Capitolo 26.

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"Sono preoccupato per te, le tue ali stanno diventando completamente nere. Come farai a nasconderle?"

KangDae guardò preoccupato la lunga e morbida piuma che stringeva tra le mani. L'accarezzava lentamente con i polpastrelli, sembrava quasi che stesse accarezzando un cucciolo appena nato.

Shou sospirò, poggiando la testa sulla spalla del demone.

"Non pensarci, tanto sono quasi sempre qui. Sono così da quasi un mese e nessuno l'ha ancora notato."

Il suo era un sussurro stanco.

Non sapeva per cosa fosse esausto, semplicemente lo era. Lo era da tempo ormai.

Le sue ali avevano cambiato colore da un mese, dal giorno in cui tra lui e KangDae era nato...qualcosa. Non sapeva cosa, ma era sicuramente nato qualcosa.

Lo sperava almeno. Sperava che per entrambi fosse nato qualcosa che andava oltre la loro notte insieme.

Da quel giorno al ponte, tra di loro c'era stato un grande avvicinamento, intensificatosi dopo l'episodio avvenuto con YoungNam in infermiera.

YoungNam era da sempre il punto debole di KangDae. Poteva essere una fortuna o una sfortuna, dipendeva dai casi.

Quando arrivano in infermiera quel giorno, trovando Taeyon e YoungNam così avvicini, KangDae era totalmente impazzito e ci vollè un'ora per calmarlo. Alla fine dovette raggiungerlo YoungNam ad abbracciarlo, facendogli vedere che stava bene.
Si era sottoposto ad un controllo da parte del demone durata un paio, si era tolto anche i vestiti e no, non era stata una sua scelta.

Gli si stringeva il cuore nel vederlo così preoccupato, ma lo capiva perfettamente perché per lui era lo stesso, semplicemente lo dimostrava in modo diverso.

Se KangDae tentava costantemente di picchiare Taeyon, sottoponendo il suo pupillo ad un controllo dopo ogni contatto con il biondo, lui era più calmo.

Si assicurava sempre che stesse al meglio, che tutto procedesse alla perfezione e che niente potesse disturbarlo. Era sempre, o quasi, con lui. Se prima lo controllava solo mentre dormiva ora stavano insieme 20 ore su 24, erano esclusi solo momenti per la doccia, per il bagno in generale e per momenti intimi.

Dopotutto YoungNam era un ragazzo e aveva i suoi istinti e bhe, KangDae richiedeva attenzioni.

Sapeva di essere fastidioso, si rendeva conto di essere petulante e pesante, ma non poteva farne a meno. Era il suo istinto a spingerlo a ciò.
Sentiva ogni parte di sé, anche la più nascosta agli occhi umani e immortali, spingerlo verso quel ragazzo.

YoungNam era a lezione e aveva chiesto, anzi minacciato, del tempo da solo. Almeno durante letteratura.

I due avevano accettato, pronti a prendersi anche del tempo per loro stessi, ma fu inevitabile parlare delle sue ali. La conferma del peccato che aveva compiuto e portato avanti.

Erano seduti comodamente sul pavimento quando KangDae gli tirò una piuma all'improvviso, ricevendo un soffio infastidito da parte dell'angelo. Non aveva sentito dolore, ma per un angelo le ali erano sacre e vederle strappate così faceva infuriare.

KangDae l'aveva completamente ignorato, perdendosi nell'ammirare quella piuma così scura quanto chiara. Era più chiare delle sue, sembravano quasi semitrasparenti.
Era così delicate che aveva paura di sfiorarle.

"Sono spaventato."

Il silenzio che si era creato venne rotto dall'affermazione dell'angelo.

No, lui non aveva paura, lui era completamente terrorizzato. Terrorizzato per ciò che sarebbe successo se qualcuno l'avesse scoperto, terrorizzato per ciò che avrebbero pensato tutti. Era totalmente terrorizzato.
Era terrorizzato per YoungNam e KangDae. Non voleva nemmeno pensare alla sorte che sarebbe toccata ad ognuno di loro.
Il suo pupillo sarebbe rimasto senza nessuno, completamente da solo e Kengkla, bhe lui probabilmente sarebbe rimasto senza respiro.

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