Capitolo 6.

1.8K 110 34
                                    


"Unum, l'unico."

Shou passò lentamente le dita su quel foglio. C'era una foto poco sotto quel nome, raffigurava un bambino appena nato in fasce, col il corpo e il viso quasi del tutto coperti.

Il bambino nella foto era troppo piccolo per essere riconosciuto, non poteva dire con certezza che questo Unum fosse il suo amato YoungNam.

"Unum? Non ho mai sentito parlare di lui. Si raccontano anche storie vecchissime, ma lui non so chi sia."

KangDae si sporse un po' per leggere quel foglio. Era abbastanza vecchio, ma non così tanto da essere dimenticato.

I demoni era grandi pettegoli e non dimenticavano mai. Ogni giorno si parlava di vecchi avvenimenti, si conoscevano i peccati più grandi mai avvenuti, ma questo Unum non l'aveva mai sentito.
Era così nascosta la pagina da chiedersi quanto sia pericoloso da essere chiamato addirittura "unico".

"Mia madre me ne ha parlato un po', ma non ne so molto."

Shou girò il viso verso il rosso, raccontando. Sapeva a grandi linee la storia, ma non si era mai ritrovato ad approfondire la cosa.
Ora per si stava chiedendo se non fosse pericoloso, perché nasconderla in quel modo altrimenti?

KangDae tolse il libro dalle sue mani, prendendo il foglio giallastro.
Lo lesse con attenzione tra se e se, girandolo pronto a leggere altro.

Rimase sorpreso nel trovare l'altra parte vuota.

"Hey, qui non c'è niente. Manca il continuo del racconto."

Si girò il foglio tra le mani, cercando un qualsiasi modo per leggere.
Quel foglio raccontava davvero poco.

Narrava l'età del bambino, il suo nome, il nome dei genitori e basta. Tutto qui. Nient'altro. Zero. Niente di niente.

"Forse è protetto da qualcosa. Proviamo a mettere il foglio a contatto con la luce, magari ci saranno nuove parole. Solitamente fanno così."

Shou si alzò prendendo il foglio e si avvicinò alla parete della biblioteca. Era una stanza molto antica e sul muro c'erano delle semplici candele ad illuminare la stanza.

KangDae trovava ciò ridicolo. Avevano inventato l'elettricità, perché non usarla?

L'angelo prese lentamente la candela, attento a noi scottarsi, e la passò al demone per fargliela mantenere. Passò il figlio sopra il fuoco, attento a non far bruciare niente, ma rimase deluso nel vedere il foglio identico a prima.

"Non funziona..."

Shou sospirò sconsolato mentre l'altro rimetteva la candela al suo posto.
Il foglio non aveva avuto il minimo cambiamento e si chiesero se non fosse falso.

A KangDae passò per la mente un'idea che lo fece lentamente sorridere mentre alzava lo sguardo sull'innocente creatura che aveva davanti.
Shou ricambiò il suo sguardo in totale confusione.

"Andiamo nel reparto proibito."

Aveva detto con sicurezza quelle parole, facendo spalancare gli occhi all'angelo.

Il reparto proibito era il posto più oscuro di quella biblioteca. Era costantemente buia ed era quasi impossibile entrare.
Conteneva libri sconosciuti alla maggior parte e pericolosi se toccati da mani sbagliate, per questo era quasi impossibile entrare.

"Sei impazzito? Assolutamente no, è pericoloso."

Shou sussurrò con panico quelle parole, vedendo però l'altro ignorarlo.
KangDae alzò gli occhi al cielo e si girò, camminando verso la parte più buia di quella stanza.

Doveva stare attento a non farsi scoprire da nessuno, rischiava troppo. Fortunatamente la biblioteca a quell'ora tarda era praticamente vuota.

Shou lo seguì, cercando di fare meno rumore possibile mentre si ripeteva quanto sbagliato fosse tutto ciò. Era un angelo, non avrebbe mai fatto una cosa del genere e non avrebbe permesso all'altro di finire nei guai.

Sarebbe stato punito o peggio, YoungNam avrebbe sofferto troppo la sua assenza.        

"Sta zitto cazzo, ci metti nei guai altrimenti. Entriamo, cerchiamo e torniamo indietro, non ci vuole molto. So come entrare, non avremo difficoltà, stai semplicemente muto."

Shou guardò l'altro confuso, cosa intendeva con: "so come entrare"? Ci era già stato? Oddio stava avendo a che fare con un criminale.
Non poteva credere che l'altro volesse fare una cosa del genere.
Arrivarono d'avanti una grande porta nera, era spaventosa a detta dell'angelo.

"È facile entrare in realtà, chiudi gli occhi finché non ti dirò di riaprirli."

Shou annuì lentamente chiudendo gli occhi, portando le mani a coprirsi il viso. Quel diavolo era totalmente fuori di testa.

Sarebbero morti, se lo sentiva. Non voleva morire.   

"Apri."

Tolse lentamente le mani dal viso e aprì gli occhi, deglutendo a vuoto. Voleva chiedere come fosse possibile vedere la porta aperta e voleva chiedere perché la stanza fosse così buia e spaventosa.

Deglutì nuovamente, cercando di calmarsi. Era un angelo accidenti, non poteva fare niente di tutto ciò.
Seguire quel diavolo lì, in quella stanza, perché? YoungNam avrebbe sofferto sapendo la sua vera natura, non serviva approfondire la cosa.

KangDae percepì la sua paura. Puzzava di terrore e non faceva niente per nasconderlo.

Quanto l'attirava quell'innocena, sarebbe stato bello privarlo di quella purezza. Ciò andava totalmente contro le regole, ma si sa, nessun demone ama rispettare le regole e lui non amava pensare alle conseguenze.                     

"Non avere paura ed entra con me."

Il tono del rosso era deciso, per non permettere all'altro di replicare. Si avviò all'interno della stanza, ma si fermò quando si accorse che l'altro non lo stava seguendo.
Sbuffò spazientito, tornando indietro.

Shou era sul punto di girarsi e andare via, non voleva cacciarsi nei guai per colpa dell'altro, ma quando stava per andare via sentì l'altro avvicinarsi.

"Angioletto, seriamente?"

La sua voce era ironica, chiaro segno di presa in giro. L'angelo si girò immediatamente verso di lui, guardandolo male.

"È pericoloso e non ho intenzione di infrangere le regole a causa tua. Rischio di mettermi nei guai."

KangDae sorrise avvicinandosi a lui, vedendo l'altro arretrare lentamente. Quell'angelo era uno spasso.

"Hai paura? Andiamo angioletto, non lo saprà nessuno. Non sei stanco di vivere seguendo sempre tutte queste regole, senza fare mai ciò che realmente vorresti?"

Shou toccò il muro mentre l'altro posava una mano vicino la sua testa, abbassandosi leggermente arrivando quasi alla sua altezza. Continuò a parlare.

"il brivido dell'infrangere le regole è afrodisiaco. L'eccitazione di star facendo qualcosa di proibito, non ti trasmette il minimo brivido? O la più piccola curiosità? Entriamo e usciamo, sarà veloce e divertente. È un sistema che possiamo usare per varie occasioni."

Il demone guardò l'altro con una scintilla di malizia negli occhi.
L'angelo sospirò lentamente sentendo le proprie guance andare a fuoco, annuendo subito dopo.

"Va bene, accidenti, va bene. Faccio presto però, ma lo faccio solo per YoungNam."

KangDae sorrise trionfante, allontanandosi lentamente da lui. Shou rilasciò un sospiro, aveva trattenuto il fiato senza neanche accorgersene.

Si staccò lentamente dal muro seguendo l'altro, oltrepassando quella porta così paurosa. Se ne stava già pentendo, perché non sapeva rifiutare?

Il rosso si girò verso di lui pronto a parlare, ma si sorprese nel vederlo.

"Angioletto, il tuo ciuffo è nero."

Fallen Angel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora