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Pov's Parigi
2 minuti...
Non posso desiderare altro che una famiglia con Andres.

1 minuto...
Una famiglia.
La mia famiglia.

30 secondi...
Un sorriso spontaneo si forma sulle mie labbra...

Il risultato non esce subito. O almeno così credo non ho il coraggio di girarlo. Non ho il coraggio di guardare  se c'è una sola linietta oppure due.
"Coraggio." Mi intima Nairobi. 

Lo giro.
Il cuore perde un battito. Chiudo gli occhi cercando di reprimere le lacrime. 
Una sola linietta.
Negativo.
Nessun bambino, nessun nome, nessuna famiglia niente di niente!

"Allora?" Chiede Nairobi.
Scuoto la testa per poi dire:"Negativo." Dico sospirando.
"Sorellina..." Tenta di consolarmi ma la fermo e con un falso sorriso dico:"Va bene! Sul serio!" 
"Ti conosco Parigi... So che infondo lo avresti voluto ma..."
"Sono giovane e ho tempo. Lo so." Dico lasciando il test vicino a Nairobi.
Mi alzo cercando di reprimere le lacrime.
Insomma sotto sotto lo speravo veramente che potesse essere positivo.

Noto Nairobi prendere il test in mano e guardarlo insistentemente. 
"Parigi... Io credo di vedere due liniette qui."  Dice con un sorriso a trentadue denti.
Mi giro e prendo di slancio il test dalla sua mano guardandolo bene e notando due liniette.
Positivo.
Gli occhi mi si riempiono di lacrime ed una gioia indescrivibile mi attanaglia il petto.

"E' positivo." Dico piangendo e mordendomi il lato inferiore.
"Si!" Urla, per quanto possibile Nairobi."
"Diventerai zia!" Dico iìentusiasta.
"E tu diventerai mamma!" Mi dice mentre dei brividi si attorcigliano per tutto il corpo.

Abbraccio Nairobi e Paquita ridendo ci dice:"Ragazze piano! Fate piano!"
Vado da lei e la abbraccio.
"Oh Paquita, Paquita!"
"Congratulazioni cara! Te lo meriti." Dice accarezzandomi lievemente una guancia.

Veniamo interrotte da Bogotà che vedendomi chiede:"Cosa succede qui?"
"Qualcuno qui è molto incinta." Dice Nairobi ridendo.
Lo vediamo riflettere.
"Paquita tu n-non..." L'infermiera fa cenno di no e poi ridendo guardandomi dice:"Parigi tu?! Sul serio? " Domanda irrequieto sul posto.
Annuisco, messa con le spalle al muro.
"Oddio! Sono così felice per te!" Dice abbracciandomi ma un'ondata di malinconia mi avvolge in esso.

"Cosa succede?" Domanda Bogotà.
"Beh... Ho paura che la rapina non finirà come deve e se ci uccidono..." Dico. "O peggio se mi mettono in carcere non vedrò ma-"
"Ehi." Mi richiama Bogotà, lo guardo e mi dice:"Ce la faremo, ed io personalmente ce la metterò tuuta"Queste  sue parole mi fanno sorridere.
"E poi, perdonami ma... Dovrò pur vedere Berlino prendere in braccio suo figlio e fare il bravo papà." Sorrido e gli rispondo:"Che scemo che sei!"
"Glielo hai detto piuttosto?"  Chiede.
"In realtà ancora no... Ora è molto preoccupato per la rapina. Appena le acque si saranno calmate glielo dirò." Dico sorridendo.

Il momento di calma e gioia dovuto alla notizia inaspettata si interrompe.
Dei brividi percorrono tutto il mio corpo ma cerco di passarci sopra e di non farci caso restando forte per mia sorella.
La voce di Gandia risuona per tutto l'edificio attraverso degli altoparlanti. Restiamo tutti in ascolto.

"Sono Gandia. Capo della sicurezza della Banca di Spagna.
Sono al sicuro e pronto a intraprendere qualsiasi azione che sarà necessaria per assumere il controllo e la sicurezza-" La voce di Gandia si interrompe e lascia spazio a Tokyo. Sapevamo che l'avesse presa.
"Vuole ucciderci uno ad uno! Non vi separate, Vi osserva." Dice. 
"E come avete sentito sono in buona compagnia." Sibila attraverso quella che sarà una radio.
Non si sente nulla, il mio istinto mi dice che sta dicendo a Tokyo di stare zitta.
Dopo pochi secondi infatti, risentiamo la sua voce dire:"Voglio ringraziare più di tutti Palermo.
Il suo consiglio su come levarmi le manette lussandomi il pollice mi hanno reso un uomo libero. Grazie a lui ora sono un uomo libero."

Chiude tutto.

Pochi secondi dopo vediamo arrivare Berlino come una furia seguito da Palermo che è tra Stoccolma ed Helsinki.
Dopo pochi secondi vediamo arrivare Rio e Denver.
Siamo tutti nella stanza.
Siamo al completo aspettando che Palermo venga condannato come un vero e proprio criminale anche se noi non siamo da meno.
Ci ha traditi. Ha fatto scappare un ostaggio.
ma non un  ostaggio qualsiasi.
Ha fatto scappare Gandia, il figlio di puttana che ci ucciderà tutti.

"Sei consapevole di ciò che hai fatto" Domanda il professore dalla radio.
"Si." Risponde come se nulla fosse accaduto.
"Sai che ha tentato, e ci è quasi riuscito, di uccidere Nairobi e Parigi?" Chiede ancora il Professore.
"Danni collaterali." Risponde.
"Danni collaterali un cazzo!" Rispondo alterata io che sono vicino a Berlino. Sono così tentata di scagliarmi addosso a lui ma Berlino mi ferma.
"Non ne vale la pena fidati. E se proprio vorrai ammazzarlo dopo la rapina." Mi dice all'orecchio, pur continuando a guardare Palermo con fare inquisitorio.
"Bastardo, figlio di puttana." Gli dice invece Nairobi tentando di tirarsi su." Ma viene fermata da Paquita che gli dice:"Calma Nairobi, non sforzarti."
"Perchè lo hai fatto Palermo?" Gli chiede il Professore.
"Tokyo ha fatto un colpo di stato. Ho sentito l'obbligo morale di salvare il piano." Risponde.
Dal tono di voce si sente un po' di pentimento. 
O meglio un falso pentimento. Sapeva ciò che diceva quando ha detto a Gandia come togliersi le manette, e sapeva benissimo quali sarebbero state le conseguenze.
"E hai pensato di farlo a mia insaputa?" Domanda Berlino con voce sprezzante.
Palermo si rivolge a lui e dice:"Io sono fedele al piano. Ho dovuto riportare l'ordine stabilito perchè lei non mi ha mai sollevato." 
"Peccato che non sei tu il capo di questa rapina, ma è Berlino. Tu hai tradito tutti noi." Rispondo in preda alla rabbia. Ho continui cambi di umori e sudo a freddo, in questa situazione sono più stressata del solito. Non doveva andare così.
"Ti ho sollevato di fatto. E comunque non c'entra con la liberazione di Gandia." Gli dice il professore.
"Certo che centra. Dovevo creare il caos e ovviamente avrebbe cercato lei." Risponde.
"Avrebbe potuto ucciderla." Gli dice Nairobi.
"Ripeto ha fatto un colpo di Sato."
"Bugie!" Gli risponde Denver. "Tutte bugie! Sarebbe scappato come un topo e avrebbe portato con se i segreti di stato."
"Ti sbagli."
"Ti ha fermato Helsinki all'ingresso con la valigetta." Gli dice Berlino.
Helsinki si avvicina lentamente e abbassandosi leggermente protraendosi verso di lui dice:"Volevi negoziare, stronzo."
"Ah si? Con i documenti che ho rubato e che sono in quella valigetta li?" Dice indicando con la faccia la valigetta disposta su un tavolo in un angolo. "Perchè non controllate." 
"Denver apri la valigetta."

Denver si avvia verso la valigetta, la prende e la apre.

"Cosa c'è dentro?"
"Merendine." Risponde chiudendo di nuovo la valigietta nera.
"Quello che c'è all'interno non cambia la tua posizione." Gli dice Berlino.
Mantiene la calma persino ora.
"Berlino ha ragione. Tu hai tradito la banda." Risponde il Professore. "Hai messo tutti in pericolo e grazie a te Gandia ha come prigioniero un membro dei nostri. Ascoltami voglio darti una possibilità per permetterti di fare ammenda, ma questo non lo dimentico e ovviamente non torni al comando con Berlino."
"Bene allora che cazzo faccio?! Torno nella hall con gli ostaggi tanto vale." Risponde alzando la voce Palermo.
"Prima di tutto devi stare in silenzio e ascoltarmi!" Palermo se ne sta zitto mentre con un espressione di ira e rabbia ci squadra uno ad uno. "Non torni nella hall con gli ostaggi. Liberatelo." Ci guardiamo tutti.
Ci fidiamo? o meglio: Ci possiamo fidare? 

Se il piano prima era un vero e proprio suicidio, ora siamo in trappola abbiamo nemici fuori ed un nemico dentro.
Scuoto la testa in disapprovazione. Io non lo libererò. 
La colpa se Nairobi stava per essere uccisa è di Gandia ma in parte a questo punto è anche di Palermo.
"Se lui avesse tenuto la bocca chiusa, a questo punto non saremmo qui a discutere su cosa fare o come fare per catturare Gandia." Dico piano io ma tenendo gli occhi puntati sulla mia preda. Palermo.
Ricambia il mio sguardo senza dire nulla.
"Abbiamo un assassino libero. Che gira come gli pare e piace, che ci osserva." Dice il professore. "Non possiamo permetterci altre falle nel piano. Fidatevi di me, più siamo meglio è. Quando le acque si saranno calmate emetteremo il verdetto."
"Bogotà." Lo richiama Berlino.
Bogotà si alza e con il suo coltello svizzero taglia il .... a Palermo.

La guerra è appena cominciata.

°♡°
Scusate gli errori di battitura.
FINALMENTE Parigi scopre il risultato del test.
Era ora direi!🤣

Firmato
Animanera🖤


Molto meglio dell'oro.- Berlino Y Parigi./La casa di carta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora