39: Il funerale

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Alle prime luci del sole, Pavel radunò tutti i suoi amici nel salone ove era stato posto il cadavere del padre sul tavolo (aveva fatto venire i suoi compagni per passare alcuni giorni insieme per ricordare i vecchi tempi, ma ahimè non vi fu nessuna risata vi si  pose sul volto si chi era presente in quel momento, solo tante lacrime), Svetlana con l'aiuto delle serve preparò il cadavere per una degna sepoltura, vestendolo con il Vyshyvanka e con altri indumenti tradizionali ucraini.

Più di 20 persone affollavano quella stanza, v'era Nikolay Georgievič e Andriy Andreevič che tentavano di aiutare Pasha a non cadere in un pianto disperato, il resto era composto dai servi e dalle poche amiche di Sveta, anch'io venni invitato (conoscevo fin dalla più tenera età la famiglia Petrov e tutte le loro vicissitudini) con i miei occhi la tristezza negli occhi dei due gemelli, un dolore che nessuno dovrebbe ricevere a quell'età, con rammarico non trovai la padrona di casa, Polina Sergeevna, "chissà dove si sarà cacciata quella donna" mi chiesi più volte.

A un tratto uno alla volta demmo l'ultimo saluto a Saša, ognuno di noi gli toccò la mano per poi porgergli una piccola rosa al fianco della testa, l'uomo tra le mani teneva un crocifisso con attaccata sopra una foto dei figli, non ebbi il coraggio di toccare quel cadavere quindi gli passai la mano sopra per poi spostarmi nell'angolo. Quando la figlia toccò la mano del padre, scoppiò in un pianto disperato e nonostante quattro persone cercavan di allontanare ella era restià a indietreggiare, insieme ad alcuni dei presenti presi la bara e la posi sulla mia spalla per incamminarci sul retro della casa ove erano seppelliti i resti di vari parenti dei due coniugi, a noi si unì un giovane ragazzo che nascose il proprio viso con un cappello e con una piccola benda sul naso, rimasi un pò perplesso dai suoi modo di agire "da chi si vorrà nascondere" fu il mio primo pensiero nei suoi riguardi, ciò non mi interessò per più di qualche minuto volgendo la mia attenzione su tutt altro.

Con cautela mettemmo la bara nel terreno profondo non più di 3-4 metri, padre Danilov tenne una breve preghiera citando il Salmo 23, i presenti lo ascoltarono diligentemente anche se la maggior parte di loro non credeva alla sue parole (se per questo nemmeno il prete ci credeva).
Quel ragazzo pose la pala a terra e nel rialzare lo sguardo incrociò i miei occhi "egli mi è familiare" pensai, avevo già visto quegli occhi.

"Ma quale immane tragedia ha colpito la vostra casa" s'udì una voce stridula proveniente dal retro della casa.
Tutto mi sarei aspettato tranne quello di vedere in un momento di lutto Mikhail Viktorovič, che la sua presenza non fosse gradita lo si comprese subito, tutti lo scrutarono con disprezzo, Pavel andandogli incontro gli disse

"Vattene ora, finché sei in tempo, non sei gradito in questo luogo"

"Perché dovrei sloggiare? Mia moglie ha appena perso suo padre, è mio dovere confortarla"

Pasha non capì cose egli stesse dicendo, "sposata....quando e dove si son tenute le nozze?"

"Menzogne, mia sorella non ha dato consenso a nessun matrimonio"

"Vostra madre ha deciso per lei, i documenti già son stati firmati da lei in vece di tua sorella"

Pavel chiuse le dita in un pugno e si apprestò a scagliarlo contro Mikhail ma un voce lo fermò

"Non ti azzardare a colpire il nostro ospite"

"La colpa è soltanto vostra, come vi siete permessa di concedere la vostra unica figlia in moglie a quest'essere?"

"Lui è meglio di molti altri, sopratutto di te, sarà un ottimo marito per Svetalna, assopirà il suo animo ribelle e porterà benessere economico alla nostra famiglia"

Mihkail spostò con forza Pavel e si diresse verso la ragazza ancora in lacrime inginocchiata davanti alla tomba del padre

"Moglie, alzati è l'ora che io ti riporti alla nostra casa"

Non ci fu nessuna risposta

"Tuo padre non resusciterà, ora dobbiamo muoverci"

Gli mise la mano sotto il braccio, ma Sveta se ne allontanò, urlando

"Non toccarmi, sono tua moglie"

"Certo che lo sei, qui ho il documento che attesta che siamo sposati"
Glielo pose tra le mani di Sveta che rimase ammutolita nel vedere la firma di sua madre sotto il suo nome, prese il foglio è lo gettò a terra

"Io non son tua"

Per poi cadere in un pianto ancor più disperato "perché m'hanno fatto tutto ciò, cosa ha fatto di male?" Grida dentro di sé

"Mio caro, lascia stare per ora, mia figlia è in preda a tante emozioni, tra qui quella di aver scoperto di essere moglie di un uomo così importante, lasciatela riposare per oggi"

"Sono d'accordo, la vedo molto turbata, verrò domani per la cerimonia, il banchetto è già stato preparato?"

"Certamente, domani la vedrete con abiti sgargianti oltre ad possedere un sorriso smagliante"

I due si salutarono, Polina chiese a tutti di andar via poiché la figlia doveva riposare per il lieto evento dell'indomani, li ringraziò e poi gli augurò di rivederli alle nozze (ai servi e alla gendarmeria mandata da Mikhail disse loro "non voglio rivedere nessuno di questi volti domani")
Pavel insieme ai suoi compagni cercarono di dare conforto a Svetalna, che oltre ad avere sue occhi rossi come, il sangue e una pelle pallida come la neve era totalmente passiva a ogni parola, la sua gioia e la sua voglia di vivere di spensero in quel dì.

Il ragazzo con il cappello si mise affianco a lei mettendo un braccio sulla sua spalla, non credo che Sveta abbia compreso chi egli fosse ma dava la sensazione che nulla avesse più senso, chiese alle persone a lui vicino se vi fosse traccia di Polina (presumibilmente era andata nelle sue stanze per dari gli ultimi ritocchi all'abito nuziale), allora egli si tolse cappello e quella stanza sciarpa che aveva sulla bocca, prese la mano di Sveta è la baciò con una passione che non in vita mia mai ebbi visto, furono due labbra che si toccarono eppure quel semplice gesto servì a "risvegliare" una Sveta assopita dal dolore, aprendo gli occhi capì chi la stesse baciando (anche se già ne aveva la certezza, visto il modo in cui la baciava) quando le labbra si staccarono l'un dall'altra, Alyosha gli disse

"Sarò sempre qui per te"

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