34.

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Un mese. Avevo già passato un mese senza di lui e non avevo ancora trovato neppure la metà degli horcrux. Mi chiedevo quando sarebbe finita, quando sarei potuto tornare da lui per sempre. Domanda che rimaneva dispersa nel vuoto.
Ron ed Hermione si preparavano per il prossimo viaggio. Hermione stava attenta a tutto, cercava di non lasciare alcuna traccia, mentre Ron, per quanto poteva, cercava di aiutarla. Mi piaceva osservarli da lontano, mi facevano ricordare i momenti passati con Draco. Il suo pensiero era l'unica cosa che mi dava la forza di andare avanti. Avrei voluto mandargli un gufo, ma non sarebbe stato saggio, né per me né per lui, avremmo rischiato troppo. Perciò continuavo a ricordarlo, a chiedermi come stesse e a chiedermi se anche lui ogni tanto mi pensasse.
<<Harry.>> Sussurrò Hermione, distraendomi dai miei pensieri.
<<Dobbiamo andare.>> Aggiunse, poggiandomi una mano sulla spalla.
<<Oh, sì certo.>> Dissi alzandomi velocemente dal prato, fino a raggiungere la sua altezza. Lei poggiò delicatamente entrambe le sue mani sulle mie spalle, stringendole.
<<Tornerai presto da Draco, te lo prometto, d'accordo?>> Disse. La guardai negli occhi, erano così sinceri... ma non avevo quasi più speranza. Così annuii semplicemente, per poi allontanarmi e raggiungere Ron che stava controllando se avessimo preso tutto.
Tutti e tre ci afferrammo le mani e poco dopo ci eravamo già smaterializzati in un altro luogo.
<<Io faccio l'incantesimo.>> Affermò immediatamente Hermione.
<<Non credo proprio.>> Un uomo sulla quarantina d'anni era apparso di fronte a noi e insieme a lui c'erano altri uomini, tutti vestiti di nero. Dovevano essere dei ghermidori.
Passarono dei secondi di silenzio prima che Hermione iniziasse a correre, sia io che Ron la seguimmo e immediatamente gli uomini si diedero alla caccia.
Ci lanciavano incantesimi, mentre noi continuavamo a correre. A niente servirono i nostri incantesimi, nessuno era così potente da colpire uno di loro. Continuammo così fino a quando non notammo che ormai, eravamo circondati. Hermione mi lanciò un incantesimo e ben presto il mio volto divenne quasi del tutto irriconoscibile. La sua speranza era quello che non capissero chi fossi, che non fossi proprio colui che stavano cercando: Harry Potter.
La mia cicatrice, seppur in un minor modo, continuava a spiccare nella mia fronte e sussultai quando uno dei ghermidori mi spostò i capelli e notò la famosa cicatrice.
<<Questi non li portiamo al ministero.>> Affermò.
Ben presto tutti e tre eravamo di fronte a un enorme villa. I ghermidori ci tenevano stretti in maniera tale da non farci scappare, ma dove ci stavano portando?
Un enorme cancello iniziò ad aprirsi e ben presto da esso uscì fuori una donna dai lunghi capelli ricci: Bellatrix.
Sarei voluto scappare, odiavo quella donna, nonostante fosse la zia di Draco, avrei fatto di tutto pur di vederla morta.
Abbassai lo sguardo. Uno stemma ritraeva uno strano simbolo e, sopra di esso, era ritratta una scritta: Villa Malfoy. Non potevo crederci. Quella era la casa di Draco?! Lo avrei finalmente rivisto?
Bellatrix ci spinse tutti dentro, e percorremmo amaramente l'enorme sentiero che avrebbe portato all'interno della villa. Tutto lì era così elegante, le piante erano curate, le mura della grande casa erano bianchissime e splendevano tra l'oscurità delle nuvole che coprivano il cielo.
Le porte della possente villa si aprirono lentamente e ad aspettarci c'era molta gente. La prima persona che inquadrai fu Lucius, il padre di Draco. Lo odiavo. Poi c'era Narcissa, sua madre, e poi... Draco. Era lì, seduto su una poltrona, con le sopracciglia incurvate, si teneva stretto ai braccioli della poltrona, forse stava sperando con tutto se stesso che quello che avevano catturato non fossi veramente io. I suoi occhi si spostarono immediatamente su di me e capirono subito chi fossi, ma non disse nulla. Non parlò, fino a quando non venne interpellato.
<<Draco>> La voce di Bellatrix risuonò in tutta la grande stanza. Lo sguardo di Draco ricadde su quello di Bellatrix e quest'ultima lo fece avvicinare a lei.
<<Dimmi se lui è o no Harry Potter.>> La sua non era una richiesta ma un'affermazione, e lo disse a gran voce.
<<Se non lo farai... confesserò tutto a tuo padre, di te e di Potter.>> Quest'ultima affermazione l'aveva sussurrata all'orecchio di Draco, ma io ero riuscito ugualmente a sentirla dal momento in cui mi trovavo proprio ai loro piedi.
Draco passò il suo sguardo da quello di Bellatrix al mio con occhi tristi e vuoti. Per quanto fossi felice di rivederlo... non volevo vederlo in questo stato, mi faceva male.
Draco si piegò sulle ginocchia fino ad arrivare alla mia altezza. Non mi toccò. Si limitò a guardarmi, ma il suo sguardo valeva più di mille parole, era uno sguardo che racchiudeva tutto l'amore che provava per me, tutti i momenti passati insieme... non avrebbe mai avuto il coraggio di confessare che fossi realmente io. Avrei tanto voluto urlare che fossi Harry Potter, per liberarlo da quel peso, per evitare che venisse punito da suo padre o peggio, ma ciò avrebbe significato mettere in pericolo anche i miei amici, Ron ed Hermione, che stavano assistendo alla scena ancora stretti fra le mani dei ghermidori, perciò rimasi in silenzio.
<<Quindi?>> Chiese impaziente Bellatrix
<<Io... beh... non lo so, non credo che sia lui. È diverso.>> Rispose Draco alzandosi.
<<Chiudeteli nelle celle!>> Urlò Bellatrix.
<<Vorrà dire che aspetteremo che l'effetto svanisca, caro Draco.>> Lo squadrò dalla testa ai piedi, mentre quest'ultimo scomparve nell'ombra. Dov'era andato? Mi avrebbe lasciato lì da solo?
I ghermidori ci spinsero dentro una grande cella, ma non passò molto quando qualcuno all'esterno, chiamò il mio nome. Era lui, Draco.
<<Harry!>> Lo raggiunsi in fretta, e seppur separati dalle sbarre, mi piombai sulle sue labbra. Lui afferrò il mio volto e spinse velocemente le mie labbra contro le sue.
<<Non dovresti essere qui.>> Dissi.
<<Neppure tu. Devo liberarvi. Dovete andarvene immediatamente, in cima alle scale vi aspetterà Dobby, vi porterà lui via da qui.>> Affermò, scassinando la serratura della cella. La porta si aprì e il mio primo pensiero fu quello di baciarlo un'altra volta, mi erano mancate le sue labbra e quella poteva essere l'ultima volta che le avrei assaporate.
<<Vieni via con me.>> Dissi con le lacrime agli occhi.
<<Sai che non posso.>> Rispose lui, altrettanto con le lacrime agli occhi.
<<Ti prometto che appena finirà tutto questo passeremo il resto della nostra vita insieme.>> Continuò, e così facendo mi lasciò un dolce e delicato bacio sulla fronte, io chiusi gli occhi e poco dopo le sue grandi e possenti braccia non erano più fra le mie mani.
<<Dobbiamo andare.>> Sussurrò Hermione. Io annuii e poco dopo aver raggiunto Dobby e aver afferrato le sue braccia non eravamo più a Villa Malfoy.

"Ti prometto che appena finirà tutto questo passeremo il resto della nostra vita insieme"
Solo queste parole erano riuscite a farmi andare avanti, ma la sua mancanza lacerava ogni piccolo pezzo del mio cuore ogni giorno di più.

Pucker up //drarry Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora