L'amore é una scommessa.

26 - Grace

<Serata interessante?> mi chiede Lucy prima di bere un sorso di thè e alzando continuamente le sopracciglia. Sono rientrata tardi e lei stava già dormendo.

<Serata interessante si > dico restando vaga. Guardo il fondo della mia tazza fingendomi interessata. Quando alzo lo sguardo su di lei vedo che mi sta ancora guardando. So che sta aspettando una risposta più intrigante ma certe cose voglio tenerle solo per me. Del resto nemmeno lei mi racconta tutto quello che succede con Jordan e io non insisto mai.

<Diciamo che é come se ci stessimo conoscendo di nuovo. Un anno può fare la differenza. Tipo lo sapevi che sa cucinare? E molto bene per giunta. Potrei pagarlo per venire a cucinare qui tutte le sere> dico alzandomi dalla sedia per prendere altro thè. Oggi abbiamo lezione e non vedo davvero l'ora che arrivi il giorno del Ringraziamento per tornare a casa e riposarmi seriamente. Prima però passerà un'altra settimana e quindi Carter aprirà un nuovo biglietto. Per ora ne sono usciti tre.  A me bastava solo che si fidasse e così é stato. Non mi sentivo così felice da tanto.

Era da un po' che non andavo in ospedale. Purtroppo con i corsi e lo studio é difficile trovare ore libere per riuscire ad andare a dare una mano. Oggi, dopo le lezioni ho deciso di tornare nel mio mondo per salutare le mie colleghe e fare qualche giro a salutare i pazienti più affezionati. Spero di non ricevere brutte notizie sulla perdita di qualcuno di loro. Non appena varco la soglia mi ritorna in mente il pomeriggio in cui é arrivato Carter. Non potevo davvero credere ai miei occhi quando ho letto il suo cognome sulla cartellina. Quanto é passato dalle mie scuse mentre dormiva, che poi in realtà non stava dormendo, e da Brittany appiccicosa. Chissà come avrà fatto a ingannare Carter e a farlo cadere nelle sue grinfie. Sicuramente mi avrà dipinta come un mostro, non che fossi molto diversa. So per certo anche che si sarà mostrata una vittima dei miei giochi, magari inventandosi che io l'avevo costretta a lanciare quella scommessa. Roba da matti, ma lei lo farebbe a occhi chiusi. In ogni caso, il fatto che lei non sia più nella vita di Carter mi fa stare più tranquilla. Almeno ci siamo liberati di un macigno pieno di energia negativa e cattiveria.

Dopo due ore sono già di ritorno al campus. Alcuni dei miei pazienti sono tornati a casa dalle loro famiglie mentre altri sono ancora all'ospedale. In ogni caso non c'é stato nessun decesso e torno a casa ancora più sollevata. Tutto ora nella mia vita sta andando bene e sono così leggera che se facessi un balzo potrei anche toccare le nuvole. Non sono mai stata una sognatrice ma ogni tanto qualche attimo di libertà me lo concedo.

Il fine settimana arriva velocissimo, portando con sé tanta e dico tanta pioggia. Ringrazio che non sia neve perché sennò a quest'ora saremmo già sommersi. Un po' come in The day after tomorrow solo che lì la situazione era ancora più tragica. Carter é seduto sul mio letto e sta guardando fuori.

<Ti giuro, solo pensare di uscire per andare a casa mi fa venire il vomito. Troppo comodo spostare il nostro appuntamento qui> mi dice non appena entro in camera con due tazze di cioccolata fumanti.

<Suvvia non fare così il tragico. É solo un po' d'acqua, certo se ogni tanto ti ricordassi di prendere l'ombrello forse non ti darebbe così fastidio> anche questa volta é arrivato zuppo dalla testa ai piedi. Ovviamente per salutarmi mi ha dato un lungo abbraccio avendo pure la premura di strofinarmi la testa bagnata in faccia e di asciugarsi i capelli con il lembo della mia maglietta.

<Allora che biglietto é uscito oggi? > gli chiedo sedendomi vicino a lui.

<Il 3, luogo speciale >dice prima di sorseggiare la sua cioccolata <ti prego dimmi che non dobbiamo uscire per vederlo. > dalla mia faccia sorridente capisce che dovrà rincontrare la pioggia prima del previsto. <non é che me lo puoi mostrare per foto? No? Ok d'accordo ma se mi prendo anche solo un fottuto raffreddore verrai a portarmi il pranzo e la cena a casa per una settimana>