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Un incubo mi fa svegliare di soprassalto per la seconda volta in tre settimane.

Il mio solito sogno, che si ripete sempre identico ogni volta, solo che fa sempre più male.

E come se tornassi a quella scena già vissuta un anno fa, è come se sentissi lo stesso peso, la stessa debolezza nelle gambe pronte a cedere, la stessa delusione mentre guardo quella ragazza con gli occhi color nocciola che fin da piccola aveva rapito il mio cuore.

Perché a parere mio non solo un fidanzato o un marito ti ruba il cuore, ma anche un amico, e quando te lo spezza fa male, molto male.

"Ti posso spiegare Bea" ricordo che mi diceva piangendo "non volevo" ripeteva tra i singhiozzi "mi sono innamorata" è arrivata a dire mentre io con la rabbia nel cuore ero fissa immobile davanti la porta della sua camera che la guardavo mentre si disperava, mentre voleva giustificarsi, mentre voleva essere capita.

Lei voleva essere capita, lei!

"Vuoi essere capita Cristina? Mi hai tradito, ti sei infilata nel letto del mio ragazzo per due mesi cazzo! Due fottuti mesi".

Questa è l'unica delle poche cose che ricordo di aver detto quel giorno. Non potevo crederci perché lei sapeva che lo amavo, lei sapeva che stavo seriamente pensando di fare un passo importante con lui e non diceva niente. Solo dopo, ripensando alle cose che mi diceva mentre mi confidavo, ho collegato tutto.

"Non ti vedo pronta Bea, è la tua prima volta prenditi altro tempo per pensarci".

Io le ero addirittura grata per quei consigli perché mi fidavo, pensavo che magari avesse notato qualche mio tentennamento e voleva essere sicura che non me ne sarei pentita, mentre lei lo diceva solo per se stessa, per la sua gelosia, per averlo tutto suo.

Avrei voluto fargli tante domande, tipo "perché tra tanti proprio il mio ragazzo? Perché non Luca o Giulio?" Spesso mi diceva di trovarli attraenti, allora perché proprio Fabio? Ma non le chiesi nulla, non ero pronta a sentire le risposte, già tutto quello che sapevo mi bastava per chiudere per sempre.

Vedere lui due settimane fa in quel campetto mi ha scossa, mi ha fatto tornare tutto alla mente.

"Io e te prima o poi parleremo senza tutti loro" mi aveva avvisata dopo che Luca gli aveva chiesto esplicitamente di andare via, e per me invece era l'ultima cosa che io volevo fare, stare da sola con lui.

Decido di richiudere gli occhi ma mi riesce impossibile visto che il mio telefono comincia a squillare e sembra non avere mai una fine. In modo goffo e con gli occhi chiusi mentre sono ancora sdraiata a letto cerco alla rinfusa il mio cellulare e quando lo afferro rispondo senza nemmeno vedere chi è.

«Pronto?»
«Dormivi?» Domanda la voce all'altro capo del telefono capendo chiaramente dalla mia voce che era assonnata
«Che vuoi?» Chiedo infastidita «Adesso fai la stronza?» Certo, adesso sono io la stronza della situazione «Io? Tu lo fai sempre!» Ribatto ed è vero, perché posso confermare che Alessandro un giorno si comporta come se fossi una sua amica e il giorno dopo se non addirittura qualche secondo dopo, come se fossi una sconosciuta.

Spesso mi tratta male, non si rivolge a me con parole maleducate ma il suo comportamento ambiguo è molto peggio, e tutto accade ogni volta che lei appare: Madison.

«Vabbè lascia stare» dice e attacca lasciandomi di sasso.

Così già pentita senza pensarci due volte lo richiamo, ma non risponde.

Che fastidio.

Solitamente la domenica mattina proprio come oggi io con i miei amici andiamo da starbucks a fare colazione, e come una specie di legge d'amicizia che tutti manteniamo sempre molto volentieri.

Ricomincio Da Qui Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora