Capitolo 11.

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Shou passò la mano sulla fronte di YoungNam, preoccupato. Era in cucina a parlare con KangDae, o meglio, a farlo parlare, ma era corso immediatamente in camera sentendo dei lamenti da parte del suo pupillo.

Fortunatamente non aveva la febbre o altri dolori, si era solo agitato troppo durante il sonno. KangDae aveva spinto troppo sui suoi pensieri, dimenticando che poteva portarli negativamente nel suo sonno se non stava attento. 
 
Ogni volta doveva ricordare di scollegare qualsiasi collegamento tra di loro o YoungNam avrebbe avuto continuamente incubi, ma era così concentrato su Shou da dimenticarlo.
Se fosse stato più attento ora le sue mani sarebbero sul corpo dell'angelo e non poté non rimproverarsi per quella distrazione.
Era infastidito.

Shou al contrario aveva tirato un sospiro di sollievo, approfittandone immediatamente per correre lontano dal demone. Le sue parole gli avevano messo una certa ansia addosso.

Cosa voleva dimostrargli esattamente? E perché continuava a metterli in pericolo, cercando di toccarlo? Lui si preoccupava e l'altro non si interessava. 

Dopo essersi assicurati che il ragazzo stesse bene, KangDae fece per tornare in salotto con Shou, che lo bloccò immediatamente restando vicino a YoungNam.

Non voleva lasciarlo e non voleva stare da solo con quel diavolo, niente e nessuno gli avrebbe permesso di tornare in una stanza con lui, da solo.

"Angioletto, fai il timido? Non ti faccio niente, vieni di là e lascialo dormire."

KangDae lo guardò divertito, era così innocente da aver paura di stare da solo con lui in una stanza.

E faceva bene ad essere spaventato. Conoscendo i suoi pensieri non poteva biasimare la sua paura e Shou doveva ritenersi fortunato nel non conoscerli.   

"No, è meglio restare qui con lui. Potrebbe agitarsi di nuovo."

Il ragazzo dai capelli bianchi tirò verso di se YoungNam, accarezzando lentamente il suo viso. Ringraziò mentale il suo sonno agitato.   

KangDae sbuffò, infastidito dal suo comportamento. Era così vicino a raggiungere ciò che voleva ed era stato fermato per una dimenticanza. Si sarebbe insultato per le prossime ore.

I due iniziarono a parlare, bisticciando tra di loro sul restare o meno in quella camera. Il demone si stava infastidendo dalla cocciutagine dell'altro.

YoungNam aprì lentamente gli occhi, infastidito da quel parlare. Voleva dormire, ma quei due glielo impedivano. Possibile che litigassero  continuamente?

Li guardò in silenzio con gli occhi schiusi, la sua vista era ancora sfocata dal sonno. Era abbastanza divertente vederli agitarsi mentre erano così sfocati.

Shou si girò verso di lui, sobbalzando quando lo notò sveglio, fermo a fissarli.

"YoungNam! Avverti quando ti svegli, accidenti."

Il moro rise divertito, sedendosi lentamente sul letto mentre sfregava i pugni sugli occhi, era incredibilmente stanco, voleva tornare a dormire, ma sapeva di non poterlo fare a causa dei due.

Avrebbe vietato ad entrambi di entrare in casa sua fino alla fine, se lo sentiva.

"Perché litigate? Venite a dormire con me e state zitti, altrimenti andate via entrambi."

YoungNam guardò entrambi infastidito. Ogni volta, da quando si conoscevano, era costretto a svegliarsi di notte perché quei due discutevano.

Insomma, dormiva poco di suo, non servivano loro a disturbarlo.

"Andiamo via."

"Restiamo."

KangDae e Shou si guardarono improvvisamente dopo aver risposto contemporaneamente.

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