Capitolo 2.

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Note: il piccolo Shou

"Shou Kang, vieni qui!"

La bellissima donna richiamò il ragazzo di ventidue anni, che si avvicinò a lei con un sorriso a contornagli il bellissimo e candido viso.

"Mamma, dimmi."

La sua voce era gentile come sempre, fece scaldare di gioia il cuore della donna. Gli indicò il morbido divano su cui si sedettero.

"È quasi arrivato il momento. Il tuo pupillo ha ormai diciott'anni, devi iniziare a seguirlo in tutto è per tutto, senza mai lasciarlo. Mi spiace ti sia capitato lui."

La donna accarezzò delicatamente il viso del suo adorato e unico figlio, preoccupata per lui. Il suo bambino sarebbe stato il custode di un peccatore, che Dio abbia pietà di lui.

"Mamma, sai quanto io tenga a lui...per favore, non dispiacerti per me."

Shou prese la mano della donna tra le sue, accarezzandola lentamente cercando di infondergli sicurezza.

Il viso della donna si oscuro.

"Non provare affetto per lui caro, tu non sai. È il frutto di un peccato, sarebbe pericoloso per te affezionarti ad un certo essere, potresti essere punito."

Il ragazzo dai capelli bianchi spalancò gli occhi sentendo le parole della madre. Gli angeli amano tutti, non provavano odio, come poteva lei parlare così del suo amato pupillo?

Glielo chiese.

"Tesoro...è arrivato il momento che tu sappia tutto. Ti prego di prepararti."

Il ragazzo dai capelli bianchi annuì preoccupato, incrociando le gambe sul divano pronta ad ascoltarla.

La donna fece un piccolo sorriso, ricordando i tempi con quella che una volta era la sua amica.

"Anni fa una donna, Raf, si innamorò. Non c'è niente di male, giusto? Ed è così, l'amore è la cosa migliore che esista o almeno, così credevo. Raf si era innamorata di un demone, un peccatore e da lui ha concepito segretamente un figlio."

L'angelo guardò suo figlio, aspettando una qualsiasi reazione da parte sua mentre raccontava. Vedendolo sereno decise di continuare.

"Come avrai intuito YoungNam è il bambino. L'amore tra angelo e demone è un grande peccato e tutt'ora non riesco a capire come lei, apparentemente così intelligente, abbia fatto a farsi ingannare in questo modo da quel demone."

Strinse la presa sulle sue mani a quei ricordi. Raf era una sua grande amica, passavano sempre tanto tempo insieme, ma lei decise di tradirli per un demone. Sapeva quanto potente fossero, ma non riusciva a perdonare quella sua tentazione, quel suo sbaglio.

Ci pensò a lungo e no, decretò che l'amore non era sempre l'amore. Poteva essere sbagliato e doveva essere punito. Come in quel caso.

"Poi? Cos'è successo dopo?"

Shou era impaziente di sapere cosa fosse successo, voleva sapere perché il suo pupillo non era lì con lui.

"Vennero scoperti. Il loro peccato sarebbe stato punito con la caduta di entrambi, sarebbero diventati semplici esseri umani, ma avevano messo al mondo una creatura. Il bambino venne punito al posto loro, fu strappato dalle braccia dei genitori e fu mandato sulla terra."

Shou si accigliò nel sentire quelle parole. Si spostò una ciocca di capelli bianchi dalla testa e le chiese con lo sguardo di continuare. Voleva sapere.

"I genitori non ci sono più, sono diventati polvere e sono stati portati via dal vento. Mai esistiti. Il male non ha voluto accogliere nemmeno il suo servitore nel suo mondo. Il bambino ha il marchio tuo e del suo demone. Potrà tornare qui solo se un giorno sperimenterà l'amore vero e dovrà decidere se seguire il bene o il male. Dovrà decidere se salire o scendere."

Shou rimase in silenzio, non emise fiato, ma la madre lo capì. Capì la tristezza di aver a che fare con quel ragazzo.

"Io...devo andare, devo prendermi cura di lui, domani inizia il periodo scolastico."

Il ragazzo dai capelli bianchi baciò la guancia della madre, alzandosi subito dopo da quel divano.

La donna annuì lasciandolo andare, nonostante la situazione era rimasto responsabile, era fiera di lui.

Shou uscì di casa andando verso l'uscita del paradiso, mettendoci un po' a causa dei cherubini che quel giorno erano particolarmente impegnati.

Attese pazientemente uscendo finalmente da quel luogo, apparendo nella casa del suo amato terrestre.

Salí sul letto mettendosi al suo fianco e iniziò ad accarezzargli i capelli, sentendolo stringersi contro il proprio corpo.

Sorrise dolcemente a quella scena.

Il ragazzo sapeva della loro esistenza, si era fatto vedere da lui in un momento disperato del ragazzo. I suoi "genitori" avevano nuovamente litigato e sentì il bisogno di farsi vedere.

Ripensò attentamente alle parole dette dalla madre, sentendo un grande vuoto dentro di se.

Non era d'accordo, perché non avevano accettato il loro amore? Certo, l'altro era un demone, ma si amavano. Perché privare un bambino di due genitori?

Non aveva mai visto quei diavoli, erano forse troppo brutti e per questo non volevano che concepissero un figlio con un angelo? Non bisognerebbe giudicare in base alla bellezza, soprattutto in amore.

Quei due ragazzi erano stati privati della loro vita perché provavano amore reciproco, perché avevano reso il loro amore vivo con la nascita di un bambino.

"Come può il bene farsi chiamare in tal modo se ha privato ad un bambino la bellezza di avere dei genitori e questo per puro egoismo?"

Quei pensieri frullarono nella testa del piccolo angelo per tutto il tempo, finché non arrivò il momento di andarsene. Fece per alzarsi dal letto, ma venne fermato dalle braccia di YoungNam.

"Resta qui, per favore."

Sussurrò dolcemente quelle parole, facendo sorridere l'angelo. Si sedette nuovamente al suo fianco e resterò lì, ad accarezzargli dolcemente i capelli.

"Non meriti tutto questo, mio piccolo adorato."

Baciò dolcemente il suo viso verie volte, dispiaciuto per la sua situazione. Il suo bambino non meritava di essere visto come un peccato solo perché nato da due persone che si amavano. Persone opposte è vero, ma pur sempre innamorate.

Non poteva accettare il destino di quei due poveri innamorati, era deluso da coloro che si sentivano superiori ai diavoli, ritrovandosi però ad essere peggio di loro in quella situazione.

"Hey angioletto, è il mio turno."

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