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Finita la messa Gwen si alza salutando frettolosamente Trent ed esce dalla chiesa il più velocemente possibile. Non vuole in nessun modo incontrare Duncan, non dopo quello che ha scoperto che ha fatto...

La rabbia le dà abbastanza adrenalina per aumentare il passo.
Cammina a falcate sotto la pioggia per le colline, l'acqua le bagna la faccia e i vestiti.
L'unica cosa a cui riesce a pensare è ciò che ha appena sentito da Trent, si sente delusa, arrabbiata... malinconica... non avrebbe mai pensato che, dopo aver conosciuto quello strano ragazzo, si sarebbe rivelato la persona peggiore del mondo.

"Povera Heather..." è l'unica cosa che riesce a pensare, ricorda di quanto fosse distrutta quando ha ricevuto la lettera di addio da Alejandro.

Avendo i capelli fradici e le scarpe piene d'acqua cerca un posto dove ripararsi e fortunatamente sulla cima di una collina trova un mausoleo coperto.

Si precipita sotto la tettoia e sospira più volte per tranquillizzarsi.
"Di sicuro mi prenderò un bel raffreddore..." pensa nervosa.

Neanche finisce di riprendere fiato che sente una presenza alle sue spalle
"Chi cazzo mi ha seguito?!" Pensa prima di girarsi. Non vuole vedere niente e nessuno.

Si gira di scatto e si trova dietro l'ultima persona che avrebbe voluto vedere nella sua vita: Duncan, bagnato fradicio pure lui che la guarda intensamente.

Duncan:"signorina Gwen, ho lottato in vano non c'è rimedio" inizia a dire con tono quasi disperato mentre Gwen lo osserva senza sapere bene cosa fare. Lo odia, lo odia con tutta se stessa.

Duncan:"questi mesi trascorsi sono stati un tormento" continua velocemente "sono venuto qui solo per vedervi, dovevo vedervi..."

A queste affermazioni Gwen si pietrifica completamente. Non riesce ad elaborare tutte queste informazioni. Prima la faccenda della sorella e ora questo... sta diventando tutto così strano.

Duncan:"Ho lottato contro la mia volontà, le aspettative della mia famiglia, le inferiorità delle vostre origini ignorando il vostro patrimonio familiare, tutte cose che voglio dimenticare e chiedervi... di mettere fine alla mia agoni..." finisce tutto d'un fiato, non essendo un buon oratore il suo unico modo di farsi ascoltare è dire tutto d'un fiato.

Gwen continua ad osservarlo confusa. In questo momento non riesce a pensare alla rabbia che la divora dentro nei confronti di lui ma rimane prettamente confusa da tutta questa situazione.

Gwen:"non capisco" chiede infine preoccupata.

Duncan:"vi amo" dice all'improvviso lasciando spiazzata la ragazza.
Duncan:"...con grande ardore" finisce con tono più rilassato ma pur sempre tremolante.

Lei lo gurda scioccata negli occhi. Come può pensare di dirle una cosa del genere dopo quello che ha fatto alla sorella e alla sua famiglia?!

La rabbia che la stava massacrando torna a galla.

Duncan:"vi prego concedetemi la vostra mano" chiede dopo qualche secondo di esitazione.

La confusione e l'indignazione di Gwen aumentano sempre di più.

Gwen:"signore... io..." inizia cercando di rimanere pacata e tranquilla, è pur sempre un nobile lui...
Gwen:"io apprezzo il coraggio con cui mi avrete fronteggiato, ma mi duole molto avervi causato pena. Credetemi, l'ho fatto in modo incolpevole" dice senza distogliere lo sguardo dal ragazzo che continua a guardarla speranzoso.

Duncan:"questa è la vostra risposta?" Dice con un tono di rabbia mutando la sua espressione da cerbiatto indifeso.
Gwen:"si signore"
Duncan:"vi state... prendendo gioco di me?"
Gwen:"no"
Duncan:"mi state respingendo?" Dice con più rabbia.
Gwen:"di certo i sentimenti che vi hanno offuscato la mente vi aiuteranno a dimenticare" dice fermamente.

𝒫𝓇𝒾𝒹𝑒 𝒶𝓃𝒹 𝒫𝓇𝑒𝒿𝓊𝒹𝒾𝒸𝑒 || 𝒢𝓌𝓊𝓃𝒸𝒶𝓃Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora