Shou aprì lentamente gli occhi, stringendo tra le mani il cuscino e stringendosi di più contro il tessuto che lo stava coprendo. Aveva freddo.Si girò lentamente, pronto a stringersi nel caldo petto di KangDae, ma si sedette improvvisamente trovando solo un cuscino al suo fianco.
Fece una smorfia dolorante per quel movimento improvviso, ma provò a resistere, guardandosi intorno.
La stanza era completamente vuota e anche i vestiti del demone erano spariti. Forse era andato via o forse era in cucina. Non sapeva cosa pensare.
Chiamò varie volte il nome del demone, sperando che apparisse magicamente da un momento all'altro, ma realizzò ciò che era davvero successo quando nessuno lo raggiunse: KangDae era andato via.
Si stese nuovamente sul letto, stringendo la coperta tra le mani e affondandoci il viso. Non sapeva cosa pensare o meglio, non voleva pensare.
Avrebbe iniziato a pensare a varie teorie per giustificare la sua sparizione, cosa che non era sicuro di regge. Magari aveva da fare, magari aveva un impegno, magari era stato poco bene, magari era uscito a comprare la colazione o magari l'aveva abbandonato lì dopo aver soddisfatto ogni suo bisogno.
Non doveva esserne sorpreso, sapeva che sarebbe stata solo una notte e sapeva che sarebbe finita lì. Senza nessun cambiamento nel loro rapporto e senza sentimenti da parte dell'altro.
Lo sapeva perfettamente, ma non poté evitare di attutire i singhiozzi contro la coperta che strinse con più forza, con la speranza di attutire anche il dolore al suo cuore.
°
YoungNam guardava in silenzio il suo demone, restando seduto sul letto a gambe incrociate. Le mani erano posate sulle cosce e la sua faccia aveva un'espressione abbastanza schifata.
Erano lì da quasi un'ora ormai e KangDae era intento a parlare, senza la minima intenzione di fermarsi. Sembrava totalmente perso nel suo dialogo da non permettere all'altro di parlare.
Aveva visto Shou quella mattina e si era perso in un racconto che raccontava gli avvenimenti della notte passata insieme. Gli aveva letteralmente detto: "Io e KangDae abbiamo fatto l'amore".
Nam era caduto dalla sedia, urlando e imprecando, totalmente scioccato. Shou gli aveva ripetuto, con enorme imbarazzo, quella frase per altre sette volte. Non riusciva a credere alle sue orecchie nonostante l'amico l'avesse detto per otto volte di fila.
Si era fatto raccontare tutto con pochi dettagli, come si aspettava dall'angelo, ma cadde nuovamente sapendo che il primo passo era stato fatto proprio da lui. Decise di mettersi sul divano ad ascoltare il resto del racconto, seriamente spaventato dalle parole che avrebbe potuto dire.Shou era completamente arrossito a fine racconto, YoungNam invece l'aveva fissato in silenzio per svariato tempo. Ci aveva messo un po' per riprendersi, iniziando a saltare per la stanza, felice per il custode.
Ora invece era lì, seduto su quel letto, ad ascoltare il suo tentatore che, al contrario di Shou, approfondiva con fin troppo i dettagli.
Non avrebbe più guardato Shou nello stesso modo dopo quel giorno.
"Quella bandana poi è stata perfet-"
YoungNam lo fermò immediatamente, scuotendo velocemente le mani d'avanti al suo viso.
"No! No, non osare! Non voglio saperlo e non ridarmi mai più quella bandana. Buttala o bruciala, come vuoi tu."
KangDae alzò gli occhi al cielo, borbottando un: "noioso", prima di stendersi al suo fianco. Forse non avrebbe dovuto raccontare così dettagliatamente ciò che avevano fatto, ma non riusciva a trattenere l'emozione.
Aveva finalmente posseduto il suo desiderio proibito più grande. Non poteva che essere fiero di se stesso e non poteva non raccontarlo a YoungNam.
"Quindi ora? Cosa vi siete detti prima di salutarvi?"
Nam guardò KangDae con interesse, volendo sapere la svolte che avrebbe avuto ora la relazione dei due.
Il demone alzò le spalle.
"Niente, me ne sono andato mentre dormiva."
Il suo sguardo era sincero e la sua scrollata di spalle leggera, come se stesse dicendo una cosa innocente. Nam si trattenne dal mettergli le mani al collo solo perché sapeva che non sarebbe mai morto. L'unico a morire sarebbe stato proprio lui, probabilmente.
Ora capiva perché Shou aveva quello sguardo triste, ma non capiva perché non dirglielo. Forse non voleva credere di essere stato lasciato lì, da solo.
"L'hai lasciato da solo dopo tutto ciò che avevate fatto?"
Nam, dopo aver fatto un respiro profondo per nascondere la sua cena omicida, pose quella domanda.
Sperava vivamente di aver capitolo male.KangDae annuì.
"Esatto. Non stiamo insieme, non devo aspettare che si svegli. Non farmelo gli innamorati solo perché ieri l'abbiamo fatto."
Il demone alzò gli occhi al cielo, facendo sbuffare il suo pupillo.
Aveva in gran parte ragione. Avevano fatto sesso, ma ciò non stava a significare che si sarebbero fidanzati, non avevano detto niente del genere e nessuno poteva pretendere una cosa del genere da lui. Shou però ci sarebbe sicuramente rimasto male per ciò, probabilmente con già mille fantasia in testa. Avrebbero dovuto parlarne prima di fare qualsiasi cosa.
Ora però era tardi per affrontare quel discorso e si chiese come Shou aveva effettivamente reagito quella mattina.
Fece per parlare, ma fu fermato dal demone che si alzò dal letto.
"Devo andare, Minki mi voleva parlare di una cosa importante. A dopo."
Sparì, facendo sospirare Nam. Era preoccupato per il suo amico.
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Fallen Angel
Science FictionDove un angelo e un demone vanno contro le regole per il loro amore, coinvolgento un ragazzo dai capelli neri.