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Le polpette al sugo come quelle di Lucia, la mamma di Ludovica non le fa nessuno, e se mai mia mamma mi sentisse dire una cosa del genere probabilmente mi caccerebbe di casa. Non è una che se la tira per carità, ma sicuramente crede o meglio spera, che i suoi figli amino il suo cibo più di quello di chiunque altro, ed è così, fatta eccezione per queste polpette adorabili.
«A quanto pare perdi le parole ma mai l'appetito» Claudio è da prima in auto che continua a punzecchiarmi per il mio silenzio e adesso mi sta prendendo in giro proprio mentre mando giù l'ultimo boccone e comincio con la scarpetta.
Questa casa è così familiare per me che non mi mette a disagio fare questo nonostante sia considerata una cosa non troppo "elegante".
«Sono troppo buone» dico rivolgendomi a Lucia che mi guarda in modo affettuoso e mi chiede se ne voglio ancora, ma non voglio esagerare e sembrare davvero un ingorda di polpette, anche se comunque lei non lo penserebbe mai, anzi a quanto pare ne sembra molto felice del mio apprezzamento.
«Mi sembra di vedere che sfoghi la tua rabbia nel cibo» sussurra la mia amica al mio orecchio ridacchiando
«Credimi la mia rabbia nei tuoi confronti non la sfogo nel cibo, dopo ti tocca subire le mie lamentele per il tuo comportamento di prima» dico a bassa voce per non farmi sentire, anche se il tavolo è abbastanza piccolo per far sentire i nostri sussurri, ma nessuno si intromette, per fortuna.
Lei mi sorride come se non aspettasse altro che parlare di quello che è successo.

Come promesso, mezz'ora dopo siamo nella sua stanza a discutere del suo piano per scaturire una reazione da parte di Luca.
«Io gli ho solamente detto che doveva sapere il motivo per il quale tu saresti venuta con noi anziché con lui» dice lei con il viso angelico che si ritrova
«Ma lui non poteva mai sapere che mangiavo da te scema, e tu dovevi dirglielo invece di fargli pensare che io fossi arrabbiata per qualcosa» mi lamento mentre ripenso al modo in cui sono uscita dalla sua macchina questa mattina
«Ora non è più importante, ho visto la reazione che mi aspettavo e ho capito tutto» sentenzia con aria soddisfatta
«Spiegati meglio» mi tocca dire non molto contenta perché so bene che lei vuole spiegarmi, ma vuole allo stesso tempo che io glielo chieda
«Appena gli ho detto che saresti venuta con noi e che avrebbe dovuto saperne il motivo dovevi vedere la sua faccia» ripete lei e poi ride mentre sicuramente ripensa alla scena che ha vissuto «giuro non mi ha dato nemmeno il tempo di dire altro e spiegarmi che è corso da te, se non è amore questo» continua lei
«Amore?» Dico sbigottita mentre lei continua a ridere mentre mi guarda
«Oh sì, amore» penso a quante fantasia abbia questa ragazza, molte più di me, questo è sicuro Amore adesso, addirittura.
«Sei fuori strada» è l'unica cosa che mi sento di dire prima di uscire dalla stanza per andare giù in salotto, non voglio sentire altre cavolate e poi dobbiamo continuare a guardare Bridgerton, con la compagnia speciale di Claudio che ci aspetta per rivederlo ancora una volta visto che ancora non ha capito chi è Lady Whistledown, e vuole assolutamente saperlo prima della prossima stagione, è insaziabile il ragazzo in fatto di serie tv.
Appena termina l'episodio, Ludovica mi chiede come mai oggi non andrò a lavoro, e così gli spiego che ho fatto un casino con i turni ma da settimana prossima li stabilizzerò e tornerà tutto normale. «Questa sera quindi possiamo uscire?» Domanda speranzosa visto che nell'ultimo periodo stiamo uscendo davvero poco, e io so che le mancano le nostre serate tra spensieratezza e divertimento, ma prima il dovere e poi il piacere «In realtà oggi mi sono ripromessa di catapultarmi sui libri per studiare» spiego immaginando già il suo dispiacere «Uffa però» mette il broncio proprio come avevo previsto, ma io davvero sto trascurando lo studio e non posso permettermelo «Ci rifacciamo sabato, va bene?» Propongo mentre lei subito alza gli angoli della bocca per un sorriso
«Però scelgo io dove andare» ho paura ma non posso trattare
«Affare fatto» dico mentre gli stringo la mano che mi offre per sigillare il patto mentre Claudio ci guarda sconsolato per i nostri modi "da bambine piccole" come ci ripete sempre quando facciamo cose simili a questa.
«Non cambierete mai voi due» scuote la testa rassegnato mentre noi scambiandoci uno sguardo d'intesa ci tuffiamo su di lui per toglierli il succo alla pera facendolo arrabbiare.
Prima regola, mai toccare il suo succo.

Verso le cinque del pomeriggio Claudio mi riaccompagna a casa visto che non mi va nemmeno di fare due passi. Quando sono triste mi ritrovo improvvisamente senza forze e senza voglia di fare nulla, sicuramente le ore passate con loro mi hanno alleggerito il morale ma adesso che mi ritrovo sola in camera mia tra questi libri i miei pensieri vanno verso di Luca, come spesso accade negli ultimi giorni, anzi settimane.
Prendo il mio cellulare e invio la chiamata a Oscar che dopo nemmeno tre squilli mi risponde
"Bea" la voce familiare di mio fratello mi riscalda il cuore "tutto bene ci sei?" Continua lui non sentendo la mia risposta "Diciamo" è la mia risposta
"Che succede?" Chiede allarmato dall'altro capo del telefono
"Non sei qui, questo è già un motivo per non stare bene" sbuffo sperando che gli arrivi anche questo
"Settimana prossima sono a casa, te lo prometto"
"Se non mantieni la promessa giuro che-"
"Torno, sono stato via abbastanza" mi blocca lui e quando promette, mantiene.
"Tu come stai?" Domando
"Sto molto meglio, molto" risponde lui in modo tranquillo e su queste sue parole mi si forma un sorriso tenero sulle labbra, un sorriso sincero che mi scalda il cuore. Sta bene, e questa è la cosa più importante, non vedo l'ora che torni

Appena sento il campanello suonare ammetto che mi spavento un po' visto che ero concentrata a leggere, così scendo subito le scale e quasi non cado per fare in fretta.
Quando apro la porta senza nemmeno aver guardato dallo spioncino, mi ritrovo Luca con due cartoni di pizza in una mano e una bustina bianca contenente credo una birra e una coca cola, né riconosco il colore rosso inconfondibile «Mi fai entrare?» Chiede e subito annuisco facendogli spazio richiudendo poi la porta alle mie spalle «Che ci fai qui?» Lo osservo mentre si mette seduto sul divano posizionando i cartoni delle pizze sul tavolino basso in vetro, usato da mia mamma come "decoro" e non come poggia cibo come fa Luca, ma lo lascio fare visto che spesso anche io lo faccio.
«Credo che io e te abbiamo bisogno di questo» indica prima le pizze e poi noi due «stare un po' soli e in pace, ultimamente sono successe troppe cose e non abbiamo avuto modo di stare tranquilli» è serio e io lo ascolto attentamente pesando ogni singola lettera che esce dalla sua bocca quasi perfetta se non fosse per quel brutto taglietto «e poi so appunto che i tuoi non ci saranno per un po' e solitamente ti faccio compagnia io in questi casi» è vero lui è sempre stato con me il più tempo possibile quando i miei non ci sono per via del lavoro. Solitamente per i clienti che non sono di qui, mio padre e il suo fanno una volta per ciascuno per seguire dei casi e questa è la volta del mio.
«Non sei obbligato» mi sento di dirgli accomodandomi sull'altra estremità del divano per non stargli troppo vicina
«Non iniziare, non mi sono mai sentito obbligato e in ogni caso non lo farei se non mi andasse» ribatte leggermente innervosito per la affermazione
«Lo so» non è mai stato un tipo di quelli che fa le cose per fare.
Guardo l'orologio sulla parete e quasi non ci credo quando vedo che sono le nove e dieci minuti
«Merda» mi lascio sfuggire
«Cosa c'è?» Chiede Luca corrugando la fronte non capendo
«Stavo studiando e non mi ero praticamente accorta dell'ora, dovevo chiamare Alessandro» beh l'ultima parte non volevo dirla ad alta voce ma a quanto pare l'ho fatto «vado a prendere il telefono su» lo avviso mentre mi guarda in silenzio e vado su in camera mia senza aggiungere altro.
Gli avevo promesso che lo avrei chiamato, io per sentire come stava visto che lo vedo ancora giù di morale e lui per sapere come sto io, che non sono da meno, e il mio aspetto malconcio ne è la prova infatti provo a dare un contegno ai miei capelli sparati sistemandoli ma senza legarli.
La presenza di Luca in casa mia non è insolita, ma in questo momento mi fa battere mille volte di più il cuore sapere che siamo soli in questa casa, lontani da tutti e tutto.
Perciò dopo aver avvisato Alessandro della situazione con un messaggio vocale mi preparo mentalmente a scendere giù, non mi aspettavo che venisse, ma sicuramente non sarò io a rovinare tutto quello che abbiamo costruito negli anni per una stupida gelosia e degli stupidi sentimenti, nati così all'improvviso. Vuole stare un po' di tempo con me in tranquillità? Perfetto, gli darò ciò che vuole non pensando a quello che in realtà vorrei io, anche perché per me l'importante e che io e lui stiamo insieme a prescindere da tutto, sono contenta che sia qui.

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