8 - Grace

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Sono passate due settimane da quando ho parlato a Carter. É stato dimesso nel giorno in cui io ero di riposo e così quando sono ritornata in ospedale la sua stanza era già stata occupata da un altro paziente.

Le parole di Jordan non mi hanno lasciata del tutto indifferente. Ha detto chiaramente che se solo ci avesse provato con una delle due Carter lo avrebbe ammazzato. Ora, possiamo escludere Lucy: certo, in alcuni momenti erano vicini e lui l'aiutava ma é con la sottoscritta che ha passato quattro mesi. Stupendi mesi aggiungerei. Questa cosa mi manda fuori di testa! Mi ha a malapena parlato però sicuramente deve averlo fatto con Jordan. Non penso proprio che sia rimasto fermo a prima di quella festa. Sa per certo quello che é successo tra di noi. Ma allora perché dire quelle cose?

Questi pensieri mi frullano in testa da tanto. Ho bisogno di una pausa. Tra corsi e ospedale sono sempre fuori casa e non penso mai a me.

<Ehi Lucy, hai da fare questa sera? > le chiedo mentre esco dal bagno. Ultimamente mi sono trovata spesso a pensare alla mia vita mentre mi facevo la doccia.

<Mmh, non penso. Mi avevano chiesto di uscire ma non é ho molta voglia. A cosa pensavi?> mi chiede lei smettendo di scrivere qualcosa sul cellulare.

<Film e schifezze? Poi possiamo anche farci una bella maschera alla faccia visto che ho la pelle secca come una prugna> dico specchiandomi nel vetro del forno.

<Uuh, va bene! Ma il film lo scelgo io. Ho proprio voglia di un horror. Tu che dici? >

<Per me va benissimo. Sai che mi piace molto come genere>

Così ci ritroviamo entrambe sotto le coperte con una busta di pop corn ciascuna a guardare Scream, il primo.

<Oh ma dai! Lo sanno tutti che la prima regola negli Horror é 'mai salire le scale quando l'assassino ti insegue' e lei cosa fa? Sale quelle benedette scale, mi pare ovvio > sbotta Lucy alzando un braccio e indicando con la mano lo schermo della tv. Mi metto a ridere per la faccia buffa che ha fatto e lei mi guarda male. Alzo le mani in segno di resa e continuo a guardare il film. Non lo avevo mai visto e devo dire che pensavo fosse più pauroso. Certo in qualche scena ho preso un colpo però nulla in confronto ad altri horror che ho visto.

<Ah lo sapevo che era il fidanzato. Dai, ha la faccia da maniaco quello > dico a film terminato

<Si ma devi ammettere che é un figo pazzesco e quella faccia da maniaco come la chiami tu io la chiamo faccia sexy. Mi parte quasi la sindrome della crocerossina, vorrei aiutarlo a ritornare una persona sana di mente. Ma magari facendo così perde tutto il suo fascino. No no meglio lasciarlo cattivo > Mi fa molto ridere il fatto che fa tutti questi ragionamenti da sola. Pone delle domande e si risponde da sola. Davvero, secondo me i suoi neuroni ogni giorno corrono 8 maratone per star dietro a tutto quello che pensa.

<Ora ci facciamo una bella maschera e poi andiamo a letto che dici?> magari si tranquillizza un po', il film le ha dato molta energia. Lei acconsente così ci spostiamo in bagno e scegliamo quella che ci piace di più. Io opto per una idratante in crema mentre Lucy una in tessuto con la forma e i colori di una giraffa. Le lasciamo in posa per 15 minuti e solo dopo aver bevuto una tazza di latte caldo ciascuna andiamo a dormire.

***

Odio il lunedì per molti motivi. É il primo giorno dopo i due di vacanza del fine settimana, ho le materie più noiose del corso, Lucy é sempre intrattabile perché beh é lunedì e soprattutto perché in mensa c'é sempre il cibo più triste di tutta la settimana. Oggi però c'é qualcosa di diverso, piove. E non una pioggerellina lieve lieve. No. Un acquazzone. Inutile dire che il mio ombrello é servito poco a proteggermi da tutta quell'acqua. Io e Lucy più zuppe che mai entriamo nel nostro polo.

<Guarda la segreteria oggi é aperta. Strano, di solito ci vuole un miracolo perché ci sia qualcuno lì dentro > dico dopo aver appoggiato l'ombrello nell'apposito spazio.

<Di solito é aperta quando ci sono nuovi studenti, sennò non possono avere gli orari e tutte le informazioni> Lucy ha ragione, perché quando ci sporgiamo nel corridoio per vedere se c'é qualcuno noto subito un ragazzo che sta parlando con Morine, la segretaria. Ha i capelli completamente bagnati, deve essersi dimenticato l'ombrello perché sta lasciando una pozza sotto di lui.

<Scusate, vi serve qualcosa?> la voce della segretaria mi risveglia dai miei pensieri.

<No no, stavamo solo aspettando una nostra amica, ma deve ancora arrivare. Beh si é fatto tardi e noi > non faccio in tempo a finire la frase che il ragazzo che avevo visto prima si gira.

É lui. Carter. Un brivido mi percorre tutta la spina dorsale e non é per il freddo. Lui continua a guardarmi. Sono io la prima a spostare lo sguardo. Mi giro e me ne vado, Lucy mi segue.

<Oddio, oddio, oddio. Cosa ci fa qui? Beh se era in segreteria vuol dire che é diventato un nuovo studente> dice Lucy cercando di non parlare a voce troppo alta. La lezione é iniziata da poco. Io e la mia amica ci siamo sedute in fondo per poter parlare meglio.

<Scusa ma non viveva a Seattle? Quando cavolo si é trasferito? > sbotto aggrottando le sopracciglia

Arriva un coro di 'shhh' dalla fila davanti alla nostra e Lucy li guarda con una smorfie e fa una linguaccia. A tutta risposta una delle ragazze si gira e fa la linguaccia pure lei. Io e Lucy restiamo spiazzate. Forse questo corso da alla testa.

<Beh se ci pensi, come mai era qui a New York? Insomma non penso che l'incidente lo abbia fatto a Seattle. Magari é venuto a trovare qualcuno qui> dice Lucy copiando sul quaderno quello che il professore ha scritto sulla lavagna.

<Magari Jordan si é trasferito qui e lui é venuto a trovarlo e ha deciso di restare per questo anno> propongo grattandomi la fronte.

<O magari é Brittany quella che si é trasferita qui ed é venuto a trovare lei> mi fa notare la mia amica. Avevo dimenticato l'esistenza di Brittany e devo ammettere che per cinque secondi ho vissuto meglio. Dopo quell'ultima supposizione non dico più niente e la lezione continua monotona come sempre.

Uscita dall'aula dopo le tre ore del pomeriggio una lunga fila si era creata nell'entrata del polo.

<Scusa, sai cosa sta succedendo? > chiede Lucy a una ragazza vicino a noi che era in coda

<Si. Questa mattina il prof. Colmar ha parlato di un nuovo corso sui diritti dei pazienti e degli infermieri in collaborazione con il corso di diritto. Vi siete perse la lezione di questa mattina? Perché é la prima cosa che ci ha raccontato dopo che é entrato > guardo Lucy e noto che ha la stessa mia espressione. Eravamo così concentrate a parlare che ci siamo perse questa informazione. Decidiamo entrambe di iscriverci e quando arriva il nostro turno firmiamo il grande foglio che é stato appeso nella bacheca.

<Spero che ci sia qualche ragazzo carino tra quelli di diritto. Quelli di infermieristica sono tutti brutti o inesistenti. Secondo me dovrebbero esserci più ragazzi maschi nel nostro corso perché sennò come faccio a sopportare i turni massacranti in ospedale se i miei colleghi sono solo femmine. Ho bisogno di rifarmi la vista ogni tanto > sbuffa lei riprendendo l'ombrello da dove lo avevamo lasciato questa mattina

<Ah per rifarti l'occhio ti assicuro che anche i medici non scherzano. Quando vado là per i miei turni spero sempre di capitare in chirurgia plastica, là ci sono quelli più belli > ci incamminiamo verso casa, per fortuna ha smesso di piovere.


Spazio autrici: Vi sta piacendo la storia? Fatecelo sapere nei commenti! xoxo

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