La sveglia questa mattina mi sembra più che altro un martello che continuamente mi colpisce la testa.
Odio questa sensazione, e tutto questo per colpa delle mie amiche "bevi un altro sorso, un altro dai", ed eccomi qui con un post sbronza assurdo.
Ma è tutta colpa mia forse, perché non ho detto no? So bene che effetto mi fa l'alcool visto che non ci sono abituata, soprattutto a una quantità come quella di ieri, ma il desiderio di non pensare più a nulla almeno per qualche ora ha preso il sopravvento su di me e sul mio buon senso.
Vorrei ignorare il suono di quel maledetto cellulare e mettermi a dormire coprendomi con queste lenzuola dannatamente morbide, ma non posso mancare alla colazione da starbucks come tutte le domeniche, no impossibile.
Armata di buona volontà, che non ho, mi incammino verso il bagno. Inutile dire che quando mi guardo allo specchio un piccolo urlo mi esce spontaneo. Vedo gli occhi neri per via del trucco della sera prima colato sulle mie guance e delle piccole tracce di rossetto rosso che contorna le mie labbra, sembro un pagliaccio.
Ero così stanca ieri sera, o meglio questa mattina, visto che sono rientrata alle tre e per fortuna i miei genitori non mi hanno sentita, che a mala pena ho trovato la mia cameretta per buttarmi sul mio letto, quindi il pensiero di struccarmi non mi ha minimamente sfiorata.
Comincio a prendere le salviettine struccanti dalla specchiera per poter rimuovere questa maschera che mi si è formatae non posso evitare di pensare che senza, non è che stia proprio meglio.
Dopo la doccia raccolgo i miei capelli sparati di qua e di là in una morbida treccia chiudendola con un elastico nero e comincio a vestirmi. Leggings neri, una t-shirt bianca e una felpa nera per precauzione poggiata al momento sulle spalle, ora non ho freddo, ma non si può mai sapere.
Con il passare degli anni ho imparato a portare con me sempre una giacca, un giubbotto o una felpa anche in giorni di sole, perché spesso mi sono ritrovata sotto la pioggia e un freschetto improvviso. Ho imparato la lezione insomma, anche perché la mamma me lo ripeteva sempre, e io come brava figlia non le davo ascolto.
La ricezione di un messaggio fa illuminare lo schermo del mio cellulare, così dopo aver allacciato l'altra scarpa lo afferro per leggerlo.
Ludovica
Sono fuori casa tua.Senza nemmeno rispondere mi fiondo in cucina dove trovo i miei genitori a fare colazione.
«Ben svegliata nottambula» mi canzona mio padre con sguardo duro che però non gli riesce bene, okay forse mi hanno sentita rientrare tardi.«A cosa devo questo soprannome?» Fingo di non capire mentre do un bacio a entrambi ricevendo un occhiataccia da tutti e due «d'accordo ho fatto tardi, ho bevuto ma non ho combinato casini e sono tornata a casa sana e salva» mi affretto ad aggiungere, meglio la verità in questi casi.
«La prossima volta, spero non troppo presto, vorrei che dopo un'uscita se decidi di rientrare tardi abbi almeno la cortezza di avvisarci prima» commenta mamma rilassandosi «Certo, lo farò» le rispondo sorridendo, ma mica lo faccio apposta a fare tardi? È una conseguenza che non scelgo io, ma a loro questo non lo dico altrimenti non mi lasciano andare più.
Dopo averli avvisati che mangerò a casa di Ludovica a pranzo, mi dileguo uscendo di casa. L'aria non è delle migliori, ma non sembra voglia piovere e soprattutto non fa molto freddo.
Appena entro in macchina noto Ludovica con gli occhiali da sole che prontamente toglie per giustificarsi indicandosi le occhiaie, poi lo rimette senza pensarci due volte.
Beh anche lei ieri sera ha esagerato, e non so nemmeno come sia riuscita poi ad accompagnarmi a casa e ritornare a destinazione sana e salva.
Solitamente non siamo così incoscienti, avevamo deciso di andare al locale dove fanno musica dal vivo con una sola auto per comodità e per stare tutte insieme, e solitamente guida chi è meno sbronza, io non guido per vari motivi ma anche nel caso, paradossalmente colei che ragionava di più era Ludovica.
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Ricomincio Da Qui
RomansaStoria iniziata il 26/01/2021❤︎ Storia terminara il 28/07/2021❤︎ Immaginate Beatrice, una comune ragazza diciassettenne con il cuore spezzato e con la paura costante di essere sbagliata. Come potrà credere ancora nell'amore dopo essere stata tradita...