Capitolo 10.

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YoungNam si sedette sul prato, sotto un albero di ciliegio per stare all'ombra. Non faceva molto caldo, stava arrivando il freddo, ma il sole era fastidioso per qualcuno che voleva leggere.

Era nel giardino della grande scuola, approfittando della pausa pranzo per stare da solo. Aveva visto poco gli amici in quei giorni e non poteva di essere preoccupato per loro.
Si era allontanato dagli altri, decidendo di andare sul retro della scuola dove raramente passavano le persone.

Non aveva voglia di vedere nessuno.

Incrociò le gambe sull'erba, aprendo il libro che aveva comprato giorni prima mettendo gli occhiali da vista. Era un libro di fantascienza, un genere che amava. 

C'era un leggero venticello che rendeva l'aria più gradevole, facendogli godere al meglio quell'atmosfera rilassante che si era creata. I suoi capelli venivano spostati dolcemente da quel leggero vento, facendo scontrare quel lieve freddo pungente sul suo viso.       

Era completamente immerso nella lettura, cercando di non far muovere troppo le pagine che di tanto in tanto si spostavano a causa di quel venticello.

Era talmente immerso nel suo mondo che si spaventò quando sentì un improvviso rumore. Alzò immediatamente lo sguardo, cercando la cosa o la persona che aveva disturbato il suo momento di pace.

Non credeva fosse una persona, raramente qualcuno passa di lì e a quell'ora tutti erano occupati a svagarsi o a mangiare con i loro amici.

Fece vagare per un po' lo sguardo, notando poco lontano da lui una figura. Era stata proprio una persona a disturbarlo.  

Era vestita completamente di nero e probabilmente non aveva nemmeno notato la sua presenza. Quel rumore era dovuto a due libri caduti per terra, probabilmente era risultato così forte alle sue orecchie perché troppo concentrato sulla lettura. 

La figura in questione prese velocemente i libri, rialzadosi subito dopo, mostrando così il suo viso.

YoungNam rimase incantato a fissarlo, esaminando ogni più piccolo tratto della sua pelle. Lo conosceva, l'aveva già visto.

Abbassò lo sguardo sulla propria mano, stringendola subito dopo. Il demone con cui si era scontato quel giorno, spintonandolo per andare via. Dopo quel tocco aveva iniziato ad avere quel dolore, lo ricordava. Dolore che poi era semplicemente...sparito, come se non fosse mai esistito.

Quella volta non l'aveva guardato, aveva solo visto velocemente alcuni suoi tratti e aveva sbagliato incredibilmente.
Non era una persona che faceva complimenti, gli odiava, ma quel ragazzo non poteva non essere ammirato. 

Sentì le proprie guance arrossire leggermente a quel pensiero, mentre i suoi occhi non si facevano il minimo scrupolo ad osservare ogni dettaglio di quel ragazzo.

Poteva dichiarare che fosse un mezzo sangue, non era del tutto coreano e di ciò ne era totalmente sicuro. Aveva una natura totalmente asiatica però o almeno, così sembrava.

Si sistemò gli occhiali così da guardarlo meglio, ammirando il taglio felino dei suoi occhi. Avevano un'aria furba, poteva scommettere che quel taglio d'occhi attirasse tanta gente. Potevano ferire se volevano, se lo sentiva. Non erano molto grandi, ma nemmeno troppo piccoli. 

Da quella distanza non vedeva il colore, ma se non ricordava male erano marrone scuro.

I suoi capelli erano corti, in un perfetto taglio coreano. La frangia nera gli ricadeva sul viso, dandogli un'aria più minacciosa.
Aria indurita ancora di più dai suoi lineamenti rigidi e dalla sua pelle candida. 

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