia della BPAC.
1 6 BPAC!" Dice Palermo accostato da Berlino e tutti ci mettiamo al lavoro per attaccare il numero e la compagnia sui due camion militari.

"Abbiamo 16 minuti e 45 secondi. Vi voglio con il cuore caldo e la mente fredda! Andiamo,forza!" Dice Berlino.

In pochi minuti eravamo tutti pronti e in viaggio verso la Banca di Spagna.
Il professore aveva mandato tre dirigibili a lanciare banconote su Madrid per generare caos.
Ed era proprio quello di cui avevamo bisogno.
CAOS.

***

"QUESTO MESSAGGIO E' PER TUTTI QUELLI CHE VEDONO IN QUESTA MASCHERA UN SIMBOLO DI RESISTENZA.
ABBIAMO BISOGNO DI VOI, LO STATO CI HA DICHIARATO GUERRA.
UNA GUERRA SPORCA E ABBIAMO DECISO DI RESISTERE.
LA POLIZIA HA ARRESTATO UNO DEI NOSTRI IN ACQUE STRANIERE.
ANNIBAL CORTES.
SONO GIA' PASSATI PIU' DI DUE MESI, NON E' MAI STATO APERTA UN'INCHIESTA UFFICIALE.
NON E' STATA RICHIESTA LA SUA ESTRADIZIONE.
NON GLI E' STATO CONCESSO UN AVVOCATO. LO TENGONO PRIGIONIERO IN UN LUOGO SCONOSCIUTO, E MOLTO PROBABILMENTE LO STANNO TORTURANDO.
PER CUI CHIEDIAMO CHE VENGA FATTA CESSARE QUESTA DETENZIONE ILLEGALE, E CHE SIA ASSICURATA LA GIUSTIZIA CON TUTTI I DIRITTI CHE GLI SPETTANO.
LO STATO HA INIZIATO QUESTA GUERRA, E NOI NON CI NASCONDEREMO.
MA CI BATTEREMO.
COLPO SU COLPO E QUESTA VOLTA RUBEREMO.

RUBEREMO DAVVERO ALLA  GRANDE."

***

Queste parole, registrate dal Professore in tuta rossa e maschera di Dalí, sono state fatte risuonare per le strade di Madrid dopo aver fatto piovere banconote da cinquanta.

"Veloci veloci!" La voce di Palermo risuonava nelle nostre orecchie.
"Il vero convoglio è già partito." Annuncia Berlino.
In poco siamo tutti pronti.

"Promettimi di stare attenta." Mi dice Andres prendendomi il viso tra le mani.
"Lo farò solo se tu farai altrettanto. Non devi per forza essere sempre l'eroe." Dico.
Sorride e mi bacia per poi salire davanti al camion insieme ad Helsinki ed io dietro con Palermo, Tokyo, Denver e Stoccolma.

Arriviamo per le strade di Madrid e subito si vede la gente urlarci contro, credendo che siamo realmente i militari che dovrebbero essere qui.
Giunti davanti alla banca di Spagna si notano immediatamente centinaia e centinaia di persone con la maschera di Dalì e alcuni vestiti proprio con la tuta rossa, urlarci contro, e l'unica cosa che vorrei è andare lì, e dirgli siamo noi.
Siamo i Dalì,  quei pazzi che si portano al suicidio da soli pur essendo ricchi da sfondare.
In un men che non si dica arriviamo.
Scendiamo tutti ed io, Palermo e Stoccolma siamo incaricati di andare a parlare con il capo della guardia civile, per far aprire al convoglio che altro non è tutte le cose che ci servono per la rapina.

Molto meglio dell'oro.- Berlino Y Parigi./La casa di carta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora