Ricomincio Da Qui

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Questa mattina ho fatto un po' di ritardo per via di ieri sera visto che
Luca dopo essermi venuto a prendere mi ha riaccompagnata a casa e abbiamo parlato un bel po' come al solito,  quindi si era fatto molto tardi. In più si è aggiunta la stanchezza del lavoro avendo come unico risultato che questa mattina non avevo voglia di alzarmi.

Sarà stato per questo che non mi ha rimproverata per i dieci minuti di attesa visto che la colpa è stata anche sua, al contrario però, lo ha fatto Ludovica. Luca l'ha messa a tacere dicendo che guidava lui è quindi non era un problema il mio ritardo ed è inutile dire che Ludovica si è un po' offesa per il modo in cui lo ha detto, ma io ero troppo assonnata ancora per dire qualcosa ai due.

Poco più tardi sono a lezione e non posso ovviamente non notare Alessandro che entra in aula con il capo leggermente chino, con il suo piccolo quadernino piegato in due in una mano e la sua penna nera nell'altra.

Quando lo guardo sento qualcosa di strano, non saprei dire cos'è. Si lui è bello, con i suoi capelli neri, occhi verdi, un fisico asciutto e tonico ma non penso sia quello che mi fa avere questa sensazione. Insomma non è il primo bel ragazzo che conosco, basta vedere Luca ma anche gli altri del gruppo, quindi non capisco proprio cosa mi succede.

In più quando lo vedo dirigersi dalle mie parti nonostante i posti liberi altrove non mi dispiace affatto, certo lui è un bel po' lunatico peggio di me, ma mi fa piacere la sua compagnia.

Il problema nasce solo dopo averlo guardato negli occhi poiché quella sensazione strana si intensifica.

«Ale hai fumato di nuovo?» Gli chiedo improvvisamente sorprendendo lui che si era appena seduto ma soprattutto me stessa.

A malapena so il suo nome e già lo giudico. Brava Beatrice, brava!

«Di nuovo?» Chiede perplesso
«Si al pub, quando ci siamo conosciuti avevi gli stessi occhi, non mi piacciono così» ammetto senza giri di parole
«Sai devi farti gli affari tuoi» Non me la prendo per la sua risposta perché un po' me lo sono meritata, e solo che sento che lui ha bisogno di qualcuno che gli dica qualcosa, che gli faccia capire che sbaglia e in questo caso credo di essere io la persona giusta per lui ed è per questo che gli faccio una proposta
«Ti va se a pranzo mangiamo insieme?» Il suo sguardo mi rivela che l'ho sorpreso
«Perché?» Chiede come se ci dovesse essere un motivo particolare
«Perché no?» Lo guardo dritta negli occhi per studiarlo meglio
«Non posso, ho da fare» risponde con voce gelida e poi si volta.
Non chiedo più nulla per non farlo arrabbiare ma sono sicura che prima o poi lo chiederà lui a me.

Finalmente arriva la parte della giornata che preferisco, la pausa per uno spuntino! Sono famelica mangerei a ogni ora, infatti i chili che ho perso li sto rimettendo tutti, e forse anche qualcosa in più, ecco perché sono decisa ad andare in palestra, voglio fare un po' di esercizio fisico, credo proprio di averne bisogno.

«Comunque Bea» mi dice Claudio attirando la mia attenzione «ieri sera potevi evitare di scrivere Luca per venirti a prendere, sai era indaffarato con una bella tipa» fa l'occhiolino di complicità, e io resto un attimo perplessa mentre Luca lo guarda malissimo.
«Io non ho mandato nessun messaggio» mi affretto a dire come a volermi giustificare.
«Luca lascia le belle ragazze solo per te, quindi non me la bevo» continua lui e rimango sorpresa da quello che ho appena sentito.

Sono davvero arrivata al punto da far credere a tutti che Luca lascerebbe addirittura una ragazza solo per venirmi a prendere da lavoro all'una di notte?

Lui sembra capire che questa cosa mi infastidisce visto il discorso di qualche giorno fa "sugli spazi" e interviene immediatamente.
«Non mi ha mandato nessun messaggio Bea, io mi stavo annoiando con quella tipa, ho visto l'ora e ho pensato di andare a prenderla visto che so i suoi orari» poi si rivolge a me per guardarmi.