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Sabato.
Il tanto giorno atteso dai miei genitori è arrivato, tra poche ore la mia casa si trasformerà in una di quelle case strapiene di gente che bevono e si divertono.
Mia mamma mi ha chiesto espressamente d'indossare un vestito e dei tacchi, in queste occasioni sono tutti molto eleganti e attenti alla forma quindi se non voglio farmi notare mi tocca adeguarmi, ultimamente è sempre così a quanto pare. Dopo questa mattina all'università non ho sentito più le ragazze, a parte Jennifer che mi ha domandato se una minigonna per questa occasione poteva andare bene, e io come ogni volta che lei puntualmente me lo ha chiesto per altri eventi così, gli ho risposto di no. Una persona certo può vestirsi come vuole, ma se mi viene chiesto un parere io dico la mia, e in questi casi una gonna troppo corta non mi sembra adatta, mi immagino tutti che la guardano dalla testa ai piedi, per carità sono persone socievoli ma c'è sempre qualcuno con la puzza sotto il naso che ha quel brutto vizio di guardarti con superiorità, e poi so che lei si sentirebbe in imbarazzo, fa tanto quella che se ne frega ma poi ci rimarrebbe male, lo so bene perché la conosco ed è capitato altre volte. La cosa più brutta poi e che questa superiorità purtroppo sono sempre le donne ad averla, pronte a giudicare un'altra donna per la minima cosa che per loro non va bene, e io so bene che tra la gente di questa sera questi elementi comunque ci sono, come in tutti i gruppi di amici, purtroppo.

I primi ospiti iniziano ad arrivare mentre sento la mamma che dà giù comincia a chiamarmi, dalla sua voce la sento agitata, lo è sempre nonostante tutto sia pronto è perfetto. Ha sempre paura che manchi qualcosa o che non sia abbastanza, solitamente stressa mio fratello ma lui non è ancora tornato, e mi dispiace molto sa quanto fosse importante per i nostri genitori questa serata, sono un po' delusa dal suo comportamento. So che per lui cambiare aria era la cosa migliore, che si sentiva oppresso da tutti noi, ma davvero adesso sta esagerando perché sta punendo anche noi con la sua assenza, ci manca davvero tantissimo, qualche giorno fa ho sentito la mamma piangere in cucina dopo aver finito di parlare al telefono con lui, è stato straziante, l'unica cosa che ho potuto dire per confortarla è stata "torna presto, non preoccuparti", ma la verità e che del suo ritorno nemmeno se ne parla più.

Evito di risponderla perché altrimenti dovrei gridare per farmi sentire e non vorrei farmi prendere per schizzata, però mi affretto a sistemare le ultime cose del trucco ed esco dalla mia cameretta chiudendo la porta alle mie spalle.
Mentre scendo le scale vedo la porta d'ingresso aprirsi mostrando la mamma di Luca, suo padre e ovviamente lui, inutile dire che Luca in smoking è... Wow.
Ma ci sarà qualcosa che non lo faccia apparire così bello? Non credo proprio.
Noto che appena mi vede scendere gli si forma un sorrisetto sulle labbra.
Ieri sera dopo il turno, mi ha aspettata per riaccompagnarmi a casa. Ero stata fredda con lui per tutto il tempo e quindi evidentemente mi ha aspettata per questo. Abbiamo parlato un po' e mi ha chiesto scusa per avermi risposto da stronzo, gli ho detto che lo è stato tantissimo ma che aveva ragione, non dovevo intromettermi con quelle battute. Finalmente siamo riusciti anche a parlare di quei baci che ci sono stati tra di noi, lui più che altro li ha tirati fuori. Ha detto che sono stati baci dettati dal momento, dà delle confusioni che abbiamo avuto entrambi, mi ha detto che non dovrà più accadere perché sono troppo importante per lui e questi "errori" esatto così ha chiamato i nostri bellissimi baci, potrebbero rovinare la nostra amicizia e mi ha assicurato che da parte sua non accadrà più, io ho detto lo stesso, infondo non ho fatto altro che annuire dandogli ragione.
Cosa avrei dovuto dirgli? Che ogni suo bacio mi ha trapassato il cuore? Che ogni volta che succedeva ero felice nonostante sapessi che era sbagliato? Che ogni volta che con le sue mani sfiorava la mia pelle nuda avevo i brividi per una settimana al solo pensiero? No, non potevo perché infondo al mio cuore so che tra noi è stata una sbandata, lui non prova niente per me che non sia amicizia, non me lo ha detto con queste parole ma insomma non ne ho bisogno, è stato chiaro, lo è stato fin troppo probabilmente.
Io qualcosa indubbiamente provo lo so, l'ho capito, non sono scema fino a questo punto. Queste sensazioni di gelosia, questo guardarlo con occhi diversi me lo confermano, ma passerà, e sicuramente non lo bacerò più nemmeno io, solo che la mia testa combatte con il pensiero di volergli saltare addosso anche in questo preciso momento.
Solo amici, sempre amici, mi ripeto mentre vado verso di loro con il miglior sorriso che ho.

«Beatrice sei bellissima, come sempre» si complimenta abbracciandomi Camilla, sua mamma
«Confermo» aggiunge suo padre salutandomi calorosamente come sua moglie
«Grazie a entrambi» dico un po' imbarazzata, i complimenti fanno sempre questo effetto su di me, e loro sono molto generosi ogni volta
«Confermo anch'io» Dice Luca imitando i suoi genitori in modo scherzoso e io ovviamente dopo un sorriso falso appena i suoi ci lasciano soli, gli mostro il dito medio, che burlone
«Dai, stai bene veramente timidona» si lascia sfuggire dopo cinque minuti che ero lì a fissarlo in malo modo mentre rideva prendendomi in giro per le guance rosse che avevo fatto poco prima davanti ai suoi genitori
In quel preciso momento suona il campanello e subito apro la porta visto che non ci siamo allontanati da quel punto da quando sono arrivati
«Ammazza che bona» certo il suo complimento non mi stupisce perché oramai sono abituata ai suoi commenti, ma fa ridere il modo in cui subito guarda alle mie spalle appena finisce la frase
«Alee» dico abbracciandolo come se non ci vedessimo da una vita «anche tu non sei niente male» lo squadro dal suo pantalone nero fino a su, alla sua camicia bianca leggermente aperta
«Grazie, ma non mi sporcare con il rossetto altrimenti me ne vado» inutile dire che scoppio a ridere. Ho scoperto che Alessandro odia sporcarsi i vestiti soprattutto se non è a casa sua per potersi cambiare, tutti noi credo che abbiamo delle fisse è questa è sicuramente la sua, e pensare che io l'ho conosciuto proprio per questo
«Ti presto una mia maglietta» ovviamente scherzo visto che sono praticamente la metà del suo corpo e lui sorride
«Anche qui ti devo sopportare» commenta Luca alle nostre spalle
«Qui l'unico che deve sopportare qualcuno sono io» ribatte Alessandro con un sorriso ironico, non so se scherzano ma devo lavorare per farli diventare amici, ne sarei felice.
«L'ho invitato io» mi intrometto facendo spazio ad Alessandro per farlo entrare
«Non avevo dubbi» ribatte Luca mentre raggiunge gli altri in sala lasciandoci da soli
«Ma che gli prende?» Domanda Alessandro e io con un "non lo so" e una scrollata delle spalle lo invito a seguirmi.

Poco dopo la casa è piena di avvocati che parlano del nuovo lavoro importante, di donne che parlano di cosa hanno mangiato a pranzo o di cosa hanno combinato i loro figli nella giornata, mentre io e i miei amici beviamo i cocktail tutti uguali con su scritto i nostri nomi «Ragazzi non fatevi problemi ad andare in cucina in caso avete fame» dice mia mamma avvicinandosi a noi. Per la serata hanno messo il catering quindi ci sono un paio di camerieri che portano il cibo di dimensioni piccole e quindi mangiabili in un solo boccone e altri che portano da bere.
Per quanto la casa sia grande sarebbe stato impossibile fare una tavolata così grande, però in cucina ci potremmo abbuffare senza limiti, ovviamente anche la cucina non è accessibile a tutti ma io sono sua figlia e ne ho qualche diritto.
«Sicuramente più tardi ci andremo mamma» rispondo io dopo che i miei amici l'hanno ringraziata dicendo che erano apposto così, bugiardi.
Guardo Buddy e sua moglie che parlano con mio padre in modo armonioso mentre la loro piccola è praticamente aggrappata alla gonna della mamma, è davvero tenera, somiglia molto a entrambi. Ha i lineamenti del viso persiani come quelli della sua mamma che è molto bella e anche simpatica, esattamente come Buddy la descriveva

Il campanello suona e mia mamma chiede a me se per favore vado ad aprire la porta visto che lei è intenta in una chiacchierata con Camilla, così senza obbiettare mi alzo e vado.
Appena apro la porta mi accorgo che l'idea che lui si potesse presentare oggi qui, non mi aveva nemmeno sfiorata, solitamente partecipava quando stavamo insieme, da quando ci siamo lasciati mi ha fatto il grande favore di non presentarsi più.
«Fabio» mi pizzico il braccio di nascosto sperando che non sia qui davvero, ma ahimè è tutto vero
«Sembra che tu abbia visto un fantasma» cerca di essere simpatico, ma vaffanculo
«Prego, entra» non voglio fare casini stasera, poi ci sono i suoi genitori qui, mi sembra scortese mandarlo via.

Appena arrivo in sala seguita da lui i miei amici si guardano tra di loro sorpresi, bene non sono l'unica almeno, ma il bello deve ancora arrivare ne sono sicura.

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