10: La festa

217 13 3
                                    

Polina cadde a terra dal forte spavento, all'Inizio pensò che fossero dei ladri (anche se molto stolti, chi rapinerebbe una casa per poi aspettare che i proprietari rincasassero) una delle "candele" l'aiuto ad alzarsi chiedendogli più volte come si sentisse.
La sua mente non concepiva il perché della presenza di tutte queste persone in casa sua, si girò verso Saša per avere qualche spiegazione ma lo vide sorridere e nell'orecchio lui gli sussurrò "amore, questa è una festa dedicata a te".

Una forte macigno si tolse dal suo cuore ma allo stesso tempo fu imbarazzata dalla situazione che si era creata, non conosceva nessuno degli invitati.
Aleksander Igorievic una settimana prima decise di andar a trovare alcuni suoi compagni per invitarli a una festicciola, quasi tutti decisero di parteciparvi,  desiderava invitare anche i fratelli di suo padre per poter riconciliarsi con loro però questo intento sfumò poche ore dopo, c'era il rischio troppo alto di una zuffa.

Passò tutta la settimana a organizzare questo evento, il suo fine era quello di mettere a suo agio la moglie con una parte della borghesia cittadina.
Un rumore esplose nella stanza, una bottiglia di champagne fu aperta per brindare alla coppia, dopo pranzo tutti si riunirono nel gran salone gli uomini parlavano di politica masticando del tabacco, bevendo vodka mischiata a champagne (è stato un miracolo che tutti gli uomini li presenti non caddero a terra per tutto l'alcol che venne bevuto).

Mentre le donne, tutte giovani (avranno avuto si e no una ventina d'anni) si misero a spettegolare su i vizi delle loro "amiche" e su tutto ciò che accadeva in quella immensa città, Polina si sentì estranea a quei discorsi (il pettegolezzo non era mai stata una sua virtù a differenza di coloro che le stavano affianco) ma rimase felicissima del fatto che le altre ragazze la tenessero in conto, parlando di ogni argomento dal più futile al più o meno importante.
Per la prima volta in vita sua non si sentì più emarginata anzi ora aveva compreso di essere parte integrante della società, i suoi pensieri erano sparpagliati sulle parole che udiva con molta attenzione non volle perdersi niente.

La sua attenzione fu richiamata da una fatidica domanda "Polina quando metterai su famiglia?" Chiese una ragazza che subito attirò l'attenzione sia sua che di tutte le altre, la ragazza non sapeva cosa rispondere non ci aveva mai pensato, il desiderio di essere made non le aveva mai scalfito la mente.
"Non so cosa dirvi" furono le uniche parole che gli passarono per il cervello, sentì varie mani sulle spalle che accarezzavano la sua pelle seguite da varie parole d'incoraggiamento, se prima era imbarazzata ora stava nel disagio più estremo.

La sua salvezza fu l'ora tarda che nell'arco di pochi minuti gli lasciò la casa libera, ora c'erano solo lei e Saša, tutto sommato la serata andò per il meglio finalmente Polina aveva avuto modo di fare amicizia con alcune ragazze della sua stessa età, permettendole di entrare nella "fascia ristretta" della società.
Ma quella sera nel letto non trovò pace, le parole "perché non hai ancora dei figli?" La assillarono mente e cuore (ovviamente Polina Sergeevna desiderava avere dei figli ma la sua paura fu quella di ripetere gli stessi errori di sua madre), Saša sentendo un rumore constante provenire dal letto aprì gli occhi, vide la ragazza con due occhi sbarrati.

"Tesoro cosa c'è che non va?" Chiese con premura, "Saša, secondo te sarei una buon madre?", la domanda gli creò confusione, "perché non dovresti esserla, tu sei perfetta sarai un'ottima madre", cercò di consolarla.

Polina prese coraggio, "amore voglio avere un figlio con te" (c'era una lotta tra la sua mente che le sussurrava di non essere all'altezza e il suo cuore che gli raccontava l'esatto contrario) diede ascolto al suo cuore.
Nella nottata lei pensò al suo futuro, ai figli che gli avrebbero rallegrato le giornate mentre Saša era sicuro che un figlio gli avrebbe dato non solo una gioia infinita sia a lui che alla sua consorte ma anche un erede che avrebbe trasmesso il suo cognome dopo la sua morte.
Forti di questo pensiero passarono la notte a copulare, baciandosi e scambiandosi effusioni emotive e fisiche fino all'alba.

La giovane Svetlana Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora