T/N's pov
Mi tiró un pugno facendomi cadere a terra.
<<vattene! Non voglio più vederti! Io ti odio, ti ho sempre odiata! >> esclamò stringendo i pugni.
<<M-Ma->> dissi con le lacrime che mi percorrevano il volto impetuose.
<<VATTENE! >> mi urló.
Io titubante me ne andai. Ma perché?
Avevo...
Paura?
Arrivai a casa con gli occhi impastati dalle lacrime, e a dai subito su Whatsapp per mandargli un messaggio.
Notai che mi aveva bloccata.
Ma chi gli prende?
Capisco tutto ma sembra che si voglia suicidare...
Che idea stupida, non credo farebbe mai una cosa del genere...
Forse.
La domenica la passai a casa, a cazzeggiare alla TV o sul telefono, anche se la mia mente era occupata da un solo pensiero, cioè Levi.
Il lunedì successivo, mi dovetti subire la sgridata del professore per essermene andata senza autorizzazione ma poco importa.
All'uscita da scuola decisi di restare un altro pó, tanto avrei dovuto fare ripetizioni con Levi anche se non veniva.
Andai sul tetto dell'edificio e sospirai.
Notai che c'erano le scarpe e la giacca dell'uniforme di qualcuno per terra.
Decisi di proseguire dritto, e vidi Levi sopra un muretto che guardava in basso.
I suoi capelli si muovevano a ritmo del vento, mentre non aveva né giacca né scarpe.
<<Levi? >> sussurrai notando che stava avendo un attimo di esitazione.
Lui non mi notó, e si... Buttó.
Lo riuscì ad afferrare per un polso, anche se mi era difficile non riuscendolo a sostenere del tutto.
Lui guardó in alto notandomi in lacrime.
<<T-T/N? Che ci fai qui? >> mi chiese spaventato.
Io lo aiutai a risalire e per fortuna riuscì nella mia impresa.
Gli tirai uno schiaffo.
<<Sei un idiota! >> gli Urlai mentre le lacrime continuavano a scendere bagnando il pavimento.
Ero in ginocchio davanti a lui che era nella mia stessa posizione.
<<Si può sapere che ti è passato per la testa?! >> continuai mentre tremavo.
<<Se non ci fossi stata tu->> dissi per venir interrotta da un suo abbraccio.
<<Perché ti ostini a stare con me? Non vedi cosa succede a tutta la gente che mi sta intorno? >> chiese cominciando a piangere anche lui.
<<Smettila con queste cazzate! Non mi succederà nulla se sto con te! Tu sei uno scemo! Ti sembra normale prendere una decisione in un momento in cui sei triste?!>> dissi stringendolo forte a me.
<<T/N tu non capisci io... Insomma, torniamo a casa e basta >> mi disse semplicemente con lo sguardo vuoto.
<<Vieni a casa mia, non accetto un no, ci resterai finché non ti sarai ripreso del tutto >>
<<Va bene >> disse annuendo.
Ci incamminammo lentamente nel silenzio totale, arrivando solo dopo un quarto d'ora circa a casa.
Arrivati in camera mia lui si sedette sul letto.
<<Ti preparo un the? >> chiesi.
<<No, ho bisogno solo di una cosa>> disse sospirando.
<<Cioè? >> chiesi avvicinandomi al letto.
Lui mi tiró per un polso facendomi sdraiare vicino a lui.
<<Di te >> disse stringendomi.
<<Ma non volevi che non ci vedessimo mai più? >> chiesi.
<<Stai zitta >> disse appoggiando il mento alla mia spalla.
<<Levi, puoi spiegarmi ora che sei un pó più calmo tutto nel dettaglio? >> chiesi.
Lui si giró a pancia in sù coprendosi gli occhi col braccio.
<<Beh l'incidente te l'ho raccontato perciò immagino tu voglia sapere perché stavo per farlo>>
<<sì>> dissi annuendo.
<<Vedi, era tipo qualcosa per non sentirmi in colpa. Furlan è morto per colpa mia e non lo meritava, peró...>>
<<però? >> chiesi invitandolo a continuare.
<<Peró poi ho esitato perché stavo pensando a te >> ammise.
<<Non ti avevo nè dato spiegazione, nè salutata, nè abbracciata, e non volevo che il mio ultimo ricordo fosse il tuo sguardo terrorizzato>>
<<Ma ti sei buttato comunque >> gli feci notare.
<<Perché non sapevo con che faccia mi sarei presentato davanti a te, cosa ti avrei detto, cosa avrei fatto. >>
Lui si giró verso di me e mi accarezzo la guancia dove c'era un piccolo livido>>
<<Ti ho fatto troppo male? >> mi chiese con tono dispiaciuto.
<<No, non preoccuparti >> dissi semplicemente.
Sì che aveva fatto male invece, eccome, però dirglielo lo avrebbe fatto stare peggio, e non mi sembrava davvero il caso.
<<Se lo dici tu allora ti credo >> mi disse accennando un sorriso quasi impercettibile.
Lui si alzó dal letto sistemandosi i vestiti.
<<Che fai? >> chiesi curiosa.
<<Me ne torno a casa, ho già disturbato troppe volte >> disse dispiaciuto.
<<Levi ma non disturbi, puoi restare pure, anzi sai che ti dico, vai a farti una doccia, o un bagno, ciò che preferisci >> gli dissi.
<<Va bene ma->>
Io senza dargli ascolto lo spintonai dentro il bagno.
Mi buttai sul letto e presto sentì l'acqua scorrere, evidentemente aveva optato per la doccia.
Dopo circa una decina di minuti lo sentì chiamare dal bagno.
<<T/N! Mi porti un asciugamano? >> mi chiese.
Io mi avvicinai alla porta senza entrare.
<<già finito di lavarti? >> chiesi.
<<No, peró ho notato che qui in bagno non ce ne sono >> affermò lui.
<<Sono nel cassetto, quello vicino alla lavatrice >> gli risposi scocciata.
<<Perché non vieni a farmi vedere dove sono? >>
Angolo autrice
In breve riusciamo a sollevare il morale a Levi.Buona cosa, è ancora vivo WOW
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Non fiatare e prendimi per mano ❤︎Levi x Reader ❤︎
FanficEro sicura che lo stereotipo della ragazza nerd e del ragazzo popolare, fosse qualcosa che si vedeva solo nei film americani per ragazzine dagli animi speranzosi, ma quando ti ho incontrato, ho cambiato idea.