Grazie al cielo oggi è l'ultimo giorno in questo posto infernale, non vedo l'ora di tornarmene a casa, nella mia stanza a Brooklyn, nel mio letto matrimoniale per me e me soltanto. Neanche Britt c'è mai stata, a dormire da me, mi fa strano, di solito mi fermo io a dormire da lei, camera mia rimane camera mia e di nessun altro, fra un po' non lascio entrare neanche Jordi, lui odia quel soprannome, "non siamo più alle elementari" mi dice ogni volta che lo chiamo cosi per farlo incazzare ma a me piace, è una delle poche cose che mi voglio ricordare della mia vecchia vita da sfigato.
Alle 18.30 puntuali mi portano la cena, pastina in brodo, purè e carne bollita, mio dio, mi vogliono affamare questi qua, mangio tutto e mi preparo ad una serata film, magari ci fossero anche i popcorn, adoro andare al cinema. E' appena finito il secondo film, guardo l'ora, 23.48, ho zero sonno ma devo provare a dormire. Faccio per chiudere la televisione quando la porta si apre, di getto lascio il telecomando e giro la testa verso la finestra facendo finta di dormire, spero non siano venute a farmi rogne per il volume troppo alto della tv così lascio un occhio aperto, quello appoggiato al cuscino, voglio vedere da quale infermiera verrò sgridato. Dal riflesso della finestra vedo una sagoma entrare, non riesco a capire chi sia, noto solo che ha la coda alta, man mano che si avvicina sento un profumo, l'ho già sentito ma non riesco a ricord... cazzo è il suo. E' lei. Mi ero dimenticato che aveva il turno serale oggi. Chiudo subito anche l'altro occhio, se mi vede sveglio mi riempie di domande e io non ho la minima intenzione di parlarle. Più si avvicina e più sento il suo profumo, è delicato, fruttato, semplice, buono. Dai Carter, contieniti. Non si è accorta che sono sveglio, per fortuna, prende il telecomando dalle mie gambe e spegne la tv, ora siamo quasi completamente al buio, c'è solo la luce dei macchinari e dei lampioni fuori a farci compagnia. Mi cambia la flebo di fisiologica e mi sente il battito portando l' indice e il medio sul mio collo, un brivido mi percorre la schiena, un brivido uguale c'è stato l'altro ieri quando mi ha visitato, spero la smetta subito, mi da fastidio il suo contatto e poi ha le dita fredde, lei sposta la mano come se avesse letto tra i miei pensieri e mi sistema meglio la coperta.
Sembra abbia finito perché la sento allontanarsi, finalmente se ne va, penso, e posso ritornare a respirare. Cazzo perché ho trattenuto il respiro per tutto questo tempo? Forse perché il suo profumo è nauseante da quanto mi ricorda i nostri 4 mesi passati insieme.
<Fanculo> la sento sussurrare alla porta, non mi ero accorto che era ancora dentro la stanza, si riavvicina al letto, perché cazzo, non mi può lasciare in pace?
La sento sospirare e poi inizia a parlare
<Ciao Carter, io volevo parlarti, ci ho provato in questi giorni ma non ho mai avuto il coraggio e quando l'ho trovato mi hai liquidata e io beh, lo capisco. Così ti parlo ora, che anche se dormi e non mi puoi sentire ti meriti delle dannate scuse. Ti sembrerà strano ma oggi, Grace Lily Hilton ti chiede scusa per averti trattato di merda> la sento fare una risatina ironica e poi continua <Dio non so da dove partire, tranquilla Grace, non ti sente, puoi anche fare figure di merda, tranquilla> si ti piacerebbe che non ti sentissi, questa è pazza parla pure da sola <Da quella sera della festa dove ti ho lasciato dopo beh si insomma, dopo quello che ci eravamo detti, sono andata a casa e ho vomitato, ma non perché fossi ubriaca, lo sai bene che reggo bene l' alcol ma perché mi sentivo sporca, ti avevo fatto del male, tanto, ma quel giorno ho fatto male anche a me stessa, mai avrei creduto che qualcuno potesse provare qualcosa per me, quello che abbiamo vissuto è stato vero e dio solo sa quanto mi manca tutto ciò oggi. Al tempo ero diversa, avevamo solo 18 anni, l' amore per me era un gioco e la voglia di vincere la scommessa per vantarmene con Brittany era più importante di te. Ora sono cambiata, davvero, se fossi sveglio mi rideresti in faccia e forse, anzi quasi probabilmente mi manderesti a quel paese> devo dargliene atto, su questo ha ragione, l' avrei mandata a fanculo ancora prima che iniziasse a dire la S di scusa ma ora no, voglio sentire dove va a parare, delle sue scuse me ne faccio poco niente.
<fatto sta che mi sono scusata con quasi tutte le persone che ho fatto soffrire, la prima è stata Lucy, non so se te la ricordi, ora è la mia coinquilina e la mia migliore amica e l'ultimo sei tu, Carter. Dio, è così liberatorio poterti dire tutto, anche se questo è una minima parte di ciò che vorrei dirti, se fossi sveglio ti chiederei di perdonarmi e di magari, provare a diventare amici, ma non puoi rispondermi...> e vuoi sentire la risposta se fossi sveglio alla tua domanda quale sarebbe? NO, MAI. Sento una mano leggera che inizia a spostarmi i capelli dalla fronte, aspetta, mi sta accarezzando? Ma che cazzo? Fermala Carter mi dice la mia coscienza, vorrei ma non riesco, é come se fossi bloccato, dio é una tortura, lo odio e lo amo questo tocco leggero. Poi se la fermassi lei si accorgerebbe che non sto dormendo e tutto questa finta mi farebbe solo sembrare un disagiato.
Lei, come se nulla fosse, continua a parlare
<Se fossi sveglio però non ti direi che mi piaci dalle elementari, che ti vedevo tutto da solo e ogni volta che provavo ad avvicinarmi per parlare tu te ne andavi, solo Jordan Miller è riuscito a parlarti, ero felice quel giorno, quando è venuto da te, ti ho visto sorridere per la prima volta dopo un mese e devo dire che è stato il sorriso più sincero che avessi visto da un bambino della nostra età. Poi siamo cresciuti e tu mi piacevi sempre di più ma comunque non ti accorgevi di me, allora ho iniziato a comportarmi male, prendevo in giro tutte e tutti, ho preso di mira Lucy perché vedevo che parlavi con lei ogni tanto e la aiutavi ogni volta che la spingevo o le versavo addosso qualcosa della mensa, ma almeno mi guardavi, uno sguardo severo ma almeno c' eri, avevo bisogno che tu mi notassi, che mi vedessi e poi c'è stata la scommessa con Brittany, non volevo accettare, mi piacevi ma l'ho fatto e dio se mi sono innamorata di te, ogni giorno era una tortura, da quando é iniziato tutto il giorno del tuo compleanno a quando é finito la sera della festa, il 17 giugno. Sono date che non dimenticherò mai, il giorno più bello e il giorno più brutto della mia vita. Cazzo Carter, i sorrisi che regalavi solo a me, le tue carezze, i tuoi baci, erano veri come quelli che io davo a te e tu non sai quanto ti ho sognato e pensato in questo anno, a quello che ho perso e a quello che avrei potuto avere se al posto di dirti "non provo nulla per te" ti avessi detto "ti amo"> non faccio in tempo a realizzare quello che mi ha appena detto che appoggia le labbra sulla mia fronte e mi lascia un leggero bacio, poi mi sussurra un altro <scusa>, si è appena staccata da me che si apre la porta
<Ecco dov' eri Grace, mi ero preoccupata, tutto bene? Ha avuto problemi il paziente? Ci hai messo tanto> le dice una sua collega,
<Oh no, niente di grave, ho risolto tutto, ora andiamo e lasciamo riposare il signor Bale>, entrambe escono dalla stanza e io non so più a che cosa pensare, vorrei che mi avesse dato un sonnifero perché col cazzo che ora riuscirò ad addormentarmi.
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L'amore é una scommessa.
RomanceGrace Lily Hilton studia infermieristica a New York ed é una volontaria nell'ospedale vicino casa. É proprio lí, tra le mura del pronto soccorso che incontra Carter Bale, il ragazzo di cui é innamorata ma a cui ha spezzato il cuore commettendo un er...