12: Un'infausta scoperta

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Rammento ancora bene quella notte, la neve cosparse tutta la città, nessuno osava uscire per paura di scomparire in quella bufera ma un'altra bufera ancor peggiore si abbatté tra quelle vie, immane catastrofe che tutt'ora se ne parla.

Al sorgere dell'alba Polina Sergeevna aprì leggermente gli occhi, il dolore che l'afflisse quella notte era divenuto un lontano ricordo, si toccò più volte la fronte per capire cosa gli avessero messo, un pezzo di stoffa intrinseco di sudore ne trovò altri sul letto e sul pavimento.
S'alzò lentamente per paura di cadere, non s'era ancora ripresa totalmente dell'accaduto, si mantenne alle porte per non inciampare, controllò le varie stanze cercando Saša, voleva sapere che fine avesse fatto suo figlio.

Nell'ultima stanza a destra sentì dei piccoli lamenti, quando v'aprì la porta trovò due culle si fermò a guardarle per un paio di minuti.
Non capiva perché ci fossero due bambini, per poco non gli venne una crisi nervosa (la ragazza era forte dell'idea che avesse partorito solo un figlio) sentì una mano toccargli i capelli di scatto si girò

"Amore calmati, sono io" disse Aleksander 

"Temevo che te ne fossi andato via"

"Perché avrei dovuto farlo?"

Lei non rispose mettendo la testa sul suo petto, Saša gli prese la mano per dirigersi verso la culla entrambi si misero a osservare il frutto dell'amore.

Svetlana possedeva due occhi d'un blu acceso, un viso molto sottile, due guance paffute che se toccate subito s'arrossavano, dei capelli color biondo paglierino, suo fratello Pavel invece aveva due occhi uguali a suo padre, un bellissimo verde smeraldo, un corpo un pò tozzo, una piccola malformazione della colonna vertebrale era ben visibile sulla sua spalla ove usciva una leggera protuberanza sulla spalla destra, capelli di un biondo cenere.
La peculiarità dei due gemelli era che sulla mano destra di entrambi v'era una voglia violacea che gli ricopriva tutto il palmo (dovuta sicuramente al fatto che la madre si ingozzasse di frutti di bosco).

Nel guardarli il cuore dei due si sciolse come neve al primo solo di primavera, ma la "bufera" sorse nelle loro menti poiché Polina era ardentemente desiderosa di avere solo una figlia (crescere un figlio maschio fu da sempre il suo incubo, non si seppe il motivo forse era dovuto al fatto che ella venne violentata da un maschio). 
Saša d'altro canto desiderava con tutto se stesso avere un figlio così da portar avanti il suo cognome (non che egli odiasse il genere femminile, ma Aleksander Igorievic aveva un pensiero molto retrogrado e maschilista).

Fatto sta che Polina non toccò nemmeno suo figlio non gli diede manco uno sguardo che durasse più di qualche secondo, concentrandosi solo su Sveta (vezzeggiativo di Svetlana) donandogli immensi sorrisi, Saša fece la stessa identica cosa con Pasha (vezzeggiativo di Pavel) qui carissimi lettori si venne a creare la prima fattura in questa famiglia che durerà fino alla maggiore età dei due fanciulli.

La giovane Svetlana Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora