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Per tutta la notte ho pensato a quel ti voglio bene detto da Luca, lo so che me ne vuole ma se lo avesse detto per aver sentito il mio cuore battere all'impazzata e quindi voleva frenarmi in caso avrei fatto qualche passo verso di lui?

Spero di no, altrimenti che vergogna. Lui non è il tipo che lo dice che ti vuole bene, lui è quello che te lo dimostra con un consiglio, con un favore, con una qualsiasi cosa che non sia quella parola.

Ma poi perché il mio cuore batteva così veloce? Stupido, stupido cuore!

Resto a guardare il soffitto della mia cameretta per molto tempo prima di staccare la sveglia del mio cellulare, appena lo faccio mi stiracchio e vado giù in cucina dove non trovo nessuno.

Mi sento sola quando i miei genitori escono presto la mattina per andare a lavoro o per faccende importanti e non faccio colazione con loro.

La casa è così vuota che non posso fare a meno di pensare a Oscar, il mio fratellone che ora se la sta spassando a Roma con i nostri cugini, beato lui.

Sono tre mesi che è lì ma di tornare non ne ha nessuna intenzione a quanto pare. Lui ha tre anni in più di me e i miei genitori gli hanno dato una liberà assurda, non che io non c'è l'abbia, ma non credo mi farebbero mai stare via di casa per così tanto tempo.

Così presa dalla sua mancanza gli mando un messaggio in cui gli dico che mi manca tanto e che spero torni presto ma vista l'ora non mi aspetto la sua risposta adesso, starà sicuramente dormendo visto che a quanto pare fa le ore piccole di sera.

Dopo essermi fatta una doccia rilassante ed essermi vestita per andare all'università, prendo il telefono per vedere se ci sono messaggi, e in effetti oltre i soliti del gruppo ne trovo uno che apro subito

Alessandro
Oggi ti passo a prendere io, avvisa il tuo amico, devo parlarti
Beatrice
Va bene

Sorpresa da questo messaggio ne mando subito uno a Luca che sicuramente non sarà ancora uscito di casa

Beatrice
Buongiornooo, oggi verrò all'Uni con Ale ci vediamo lì 😘
Luca
Come vuoi, a dopo

La sua risposta un po' fredda mi lascia l'amaro in bocca e non saperne il motivo, mi provoca fastidio.

Non poteva scrivere "Va bene"? No, era chiedere troppo! Ma forse sono solo io che mi faccio troppi problemi per una stupida risposta.

Decido di non scrivere altro e aspetto Alessandro curiosa di sapere cosa vorrà dirmi, magari riguarda quel segreto che tiene per se?

Smetto di chiedermelo ed esco subito di casa afferrando la mia borsa dopo aver sentito il clacson dell'auto.
Appena entro in auto il profumo dell'abitacolo si intrufola nelle mie narici in modo delicato e piacevole, subito mi saluta e contraccambio anch'io, mi sembra sereno

«Volevi parlarmi?» Chiedo girandomi completamente nella sua direzione per vederlo meglio
«Si» dice sicuro ma senza guardarmi «Vai, dimmi tutto»
«Riguarda stasera, ti va di venire con me alla festa?» Chiede con un filo di voce tant'è che credo di non aver capito bene.
«È un invito a uscire?» Spero di non metterlo a disagio con questa domanda ma non so cosa pensare
«Non proprio... Sai ci sarà come al solito anche Madison» scandisce quel nome come se provasse un fastidio enorme solo a nominarla, e io lo guardo aspettando che continui «e tu sei l'unica che le tiene testa quando si tratta di me, quindi spero che vedendomi con te possa lasciarmi per una volta in pace» sembra a disagio, come se si rendesse conto solo ora delle cose che ha detto, e mi sento di merda a vederlo così
«Penso sia peggio se ti vede arrivare con me» strano che non ci abbia pensato anche lui
«Già, forse hai ragione lasciamo stare» si stringe nelle spalle come a volersi scusare ma poi subito penso che lei è con me che se la prenderà nel caso, quindi per lui questo lo farò, glielo devo.
«Stasera alle nove passami a prendere» lui sembra non capire, in fondo poco fa gli ho chiaramente detto che sarebbe stato peggio per lui, ma ho capito solo che sarà peggio per me, e per una sera voglio che stia leggermente più tranquillo quindi quando cerca di parlare, sicuramente per dirmi che "non vale la pena ed è una cattiva idea" lo blocco
«Fa come, ti ho detto okay? Adesso andiamo che ci aspetta una lezione noiosa» per non farlo ribattere alzo il volume della radio e come speravo lui in silenzio accende l'auto e parte dritto per l'università.

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