Passarono alcuni giorni da quell'evento, Sveta non aveva il coraggio di chiedere alla donna il permesso di andare a trovare sua madre, temeva il suo rifiuto, era seduta nella vasca a contemplare cosa dover dire quando venne interrotta da una serva, voleva chiedergli di andarsene, di lasciarla da sola, lei gli rispose
"Vi chiedo perdono, ma non posso lasciarvi da sola, mi è stato dato l'ordine di accompagnarvi"
Sveta allora s'alzò in mezzo alla vasca, mise i piedi sull'asciugamano posto per terra, comprese subito l'imbarazzo provato della serva nel guardarla
"Porgimi quella vestaglia"
Ella gliela porse, Sveta voleva vedere come reagiva al suo cruccio
"Dimmi, dovrei andare da mai madre che si trova sul punto di morte, ma Ludmilla non mi lascerà mai che io vada da sola, secondo te cosa dovrei fare?"
"Avete ragione, la signora non vi permetterà mai di uscire, potreste parlare con vostro marito, lui saprà convincere sicuramente sua madre a permettere di recarvi da vostra madre"
L'idea non era male, ma sorgeva un altro quesito, come convincere Mikhail, ci pensò su per tutta la giornata, finché non ebbe un'idea, una delle serve aveva chiesto più volte che suo figlio potesse raggiungerla qui, avendo sempre una risposta negativa, il suo aiuto mi sarebbe stato comodo.
Verso sera stranamente Mikhail tornò a casa sobrio e in orario per la cena, Sveta non toccò il cibo, stanca di dover attendere che tutti finissero di mangiare per poter scambiare due parole con il suo coniuge, non ci fu modo Misha salutò la consorte e la madre dopo aver mangiato è tornò di nuovo in città, una forte crisi nervosa colpì la ragazza che non le permise di trovare il sonno, rimase seduta al sul letto attendendo l'arrivo di Misha, a mezzanotte egli tornò come sempre ubriaco, con una puzza di aroma proveniente soltanto dalle prostitute della città (è giusto dire che il povero Cristo non aveva avuto rapporti carnali con Sveta fin dal primo giorno delle nozze, quindi per sopperire a i suoi istinti carnali non vedeva altra via che andare a puttane)
"Misha devo chiederti una cosa"
Mikhail non sembrava idoneo nell'intavolare una discussione, farfugliava parole senza senso, nonostante ciò cercò lo stesso a parlargli"Misha ascoltami, mia madre è molto malata, devo andare a trovarla il più presto possibile"
"È cosa vuoi da me?"
"Tua madre non mi permette di uscire da questa casa, mi sento d'impazzire, ti prego parla con lei e convincila a farmi andare via per un giorno"
"In cambio cosa mi darai?"
"Ciò che desideri dal primo giorno che mi hai visto in quel quadro"
"Allora togliti la vestaglia e apri le gambe"
Parole più rudi di queste Sveta non le ebbe mai sentite, rammento che Misha era ubriaco fradicio (di solito usava termini più eleganti per cercare d'invogliare le donne a far sesso) talmente dal desiderio di passatemi il termine "scoparsi" la moglie che non attese nemmeno togliersi il pantalone, gli saltò addosso come un animale con una preda, Sveta gli diede un calcio nelle ginocchia facendolo accasciare a terra
"Cosa ti prende, non vuoi quel favore?"
"Certo che si, ma ho bisogno di un pò di tempo per preparami a dovere, marito mio ti ricordo che non sono una delle tue puttane"
"Quanto tempo?"
"Domani sera, sarò tutta tua"
Se Mikhail si addormentò con il sorriso sulle labbra per il "premio", Sveta non trovò sonno, afflitta dall'incubo di essere preda di quel mostro.All'indomani Sveta propose una richiesta indecente a quella serva che tanto ardeva dal desiderio di riabbracciare suo figlio, dovevano "scambiarsi" di posto per quella notte, tanto Misha la sera era sempre ubriaco e non avrebbe notato nulla se la serva avesse indossato le sue vesti, il colore dei capelli era identico, solo gli occhi e la voce differivano, ma nell'oscurità non avrebbe mai notato la differenza (bastava spegnere le candele poste negli angoli della stanza) e alla ragazza fu impartito l'ordine di non parlare per tutta la notte (una sola parola è tutto sarebbe andato in fumo).
Quando Misha tornò a casa non trovò da nessuna parte la ragazza, chiese alla madre alle serve eppure nessuno seppe dirgli dove si fosse cacciata la moglie, innanzi alla porta della stanza matrimoniale scorse un bigliettino sotto l'uscio, in esso stava scritto
"Amore, ho spento ogni luce, voglio che sia speciale, stanotte non c'è bisogno di parlarci, poiché dovremmo soltanto di toccarci"
Il desiderio sessuale di Mikhail crebbe all'istante, ma volle rispettare la sua decisione, entrò con un passo leggero, era tutto buio, a stento capì ove si trovasse il letto, ci non gli importava si spogliò in un battibaleno, alzò le coperte è come un serpente strisciò fino al cuscino, pose le mani sul petto della ragazza, fu una sorpresa nel constatare la moglie già svestita, "Sveta" prese il pene di Misha e se lo appoggiò su i suoi glutei, passarono tutta la notte tra effusioni e lamenti.
Sveta sentì tutti questi "rumori" nascosta nella stanza affianco, sotto le coperte per non far scrutare a eventuali intrusi i suoi capelli (il colorito biondo l'avevano solo lei è la disgraziata nella stanza affianco) conscia di dover ricambiare il favore.
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La giovane Svetlana
Fiction HistoriqueUcraina, XIX secolo. Amore e tragedia si intrecciano in questa storia. Svetlana è una giovane ragazza la cui vita è travagliata dalle lotte continue con i propri familiari, con i rancori e i segreti che ella si porta dentro di se. Costretta ad un ma...