•7 - La parola dei tarocchi.

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JUNGKOOK

«Jungkook! Grazie a Dio stai bene!»
Jimin mi abbraccia, come Hoseok e io annuisco con un piccolo sorriso.
«È tutto merito del Capitano» spiego, indicandolo con la testa.
«Scusaci un attimo.»

Loro due si allontano e poco dopo, Taehyung si avvicina a me.
«Spero che tu non faccia fatica a camminare.»
Quasi mi soffoco con il vino, per poi girare lo sguardo verso di lui. «Spero che tu la smetta di fare il bastardo» sibilo, a bassa voce con gli occhi assottigliati in due fessure.
«Sei tu ad avermi proposto quell'accordo o sbaglio, bambolino?»
Sospiro e poso il bicchiere sul tavolo, per poi portare le braccia al petto.

«È una questione di affari, Taehyung.»
«Certo certo.»

«Tae!»
Guardo la ragazza che ha chiamato il suo nome e inclino la testa di lato. «Jennie, lascia che ti presenti Sua Altezza il principe Jungkook.»
Mi indica con il palmo della mano.
«Vostra Altezza, è un onore fare la vostra conoscenza» dice inchinandosi. «Mio cugino mi ha detto che siete stato rapito, ora state bene?»
Annuisco.
«Sì. Grazie a vostro cugino. Quegli uomini volevano solo la libertà dei loro compagni protestanti, tutto qui.»

Lei deglutisce e posa il suo sguardo su Taehyung, prima di sforzarmi un sorriso.
«P-protestanti?» Balbetta e io annuisco.
«Sì, non c'è niente di male e una fede come un'altra. Anche se io sono cattolico, non capisco perché il protestantesimo sia visto così male.»
Alzo le spalle e il suo sorriso, si fa più rilassato e sincero. «Voi siete molto buono, Altezza.»

Guarda suo cugina e si lascia uscire un sospiro.
«Ora vado, mia madre mi starà cercando.»
«È stato un piacere, duchessa.»
Si inchina e se ne va. Sposto gli occhi sul Capitano. «Hai una cugina.»
«Sei perspicace. Non è proprio mia cugina di sangue, ma è la nipote della donna che mi ha preso con sé.»
«Non me ne hai mai parlato.»

Sospira e si mette al mio fianco, per poi afferare il mio fianco e camminare con me fuori dal palazzo.
«Non abbiamo avuto molte occasioni» spiega.
Mi blocco subito, guardandolo.
«Cosa stai cercando di insinuare?»
«Secondo te?»

Fisso il mio sguardo sulla fontana. «Era solo sesso per te?» Gli domando, mordendomi il labbro. «Per me no, ma a quanto pare per te sì» ribatte, per poi stringere i denti. Fa un passo, per poi girarsi e guardarmi.
«Ho accettato l'accordo, solo perché ti amo e non voglio che tu sia di altri. Tranquillo, ti proteggerò senza dubbio ma non ti toccherò, almeno che non sia tu a chiedermelo.»

Stringo le labbra e ingoio un groppo.
«E tu Jungkook? Tu mi hai amato davvero?»
Sì, certo che sì e ti amo da morire tutt'ora ma non posso dirtelo perché moriresti.
«No» mento, guardando in basso. «Non voglio giocare con i tuoi sentimenti ma...sappi che comunque io ci tengo a te.»

Lo sento camminare velocemente verso di me e alza il mio viso, facendo incontrare i nostri occhi.
«E cazzo me ne faccio di un "ci tengo a te"? È ovvio che ci tieni a me, sono quello che ti salva il culo ogni volta che finisci nei fottuti guai.»
Apro la bocca per parlare ma non esce alcun suono. «Cos'ha quel marchese che io non ho?»

«C-che c'entra Yoo?» Domando, confuso.
«Rispondimi, cazzo. Perché è ricco? Perché ti piacciono gli uomini per bene? Perché ti scopa meglio di me? Rispondi.»
Sento gli occhi farsi lucidi, ma non posso piangere. Non davanti a lui.
«N-non è questo, T-tae...» sussurro, scuotendo la testa. «Lui non ha niente che tu non abbia.»
«Allora perché stai con lui?»
«Perché devo.»

THE PRINCE|| TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora