17 - Grace

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La cosa che odio di più al mondo oltre ai lunedì sono le briciole di biscotto nel thè. Si fermano ogni volta sulla superficie del liquido e finisco per strozzarmi quando deglutisco. Poi hanno una consistenza strana in bocca e io, in fatto di cibo, sono molto schizzinosa. Sto sbattendo da più di un minuto questo povero biscotto alla cannella per cercare di togliere il maggior numero di briciole ma invano, mi sa che mi rassegnerò ad inzupparlo così. Stringendo gli occhi mando giù anche l'ultimo sorso di thè e dopo che ho messo la tazza nel lavandino vado verso la mia camera per vestirmi. É sabato mattina e voglio prendermela con calma. Nel pomeriggio mi devo vedere con Noah per continuare il lavoro di gruppo. Posso dire di essermi presa una bella cotta per lui, con quello sguardo magnetico e la risata sempre pronta. Mi ha portato una ventata di allegria pazzesca. Siamo circa alla fine del nostro progetto e, visto che la consegna é tra qualche giorno, vogliamo concluderlo e spedirlo in anticipo, magari il professore ci da qualche punto in più.

Lucy é uscita di prima mattina. Anche lei doveva finire il suo lavoro con Carter. Dopo che gli ho chiesto ufficialmente scusa l'ho visto qualche volta per il campus. Ogni volta che lo incrociavo diventavo momentaneamente più cupa, per fortuna c'erano sempre Lucy o Noah al mio fianco pronti a farmi ridere e a farmi stare meglio.

Dopo che ho ritrovato il mio libretto l'ho letto svariate volte. Ancora non riesco a credere quanto fossi perfida e cattiva alle superiori. Cambiare vita mi ha fatto proprio bene.

Dopo che mi sono messa un maglioncino con scollo a V e un paio di jeans a vita alta mi siedo alla scrivania per studiare. La sessione non é molto vicina ma prendermi avanti con gli appunti mi rende in qualche modo più tranquilla. Devo avere tutto sotto controllo oppure ad un certo punto esplodo.

Passo buona parte della mattinata a colorare le scritte sui quaderni e a sottolineare righe dai miei enormi libri. Davvero hanno più di mille pagine ciascuno e io, per un esame, ne devo sapere buona parte. Ogni volta mi stupisco su come facciano tutte queste cose a restarmi in testa.

Sono le due precise quando la macchina di Noah si ferma nel parcheggio della biblioteca. Gli vado incontro per salutarlo.

<Ciao raggio di sole > mi saluta lui con un bacino sulla guancia mentre io arrossisco per il gesto e per il modo super carino con cui mi ha chiamata.

<Ciao miglior compagno di lavoro che si possa mai desiderare > gli faccio io di rimando. Lui sorride mostrando tutti i denti e gli occhi gli si illuminano. Ok forse non ho solo una semplice cottarella. Forse mi sono proprio innamorata. Prima che possa immaginare una me più grande vestita di bianco con un anello luccicante al dito Noah apre la porta della biblioteca ed entriamo. Scegliamo il solito tavolo, quello vicino ai libri di avventura e alla grande finestra che da su un piccolo giardino molto curato. A differenza di molte biblioteche qui si possono prendere anche cose da bere o da mangiare, basta solo non avvicinarsi con le mani sporche di salsa ai numerosi libri antichi. Ordino un cappuccino e nel mentre tiro fuori tutti i miei libri. Noah si é seduto di fianco a me, così possiamo lavorare entrambi sulla stesso computer senza farci venire un gran torcicollo. Oggi é diversa da tutte le altre volte che ci siamo visti. Siamo molto più vicini e se mi sforzo un po' posso anche percepire il suo respiro sul mio collo. Forse me lo sto solo immaginando ma perché non farlo? Dopo due ore decidiamo di fare una pausa, io ne approfitto per andare in bagno. Non appena mi alzo noto che in un tavolo non molto lontano dal nostro ci sono Lucy e Carter anche loro alle prese con molti libri. Quando sono entrata non li avevo notati, ma magri erano arrivati da poco. In ogni caso la mia sedia guarda nella direzione opposta quindi non avrei potuto vedere un bel nulla. Li vedo molto concentrati quindi non li interrompo e vado silenziosamente in bagno. Quando esco però noto che Carter mi sta guardando. Ha la mascella contratta e le sopracciglia aggrottate. Mi segue con lo sguardo fino a quando non mi siedo al mio posto, di fianco a Noah. Il ragazzo vicino a me non appena mi vede mi schiocca un sonoro bacio sulla guancia e mi porge un cioccolatino, di quelli con le frasi sdolcinate dentro. Sono abbastanza stupita da questo suo comportamento, di solito non si sbilancia mai. Ma oggi lo sentivo che c'era qualcosa di diverso. Gli sorrido e nel mentre scarto il cioccolatino. Noto con molto piacere che non é bianco, quelli non li sopporto proprio. Spezzo il cioccolato in due parti e una la porgo a Noah che per tutta risposta lo prende direttamente con la bocca e nel farlo mi morde un dito. Scoppio a ridere per questo gesto così bizzarro e lui si unisce alla mia risata.

<Scusate? > una voce troppo familiare ci fa subito smettere. <Qui qualcuno starebbe cercando di lavorare > gli occhi di Carter sono fiammeggianti. Deve essere arrabbiato o irritato. Si vede anche da come sta rigido sulla sedia. Gli do un'ultima occhiata e poi mi giro. Dio che nervoso, che senso aveva rovinare un momento così perfetto.

<Ehi, hai dimenticato di leggere la frase > Noah mi riscuote dai miei pensieri e mi porge il foglietto

A voce alta, per farmi sentire meglio, lo leggo

<La pazzia dell'amore é la più grande tra i doni del cielo. Platone>

Dopo questa lunghissima pausa ritorniamo a lavorare, sempre più vicini. Forse lo sto facendo un po' apposta, so che Carter mi sta guardando. Nah sciocchezze, lo faccio solo per stare il più possibile vicina a questo super figo che ho affianco. Si si deve essere solo per questo. Sorrido tra me e me e Noah lo nota.

<Cosa c'é che ti fa ridere così. Stai pensando a qualcuno in particolare? Secondo me é Bale laggiù > mi chiede lanciando un' occhiata al tavolo dietro al nostro. Quando mi giro noto che Lucy e Carter se ne sono andati.

<In verità stavo pensando a te > dico arrossendo. Abbasso lo sguardo. Non riuscirei a sopportare il peso del suo.

<Aww che cucciola che sei > mentre lo dice mi accarezza la testa e sorride. Ritorna subito serio e comincia a mettere via le sue cose. Guardo l' ora e noto che non é ancora troppo tardi. Potremmo continuare a lavorare per altri venti minuti buoni.

<Cosa stai facendo? > gli domando non capendo perché se ne stesse già andando.

<Ehm mi sono ricordato che devo tornare a casa presto oggi. Non é un problema se finisci tu il lavoro vero? Tanto mancano solo poche righe > é già in piedi con lo zaino sulle spalle.

<Certo nessun problema > non faccio nemmeno in tempo a finire di parlare che lui mi scocca l' ennesimo bacio sulla guancia e dopo avermi ringraziato un miliardo di volte se ne va.

Che strano però. Stava andando così bene poi tutto su un colpo é cambiato totalmente. Con la testa ancora piena di pensieri lascio la biblioteca e torno a casa.

Trovo Lucy ad aspettarmi con una maschera sul viso e una tisana tra le mani.

<Beh perché quella faccia sconvolta ?> mi chiede non appena mi vede <eri con sexy Noah, cosa ci potrebbe essere di così sconvolgente ? > dopo aver messo giù la mia borsa le racconto tutto.

<Strano che pensasse che stavo pensando a Carter, era palese che in realtà c'era lui al centro della mia testa > dico pensierosa.

<Beh forse tu non pensavi a lui, ma Carter ha pensato a te tutto il tempo. > la guardo confusa, non può essere vero. Lui mi odia e non pensi tanto a qualcosa che odi dal profondo. <pensati che una volta mi ha pure chiamata come te, lui non se ne é accorto ma io ovviamente si. Poi era sempre tutto teso e aveva perennemente la mascella contratta. Abbiamo smesso di studiare prima perché non riusciva a concentrarsi abbastanza. Chissà a cosa stava pensando di te > vorrei saperlo anch'io. Magari mi ha perdonata o sta prendendo in considerazione di farlo.

<Senti tesoro voglio chiederti una cosa > stringe la sua tazza e mi guarda con sguardo indagatore. Perché oggi sono tutti così strani. <se noi sappiamo chi ti perdonasse per quello che gli hai fatto, e ti chiedesse di uscire, pensi che potresti innamorarti di nuovo di lui? > questa domanda mi lascia piuttosto spiazzata. Non ci ho mai pensato realmente. Certo ho fantasticato tanto sul suo perdono ma non mi ero mai immaginata un dopo. Mi prendo qualche minuto per pensare e poi le rispondo. Voglio essere il più sincera possibile perché solo così posso davvero capire quello che il mio cuore prova.

<Forse, ma dico forse potrei innamorarmi di nuovo di lui. Sono stata io ad allontanarlo ma non perché non lo amassi, questo no di certo. Quindi sì, mi metterei con lui se é questo che vuoi sapere. Però ora nella mia testa c'é anche Noah e sinceramente preferirei uscire con lui e che ricominciare tutto di nuovo con Carter> detto questo vado in camera mia e mi butto a peso morto sul letto. Forse non sono stata troppo sincera. Certo una parte di me é ancora innamorata di Carter, mentre l'altra lo é di Noah ma davvero sceglierei quest'ultimo se me li trovassi davanti entrambi con un mazzo di rose? 

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