Capitolo 30.

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Un veloce brusio, seguito da un venticello freddo, svegliò YoungNam dal suo sonno calmo.
Si strinse maggiormente nelle coperte, cercando di riprendere sonno, ma il rumore della porta del bagno che si chiudeva attirò del tutto la sua attenzione.

Aprì lentamente gli occhi mentre, con calma, si metteva seduto sul letto sfatto e vuoto se non per la sua presenza. Era confuso, aveva più o meno visto un'ombra muoversi durante il suo dormiveglia e il suo essere da solo era la prova che no, non era solo immaginazione.

Fece per alzarsi con ancora quell'aria smarrita, ma venne fermato dalla porta della camera che veniva aperta, mostrando la figura sorridente di Shou.

"Buongiorno YoungNam! Stiamo preparando la colazione, hai fam-"

Shou si bloccò immediatamente quando puntò lo sguardo sul ragazzo, facendo svanire il suo sorriso. L'odore della stanza, per di più, era perfettamente riconoscibile per lui.

YoungNam strinse leggermente la coperta contro il petto, non sapendo bene cosa dire. Era imbarazzato e la sua posizione non del tutto stabile a causa del dolore non era di grande aiuto nel negare quelli che, probabilmente, erano i pensieri di Shou.

Sì, era un angelo, ma non era così stupido.

Poteva ritenersi fortunato però: se al posto dell'angelo fosse entrato KangDae sarebbe probabilmente morto e risorto solo per essere ucciso di nuovo.

Ora capiva a cos'era dovuto quel movimento improvviso che l'aveva svegliato. Minki doveva aver sentito la voce dei due ragazzi e per questo era scappato in bagno per non creare nessun problema con KangDae.

Fottuto demone, poteva almeno avvisarlo.

"Forse è meglio andare a comprare qualcosa da mangiare. Porto con me KangDae."

Shou sussurrò con imbarazzo quelle parole, vedendo il suo pupillo annuire e sorridere timidamente. Per quanto divertente fosse traumatizzare l'angelo, in quel momento era davvero troppo imbarazzato.
Non si aspettava una scena del genere e la presenza di KangDae in casa non era certamente d'aiuto. Gli creava una certa ansia.

"Io...grazie hyung."

L'angelo si limitò a fare un piccolo sorriso nella sua direzione, uscendo velocemente dalla stanza. Doveva trovare un modo per non far notare le sue guance rosse, ma doveva muoversi. Se ci avrebbe messo troppo tempo, KangDae sarebbe sicuramente andato a controllare e non era un bene, tutt'altro.

Si allontanò dalla stanza, cercando di non pensare al suo bambino in quelle condizioni o in quei momenti. Quando era cresciuto? Fino a qualche anno prima dormiva nella culla e beveva dal biberon! Doveva assolutamente parlarci.

Come avrebbe affrontato KangDae con, addosso, quel trauma sul suo piccolo YoungNam? Non ce l'avrebbe fatta. Era sul punto di svenire, se lo sentiva. Sarebbe sicuramente morto.

No, avrebbe aspettato delle spiegazioni e solo dopo morto. 

YoungNam, nel mentre, tirò un sospiro di sollievo quando sentì la porta chiudersi, buttandosi di peso sul letto. Aveva iniziato la mattina in modo alternativo.

Era già stanco di quella giornata.

Sentì la porta del bagno aprirsi e, dopo pochissimi secondi, vide Minki uscire con i suoi vestiti perfettamente indossati. Come aveva fatto a sistemarsi così velocemente non lo sapeva e non sapeva nemmeno come poteva essere così affascinante di prima mattina.

Era un demone dopotutto, poteva aspettarsi qualsiasi cosa.

Minki si stese sul letto, avvolgendo la vita di YoungNam con un braccio.

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