Erano già passate circa tre settimane da quando Draco se ne era andato, quasi un mese senza di lui, mi chiesi come fossi arrivato fin qui dal momento in cui non riuscivo a immaginare la mia vita senza di lui, se ci provavo vedevo soltanto un grande vuoto espandersi sempre di più.
Girai più volte tra le mie mani la lettera che Draco mi aveva lasciato e mi domandai se mai avessi avuto il coraggio di aprirla. Mi aveva lasciato lì, da solo in mezzo a tutti i miei problemi, come avrei fatto a leggere ciò che aveva scritto? Come avrei fatto a immaginarmi la sua voce mentre leggevo queste parole? Come avrei fatto a leggere la sua firma? Sarei scoppiato certamente in lacrime, non che in queste tre settimane non avessi pianto, anzi, piangevo praticamente ogni notte, ma cercavo di pensarlo il meno possibile ed Hermione stava cercando di aiutarmi, facendomi svagare ogni giorno e proponendomi nuove attività da fare per evitare di pensarlo, mi aveva anche proposto di conoscere gente nuova, magari una ragazza o anche un altro ragazzo, ma la verità era che ora come ora, nessuno avrebbe potuto rimpiazzare quel biondino ossigenato. Mi mancava, mi mancava come l'aria e in questo momento avrei tanto voluto averlo qui con me. A breve avrei avuto una partita di quidditch proprio contro i serpeverde, il che mi rendeva alquanto triste, mi faceva pensare al nostro primo "bacio", a quando era finito addosso a me per prendere quel boccino, a quando tutto iniziò.<<Harry sei pronto... oh, tutto bene?>> Chiese Ron, entrando nella nostra stanza e vedendomi con gli occhi quasi lucidi.
<<Si Ron, va tutto bene, tranquillo>> dissi, riporgendo la busta sotto uno dei tanti oggetti che si trovavano sopra la mia scrivania.
<<Problemi d'amore?>> Aveva detto, poggiando il suo braccio sulla mia spalla. Beh, ci aveva azzeccato, ma non era proprio quello che pensava lui, cioè che mi piacesse una ragazza, tipo Cho o sua sorella Ginny, però questo non poteva saperlo.
<<Già...>> risposi.
<<Quando avrai intenzione di dirmi chi è la fortunata?>> Domandò, entusiasta.
<<Non c'è nessuna fortunata>> dissi lasciandogli una pacca sulla spalla, ma senza approfondire l'argomento, andando avanti per la mia strada e facendolo rimanere immobile tra mille dubbi.
<<In che senso?!>> Urlò, mentre io ero già troppo lontano per sentirlo. Avrei dovuto raccontargli tutto? Probabilmente, ma non ne avevo il coraggio, e poi non sapevo più niente riguardo Malfoy, non sapevo neppure se stesse bene e poi... quella lettera, non l'avevo neppure aperta... pensai che fosse stato meglio metterci una pietra sopra per il momento.Dopo poco Ron mi raggiunse ed entrambi, senza proferire parola, ci dirigemmo verso il campo di quidditch. Il pubblico ci accolse con clamore ed il con lo sguardo cercai Draco, illudendomi che magari, in qualche modo, lui potesse essere in mezzo a tutta quella gente, ma nulla, lui non c'era. Ad un tratto Oliver Baston mi diede un colpo sulla spalla, segno che fosse ora di cominciare, così mi rassegnai nel cercare con lo sguardo Malfoy, e salii sulla mia scopa, mettendomi in posizione, pronto pre giocare.
Era così strano gareggiare senza Draco che mi ostacolasse nella ricerca del boccino, al suo posto c'era un altro ragazzo dei serpeverde, di cui non sapevo neppure il nome, ma nessuno era paragonabile a lui.
Durante la partita non facevo altro che pensarlo, avevo provato a togliermelo dalla testa ma era inutile, i suoi occhi continuavano ripresentarsi nella mia mente e la mia tentazione di leggere quella lettera aumentava sempre di più.
Ero talmente preso dai miei pensieri che non mi accorsi neppure che il boccino mi fosse appena passato davanti, cercai di afferrarlo ma invano in quanto il cercatore dei serpeverde si era già affrettato a raggiungerlo e a prenderlo, portando così alla vittoria della sua squadra. Io sbuffai, il pensiero di quel biondino di Malfoy mi aveva fatto perdere la testa, e di di conseguenza anche la partita.
Ero rimasto lì da solo in sella alla mia scopa mentre tutto i grifondoro mi maledicevano e invece i serpeverde esultavano.
<<Che ti è preso?! L'avevo proprio vicino a te!>> Sbuffò Oliver, avvicinandosi a me, anche lui in sella alla sua scopa.
<<Harry! Non sembravi neppure tu in questa partita, eri sempre così distratto, non è da te!>> Aggiunse Ron, avvicinandosi. Io roteai gli occhi, e facendo un giro su me stesso risposi con un tono abbastanza sgarbato, forse fin troppo, ma il fatto era che in quel momento ero nervoso per tutto, per il pensiero di Malfoy, per il fatto che se n'era andato lasciandomi da solo, per il fatto che avevo perso la partita a causa sua, e sinceramente non avevo di certo bisogno anche di una loro ramanzina.<<Lo so, non ero in forma oggi, ho il diritto di avere dei problemi per i fatti miei oppure devo darvi delle spiegazioni anche su questo?! Evitate di sprecare fiato per le vostre ramanzine, perché nessuno se ne fa nulla, chiaro?>> sbottai, e senza dare il tempo di proferire parola a nessuno dei due, mi allontanai da loro, in maniera abbastanza nervosa.
Mi precipitai nella sala comune, e ancora scosso dal nervosismo, decisi di fare una doccia per rinfrescarmi la mente.
Mi tolsi violentemente il maglione da quidditch lanciandolo sul letto, il che mi fece ripensare a tutti i momenti più hot passati con Malfoy, sul volto mi comparve un leggero sorriso, ma quando me ne resi conto smisi immediatamente e ritornai a togliermi di dosso il restante degli indumenti, gettando anche questi in maniera violenta sul letto.
Entrai in bagno e subito dopo aver fatto scorrere l'acqua della doccia misi un piede dentro. Mentre l'acqua continuava a scorrere lungo il mio corpo, ovviamente, non potevo che pensare a Malfoy, ormai era il mio pensiero fisso, e forse era arrivato il momento accettarlo, e dovevo accettare anche il fatto che in realtà, per quanto potessi soffrire, non stavo più nella pelle di aprire quella lettera.
Portai le mie mani sui miei capelli e nel frattempo le mie lacrime iniziavo a rigare il mio volto. Mi mancava, mi mancava da impazzire, non sapevo spiegare il dolore che stavo provando in quel momento, la sua assenza era incolmabile, non riuscivo a smettere di pensarlo ma allo stesso tempo pensare a quei due grandi occhi grigi, pensare a quel biondino ossigenato, mi faceva stare male, ormai da tre settimane non facevo altro che piangere, non riuscivo neppure più a studiare o fare delle semplici attività come il quidditch, e nonostante avessi provato a nascondere questi sentimenti, poi, la sera, non appena mi ritrovavo nel mio letto da solo, iniziavo a piangere e inondare il mio cuscino di lacrime. Non potevo mai stare da solo perché altrimenti mi sarei ritrovato a piangere ventiquattro ore su ventiquattro, tipo adesso, per qualche minuto in cui ero stato da solo, solamente per fare una semplice doccia, non ero riuscito a contenermi.Decisi di chiudere l'acqua e uscire dalla doccia, afferrai il mio asciugamano e cingendomi soltanto la vita, uscii dal bagno dirigendomi verso la mi scrivania, che si trovava di fianco al mio letto.
Presi in mano la famosa lettera di Malfoy, e per la prima volta forse, trovai il coraggio di aprirla.
Feci un sospiro profondo e dopo averla aperta definitivamente, estrassi dalla busta un foglio di pergamena un pò ingiallito, ripiegato più volte su se stesso. Feci un altro sospiro e aprii per una volta e per tutte il foglio, ritrovandomi di fronte la calligrafia perfetta di Malfoy, sorrisi alla sua visione e poi cominciai a leggere."Caro Harry,
Come stai? Sapevo che non avresti aperto subito questa lettera... quindi immagino che sia già passato un pò di tempo da quando le nostre strade si sono divise.
Spero che tu stia bene, spero che tu sia riuscito ad andare avanti, spero che io non ti manchi troppo o almeno, spero che io non ti manchi quanto tu probabilmente mancherai a me, perché tu meriti di essere felice, e credimi quando ti dico che farei di tutto pur di ritornare da te... pur di abbracciarti un ultima volta, pur di sentire le tue dolci e delicate labbra sulle mie. Avrei tante cose da dirti, tante di quelle cose di cui non sono riuscito a parlarti quando, forse, era ancora il momento giusto. Non sono mai riuscito a dimostrarti quanto io ti desiderassi veramente, quanto cercassi ogni giorno i tuoi occhi in mezzo a quelli degli altri nonostante sapessi che tu non fossi lì. Non sono mai riuscito a chiederti veramente scusa quando, a volte, mi comportavo da perfetto idiota nei tuoi confronti...perché ero e sono tutt'ora un codardo, un codardo che non è riuscito ad ammettere neppure a se stesso quanto amore potesse provare nei confronti di quel ragazzo un po' imbranato e molto impulsivo che tanto mi sta a cuore.
Sono felice che le nostre strade, anche se per un breve periodo, si siano incrociate e sappi che io per te, ci sarò sempre.
Ti prego, non soffrire per me, non me lo merito, non mi merito neppure una lacrima versata da quegli occhi che tanto mi mancano.
Non pensarmi, non ricordarmi, odiami se è necessario... ma non piangere mai per me.
Dimenticami, io non lo farò... rimarrò sempre vicino a te, anche se sarò troppo lontano per darti un abbraccio o per lasciarti una carezza sul volto.
Perdonami per tutto il male che ti ho causato e che forse ti sto causando tutt'ora e anche per il male che sto causando a me stesso, perché stare lontano da te fa male, fa male veramente tanto.
Adesso chiudi la pagina ingiallita che hai tra le mani e dimenticala come tu dimenticherai me.Per sempre tuo.
Draco."
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Pucker up //drarry
FanfictionHarry e Draco, amore, odio, litigi ma anche tanta passione e desiderio. Un mix di emozioni che porterà alla nascita di una grande storia seppur tormentata dal male. Riusciranno a prevalere su di esso? |ambientato nel "principe mezzosangue"| |HOT SC...