Punto di rottura

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Vivere certe situazioni ti porta al punto che non puoi continuare ad essere la persona che credevi.
Arriva il punto di rottura, tra un passato colmo di traumi, e il presente che hai la possibilità di migliorare.
Ho vissuto tanta sofferenza, sono sopravvissuto, so bene che non tutti riescono. Certo, il mio modo alternativo di sopravvivenza, sono i disturbi alimentari. È un metodo disfunzionale, ovviamente, ma è una via di mezzo. Non riesci a vivere, ma non vuoi nemmeno morire.
Il mio punto di rottura non sono i disturbi alimentari.
È stato vedere la sofferenza di un malato terminale, che progrediva giorno per giorno, e ho affrontato tutto questo senza sapere, senza capire, senza potermi rendere conto di cosa stava davvero accadendo. È stato un film horror ma senza copione.
Un incubo ad occhi aperti.
È stato che ho dovuto reprimere tutto quello che mi faceva stare male, ho dovuto essere forte per guardare in faccia qualcosa di cui avevo sentito parlare. Vedere morire, lentamente, una persona.
Non perché quella sofferenza non se la meritasse.
Ma ero io che non meritavo di affrontare anche questo.
Come se essere sopravvissuto agli abusi psicologici non fosse già un danno.
Ho visto, sentito quella sofferenza, e mi è rimasta bene marchiata nella mente. Non potrò mai dimenticare. Come non ho dimenticato gli altri abusi che ho subito.
È stato l'ennesimo abuso.
Forse quello peggiore.
Il punto di rottura sta nel fatto che ora i miei mostri non posso più ignorarli, sono più presenti di quanto non lo fossero prima.
E avere sempre incubi, ne è la conferma.
Sono veramente rotto.

Narcisismo: Racconti Di SopravvivenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora