36.

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<<Ancora non ci credo che siamo riusciti a trovare quasi tutti gli horcrux!>> Esclamai.
Era già passato un altro mese dall'ultima volta, avevamo trovato la maggior parte degli horcrux, ne mancavano solo tre ed uno di essi si trovava ad Hogwarts. Quella scuola fino a quel momento sarebbe stato uno dei luoghi più sicuri, invece adesso, era diventato il più pericoloso, soprattutto per me che ero Harry Potter. Eppure non mi importava. Ero felice di rimettere piede ad Hogwarts, e poi avrei rivisto Draco, forse. Dopo più sei mesi l'avrei rivisto e, per prima cosa, prima di tutto, sarei corso tra sue braccia. Non sapeva che stessi arrivando, nessuno lo sapeva e nessuno doveva saperlo. Dovevo solo prendere l'horcrux, distruggerlo e andarmene, per evitare di mettere in pericolo gli altri.
Perciò, era per quello che, quella sera mi trovavo lì, ad Hogwarts. Io, Ron ed Hermione eravamo fermi davanti l'entrata ma sapevamo che non sarebbe stato un gioco da ragazzi entrare e né tantomeno prendere l'horcrux.

Qualche ora dopo eravamo riusciti ad entrare grazie al fratello di Silente e, adesso, Neville ci era venuto incontro. Avevamo percorso uno strano quadro e dopo qualche minuto ci ritrovammo tutti gli studenti di Hogwarts davanti ai nostri occhi. Ci guardavano sognanti, con dei sorrisi dolci e spontanei.
Mi guardai intorno, lui non c'era. Draco non era lì.
Come avevo potuto pensare che potesse essere tra di loro? Era il figlio di un mangiamorte, i suoi genitori non gli avrebbero permesso di stare ancora dentro quella scuola, ma io non mi arresi. Speravo con tutto me stesso che fosse lì, nascosto da qualche parte. Ignorai tutti quelli che esultavano il mio nome o che provavano ad abbracciarmi e mi spostai a destra e a manca, sperando che Draco sarebbe saltato fuori da un momento all'altro.
<<Harry, Draco non è qui..>> intervenne Ginny che stava provando ad abbracciarmi.
<<Harry non abbiamo più tempo, Piton sa che sei qui!>> Esclamò Neville.
<<Devi cercare l'horcrux Harry!>> Urlò Hermione. Io annuii e respirando a fatica, mi diressi verso una possibile metà. La stanza della necessità. Mi ricordai di quel giorno, quando vidi entrare tutti quei mangiamorte all'interno della stanza, fino ad allora non avevo mai capito perché stessero entrando proprio lì dentro... ma in quel momento capii. Stavano cercando qualcosa, e Draco ne era stato complice. Sapeva cosa stavano cercando, sapeva che anche io lo stavo cercando ma non mi aveva mai rivelato tutta la verità; cioè che lì dentro c'era uno dei sette horcrux.
Feci qualche passo indietro e subito dopo iniziai a correre imperterrito. Passavo di fianco agli altri come una saetta, non riuscivo neppure a capire chi mi trovassi di fronte a causa della velocità con cui correvo verso quella stanza. Fortunatamente arrivai sano e salvo. Quando mi fermai di fronte al grande muro chiusi gli occhi e poco dopo la stanza delle necessità mi era apparsa di fronte. In quel momento sperai che alla fine, i mangiamorte non fossero riusciti a trovare l'horcrux e che quindi fosse ancora lì dentro, nascosto da qualche parte.
Quando entrai tutto era in disordine: scaffali inutilizzabili poggiati sopra un tavolo, sedie poste l'una sopra l'altra, follettini della Cornovaglia che volavano da una parte della stanza all'altra...
Era praticamente impossibile trovare l'horcrux, ma quando chiusi gli occhi sentii che era ancora lì dentro. Iniziai ad esaminare tutti quegli scaffali in maniera veloce ma attenta e uscii da essi tante di quelle cose che, se fossimo stati in tempi di pace, avrei potuto rifornire la mia intera stanza, ma in quel momento nulla di tutto ciò mi importava.
Volevo solo il diadema di Corvonero. E poi... volevo Draco, ma non c'era. Al contrario del diadema, non riuscivo a sentire la sua presenza. Non riuscivo a credere al fatto che tra meno di qualche ora avrei dovuto fare i conti con Voldemort, e soprattutto non riuscivo a credere che avrei combattuto contro Draco. Come mi sarei comportato se, durante la battaglia, me lo sarei ritrovato di fronte? E come si sarebbe comportato lui? Era impossibile da immaginare.
Ad un tratto, con la coda dell'occhio, vidi il diadema. Lo afferrai prontamente e quando lo ebbi fra le mie mani sorrisi istintivamente.
Lo distrussi e mi sentii libero da un'enorme peso. Mancavano solo due horcrux. Feci un sospiro, consapevole del fatto che uno di loro fossi io, l'altro era Nagini. Sarei dovuto andare dritto nella tana del lupo, cioè da Voldemort, ma non potevo farlo. Avevo bisogno di Draco, avevo bisogno di un suo abbraccio, di una sua carezza, di un suo bacio, avevo bisogno di lui.
<<Potter!>> La sua voce era inconfondibile. Dietro di me c'era lui, Draco. Mi voltai, col sorriso in volto, ma ad aspettarmi non era solo. Era con Tiger e Goyle, e tutti e tre avevano delle bacchette puntate contro di me. Corrugai le sopracciglia.
<<Draco che stai facendo?>> Dissi.
<<Perché ti parla così questo sfregiato?>> Ridacchiò Tiger rivolgendosi a Draco. Io continuai a guardarlo confuso.
<<Sta zitto Tiger.>> Draco lo fulminò con lo sguardo. <<Adesso tu vieni con noi, Potter.>> Draco accennò un ghigno, avvicinandosi a me e afferrandomi dal colletto.
<<Ma Draco! Lì è pieno di mangiamorte, portiamolo a loro, penseranno a consegnarlo
al signore oscuro!>> Esclamò Goyle.
<<State zitti! So io cosa farmene di Harr->> si interruppe. <<Intendevo dire... di Potter. Seguitemi.>> Si corresse Draco. Tiger e Goyle si guardarono storto ma poi fecero come aveva detto Draco. In realtà neppure io avevo capito che intenzioni avesse Draco, ma sicuramente non mi avrebbe messo in pericolo e, se era lì, era solo per proteggermi.
<<Harry... non odiarmi per quello che
sto per fare...>> Sussurrò al mio orecchio. Ancora una volta non capii cosa intendesse e corrugai le sopracciglia, ma subito dopo lui si voltò verso la direzione di Tiger e Goyle che erano ancora dentro la stanza delle necessità, mentre noi eravamo ad un passo dall'esterno.
<<Sectumsempra!>> Urlò Draco. Tiger e Goyle caddero all'indietro e quello che successe dopo a loro due, rimase per sempre un mistero in quanto Draco chiuse velocemente la porta. Quest'ultima dopo poco scomparve definitivamente.
Draco respirava a fatica. Mi guardò dritto negli occhi, ed io feci lo stesso. Per qualche istante nessuno dei due disse niente. I miei occhi verdi si persero completamente dentro i suoi occhi grigi, poi, due lacrime per ognuno di noi attraversarono il nostro viso e, in fine, due curve del viso illuminarono le nostre anime.
Draco afferrò il mio volto e per la prima volta dopo tanto tempo, le nostre labbra si incastrarono nuovamente. Avevo tanto desiderato quel momento che ormai, non mi sembrava altro che un ricordo lontano, qualcosa che non sarebbe mai più potuta accadere... e invece, eravamo lì: uno di fronte all'altro, con le labbra incrociate, i respiri affannati e tanto desiderio averci, di possederci l'un l'altro.
Quando Draco lasciò delicatamente le mie labbra, sentii un vuoto in me, non volevo lasciarlo, non di nuovo.
<<Harry... dovevo salvarti non avevo altra scelta, loro ti avrebbero consegnato al Signore Oscuro e non gliel'avrei mai permesso, al costo della mia stessa vita.>> Ansimò Draco, tenendo ancora saldamente il mio volto fra le sue mani.
<<Draco... tu devi andartene da qui, vai dai tuoi genitori, mettetevi in salvo, scappate. Ti prego, non pensare a me. Io... io me la caverò.>> Dissi con la voce spezzata.
<< No, no, non ti lascio qui da solo.>> Draco scosse la testa, stringendo più forte il mio volto, come se così facendo mi volesse proteggere da ogni male.
<<Lo sai anche tu che questo è il mio destino. Sono un horcrux, Draco, se Voldemort non mi ucciderà, non potrà mai essere sconfitto.>> Sussurrai, mentre lui cercava di non ascoltare le mie parole. Non occorreva ascoltarle, sapeva già tutto.
<<Allora se dovrà ucciderti, ucciderà anche me, perché starò al tuo fianco.>>
<<No. Draco, devi restare qui, al sicuro. Non vorrei mai che tu rischiassi la vita a causa mia. Ti prometto che un giorno, che sia vicino o lontano, ci rivedremo, chiaro?>> Dissi, afferrandogli i palmi delle mani che si trovavano ancora sul mio volto.
<<Non voglio dirti addio.>> Disse con una voce talmente spezzata da lacerarmi completamente il cuore.
<<Il nostro non sarà mai un addio, questa è una promessa.>> Sorrisi, poi portai la mia mano sulla sua guancia e asciugai una delle lacrime che aveva versato. Chiusi gli occhi e mi voltai senza salutarlo un ultima volta. Se l'avessi fatto non sarei più riuscito a lasciarlo andare.
Sarebbe stata davvero l'ultima volta che l'avrei visto? Non sapevo la risposta, ma dovevo affrontare il mio destino, una volta e per tutte.

Pucker up //drarry Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora