Capitolo 13.

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"Il peccato migliore è quello che non puoi controllare, lo sai?"

YoungNam sussurrò quelle parole contro l'orecchio di Shou, sorridendo divertito.

"Lasciati andare ad esso, è afrodisiaco."

La mano candida del ragazzo accarezzò lentamente il viso dell'angelo, mentre sorrideva in modo malizioso. Le sue dita pallide passavano sulla guancia calda dell'angelo, finendo poi sotto il mento per alzarlo.

"Guardarlo. Non resistere."

Gli occhi di Shou corsero lungo la stanza, trovando KangDae fermo contro il muro a fissarlo. Sembrava che lo stesse aspettando.

"Smettila YoungNam, da quando parli così?"

L'angelo distolse immediatamente lo sguardo, puntando gli occhi su un divertito YoungNam. Non riusciva a riconoscerlo, da quando era così perverso? E da quando si rivolgeva a lui con quei termini? 

Il giovane sorrise, allontanandosi leggermente da lui, aprì la bocca per parlare ma...

"AH!"

Shou si sedette velocemente sul letto dopo essersi svegliato con quell'urlo. Cos'era quello? Un incubo? Gli angeli non potevano fare incubi, non faceva paura, ma l'aveva fatto svegliare col cuore a mille.

Non faceva paura? Ne faceva eccome. Cosa stava a significare? Perché la sua mente aveva pensato una cosa così sporca? Era spaventoso.

"Shou, che succede?"

YoungNam gli toccò la spalla, guardandolo tra l'assonnato e il preoccupato.
L'angelo era rimasto a dormire con lui quella notte e doveva averlo svegliato gridando e muovendosi improvvisamente sul letto.

Guardò in silenzio il ragazzo, ora così diverso da quel sogno. Aveva un visino dolce, gli occhi assonnati era preoccupati e gli accarezzava lentamente la schiena con una mano cercando di confortarlo.

Un viso perfetto, un viso d'angelo.

"Tu!"

Prese un cuscino iniziando a colpirlo sul viso e sul petto, mentre YoungNam cercava di fermarlo confuso.
Era stato impossessato da un demone mentre dormiva?

"Come osi dire certe cose al tuo angelo? Ragazzino maleducato. È così che ti ho cresciuto?"

Continuò a colpirlo ripetutamente mentre YoungNam cercava di fermare le sue mani, lamentandosi ad alta voce. Quel pennuto era incredibilmente strano.

"Shou fermo! Di cosa stai parlando, io non ti ho detto niente, stavo dormendo proprio come te!"

Spostò con difficoltà l'angelo dal suo corpo, mettendosi poi seduto sul letto. Non sembrava, ma era resistente.

Respirò a labbra schiuse, quella piccola lotta l'aveva affaticato. Si era appena svegliato, in piena notte, ed era finita così. Sarebbe stata una giornata orrenda, se lo sentiva.

"YoungNaaam! Aiutami!"

Shou sbuffò stendendosi sul letto, portando il cuscino a coprirsi il viso. Stava passando troppo tempo con KangDae, talmente tanto che i suoi sogni si facevano influenzerare da lui.

YoungNam si stese lentamente sul letto, girandosi verso di lui, e lo guardò in silenzio. Sembrava incredibilmente turbato e si chiese perché.

Shou si girò lentamente verso di lui.

"Ho sognato te che mi dicevi delle cose."

Shou si morse il labbro, stringendo il cuscino tra le braccia. Si vergognava a parlarne, non aveva mai affrontato certi argomenti con nessuno.
I suoi genitori erano sempre stati attenti a non parlare con lui di determinati argomenti, li aveva dovuti scoprire da solo con il tempo e non poteva certamente dire di essere un esperto.

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