27 - Grace

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Avviso: Capitolo con contenuti sessuali espliciti!

 I giorni passati a casa con i miei genitori sono stati meravigliosi, mi sono riposata e sono stata coccolata dai nonni. Mi mancavano e mi sono ripromessa di chiamarli più spesso. Ora anche loro si sono comprati un cellulare "così possiamo fare le videochiamate" mi hanno detto. Li amo.

La lezione di infermieristica generale procede lentamente, mi sto un po' annoiando se devo essere sincera. Sento il cellulare vibrarmi nella tasca. Un sorriso mi compare sulle labbra quando vedo che il mittente é Carter.

Buongiorno meraviglia. Ho preso un altro biglietto, é uscito il numero sette. Tre domande, un'azione. Ora si che ci divertiamo ;)

Mi scappa una risata, tanto che la ragazza davanti a me si gira e mi guarda male. Sicuramente il messaggio di Carter é più interessante della lezione. Gli rispondo

Pensale bene, mi raccomando. Ne hai solo tre, non sprecarle!

La sua risposta arriva poco dopo e mi spiazza.

Oh piccola Grace, le domande ce le ho già bene in testa. Preparati! Ah, stasera sei mia.

Non sto più nella pelle. Carter dopo quel messaggio me ne ha scritto un altro dicendomi di andare da lui dopo cena. Metto il body rosso come portafortuna anche perché é il mio preferito. Chissà se lo vedrà stasera.

Alle 21:00 in punto sono sotto casa sua. Sono tranquilla, so che le domande probabilmente riguarderanno la scommessa, mi sono già preparata e spero che parlandogliene questa questione si risolva una volta per tutte e riesca a metterci definitivamente una pietra sopra. Entro in casa sua e dopo essermi tolta il giubbetto saluto Carter con un lungo bacio. Mi é mancato, non lo vedevo da tanto.

<Mi sei mancata lo sai? Non credevo che una rompiscatole come te mi potesse mancare. Dico davvero comunque>

Mi ha letto nel pensiero, come sempre, quando penso una cosa lui la dice, chissà se é lo stesso per lui e gli credo quando dice che gli sono mancata. Perché dovrebbe dirlo se non lo pensa?

<Anche tu devo ammettere che mi sei mancato. E comunque il vero rompiscatole tra i due sei tu, mio caro> dico sostenendo il suo sguardo cercando di essere seria, con scarsi risultati.

<Cosa ti posso offrire?>

<Dell'acqua va bene, alcol no stasera!>

<Signor si> e si dirige verso il frigo per prendermi dell'acqua. <Vieni, sediamoci> e lo seguo fino al divano. É super comodo.

<Quando vuoi io ci sono, sono pronta!>

<Calmati Hilton, non é un'interrogazione. Comunque va bene. Domanda numero uno, perché hai deciso di fare le scommesse con Brittany?>

Ok, me la immaginavo.

E così gli racconto di Brittany e di suo papà, che da quel giorno é cambiata e io per starle vicino l'ho assecondata. Poi la cosa é diventata più grande di me e non sono più riuscita a fermarla.

<Provavi piacere nel vedere gli altri soffrire?>

Nessuno mi aveva mai fatto questa domanda, neanche io a me stessa. Provavo piacere a vedere gli altri soffrire?

<In realtà, ero indifferente, so che sembra brutto ma quando ci sei dentro non ti rendi conto di niente, fidati. Volevo solo che Brittany fosse felice. Era la mia migliore amica ma mi sono sempre chiesta se io sono stata lo stesso per lei.>

<Domanda numero due>

<Ehi, mi hai già fatto due domande, non vale!> lo interrompo.

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