16.

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La sera dopo, quando mi svegliai mi ritrovai in infermeria, stavo per aprire gli occhi e iniziavo a vedere ciò che mi circondava nonostante fosse tutto così sfocato e confuso. Alla mia destra c'era Hermione che mi fissava con aria preoccupata, tenendomi per mano, mentre alla mia sinistra c'era Ron che anche lui mi fissava con la stessa aria di Hermione, soltanto con un pizzico di confusione in più, d'altronde non aveva tutti i torti, pensava, perché Lucius Malfoy avrebbe dovuto avercela con me? Perché mi aveva fatto ciò? Non poteva di certo pensare che tra me e Draco c'era stato qualcosa. Invece Hermione, sembrava meno confusa dal momento in cui era venuta a conoscenza di me e Malfoy. Tuttavia, neppure Lucius avrebbe potuto capire in nessun modo che tra di noi ci fosse qualcosa, al massimo avrebbe potuto pensare che stavamo diventando semplici amici o qualcosa del genere.

<<Harry!>> Urlò Hermione, lanciandosi praticamente su di me non appena si rese conto che avessi aperto gli occhi.
<<Come ti senti?>> Chiese.
<<Sto bene...>> dissi sollevandomi violentemente e poggiando la schiena contro le sbarre del letto.

<<Oh sta un pò calmo ogni tanto, Potter>> una voce acuta maschile rimbombò in tutta la stanza e tutti sussultammo al suono, ovviamente non poteva che essere Draco. Era appena entrato in infermeria e con la sua solita camminata da superiore si stava avvicinando verso di me, attirando più sguardi di quanto potessi immaginare. Ron e Hermione lo guardavano storto, probabilmente si chiedevano come facesse a stare così tranquillo visto che la causa di ciò che mi era successo era suo padre, ma Hermione preferì non interferire al contrario di Ron che invece si era già scagliato in maniera feroce contro il biondino.
<<Che ci fai qui Malfoy?!>> Urlò il rosso.
<<Non sono tenuto a dare spiegazioni a nessuno, tanto meno a te Weasley>> aveva risposto Draco, in maniera tranquilla e indifferente, spostando lo sguardo da Ron a me, il che mi fece sorridere in maniera imbarazzata, ma pregai che non se ne fosse accorto nessuno. All'improvviso lo sguardo di Draco, ancora fisso su di me, assunse un'aria triste e preoccupata, io corrugai le sopracciglia ma lui mi fece un segnale per farmi capire di far uscire Hermione e Ron dalla stanza, sembrava sul serio una cosa seria, così non esitai a prendere una scusa e chiedere ai due di uscire che, nonostante esitarono per qualche secondo squadrando Draco dalla testa ai piedi parecchie volte, riuscii comunque a convincerli ad andare via e non appena furono completamente fuori dalla stanza, Draco si avvicinò immediatamente a me inginocchiandosi ai piedi del letto e afferrandomi la mano, portandola vicino al suo petto.
<<Non so da dove iniziare...>> disse, prima di abbassare lo sguardo, ma si poteva notare lontano un miglio che fosse imbarazzato e dispiaciuto per ciò che era accaduto.
<<Come stai?>> Chiese ad un tratto, alzando lo sguardo, i suoi occhi erano leggermente lucidi e sembrava stesse cercando di trattenere delle lacrime.
<<Sto bene Draco, non preoccuparti... so che non è colpa tua...>> iniziai, ma lui mi interruppe prima che potessi finire la frase.
<<Non lo dire, per favore. Sappiamo entrambi che la colpa è solo mia, non dovevo iniziare questa... non so neppure cosa sia... questa cosa tra di noi, sapevo fin dall'inizio che mio padre non avrebbe accettato neppure una semplice amicizia tra di noi.
Ti ho trascinato fin troppo all'interno dei miei problemi e non voglio continuare a vederti soffrire... io...>> si interruppe qualche secondo per riprendere fiato, dal momento in cui ormai il suo volto era pieno di lacrime e sembrava non riuscisse più a respirare da quante emozioni, probabilmente, stava provando in quel momento.
<<io... quando ti ho visto per terra... era come se avessi ricevuto una pugnalata nel cuore, non riuscivo a vederti così... volevo fermarlo... ho gridato di smetterla, l'ho implorato, ma non è servito, non ci sono riuscito era come se mi avesse sotto il suo controllo, come se fossi soggiogato a lui...>> lo interruppi, le mie lacrime iniziavano a rigare il mio volto perché sapevo già dove voleva arrivare, o almeno lo immaginavo.
<<Che cosa vorresti dire Draco? Per favore non girarci intorno>> dissi, e nel frattempo i nostri occhi si incrociarono nello sguardo più lungo e profondo mai avuto finora.
<<Harry...>> iniziò <<...andrò via da Hogwarts>> disse, e così facendo chiuse immediatamente gli occhi, forse per le troppe lacrime o forse perché aveva appena metabolizzato ciò che aveva intenzione di fare.
<<Cosa?! No Draco, tu non rinuncerai ad Hogwarts per me!>> Urlai. Avevo intuito che avesse intenzione di allontanarsi da me, ma non fino a tal punto di lasciare la scuola, non gliel'avrei permesso, non sarei riuscito a continuare con la mia vita senza neppure vederlo sfrecciare per i corridoi.
<<Harry... ti prego, è la cosa migliore... non capisci? Non capisci che non posso semplicemente ignorarti e fare finta di nulla? Non so cosa sia, ma cavolo Potter, mi sei entrato dentro e adesso non riesco a smettere di pensarti, non riesco a smettere di guardarti, non riesco a smettere di cercarti, non riesco a dimenticarti.
Fino a quando continuerò a rimanere in questa scuola alla fine ritornerò sempre da te ed io non voglio trascinarti nei miei casini>> disse con aria triste e spenta, stringendo ancora di più a se la mia mano.
<<Bene, allora me ne andrò io>> dissi semplicemente.
<<Sei impazzito? No! Non se ne parla, tu qui hai i tuoi amici, là fuori non hai nessuno...>> si interruppe immediatamente non appena realizzò di ciò che aveva appena detto.
<<Scusa... io non volevo...>>
<<No, hai ragione, là fuori non ho nessuno... ma se tu andrà via da qui, se ne andrà la parte più importante di me>> dissi. Non potevo credere a quelle parole, le avevo sette sul serio? Avevo appena detto a Draco Malfoy che fosse la persona più importante per me? Non avevo ancora realizzato di aver pronunciato quelle parole, ma di certo non potevo negare che fossero le parole più vere che mi fossero uscite dalla bocca in tutta la mia vita.

<<Pensi davvero questo?>> I suoi occhi furono illuminati da una scintilla, e le sue labbra si erano curvate in un sorriso spontaneo e contagioso.
<<Si, lo penso>> affermai sicuro, e lui si alzò dalla posizione in cui si trovava, sedendosi proprio sopra il letto e avvicinandosi a me. Poggiò la sua mano sul mio volto e accarezzandolo chiuse gli occhi, poggiando poi, la sua fronte sulla mia, fino a quando non unì le nostre labbra in un lungo e passionale bacio, come sempre, i suoi baci erano perfetti.
<<Prendi questa...>> disse, tirando fuori dalla tasca della sua giacca una busta giallastra con all'interno una lettera.
<<Leggila quando sarò andato via>> disse, accarezzandomi nuovamente il volto con le sue perfette e delicate mani.
<<Ti prego non andare...>> lo implorai, alternando lo sguardo dalla busta ai suoi occhi.
Lui lasciò il mio volto, così facendo si alzò definitivamente dal letto, afferrandomi però la mano e lasciandoci sopra un delicato bacio prima di lasciarla nuovamente.

<<Ti prometto che tornerò>> così dicendo si allontanò per poi uscire definitivamente dalla stanza.

Pucker up //drarry Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora