•19 - Un eretico appeso a testa in giù.

655 49 5
                                    

JUNGKOOK

«Tu...tu sei protestante!» Esclamo, stringendo il crocifisso con la mano. Lui mi guarda, sconvolto e si infila i pantaloni per poi camminare verso di me. «Sì» risponde.

Guardo in basso, con gli occhi lucidi e deglutisco. «Ti sei convertito?» Domando, in un sussurro. «No, lo sono sempre stato.»
«Sei cresciuto in una famiglia cattolica. Sei cresciuto con me!»

Scuote la testa. «La famiglia che mi ha accolto...era protestante.»
«Perché non me lo hai detto?!»
«Non potevo. Dobbiamo nasconderci per non essere uccisi.»

Alzo la testa e dischiudo le labbra. «Io n-non lo avrei mai e poi mai detto a qualcuno. Tu lo sai bene...perché non mi hai detto la verità?»
«È una cosa così importante?» Sospira.
«Tu non ti rendi conto in che posizione sei, vero?» Gli chiedo. «Che intendi?»

«Che questo - gli faccio vedere il crocifisso - se qualcuno lo vedesse, saresti ucciso e appeso a testa in giù come un eretico. È questo che vuoi? Vuoi che la tua fede ti faccia rischiare la vita? Diventa cattolico, per favore.»

Lui aggrotta le sopracciglia. «Non ho intezione di convertirmi, Jungkook.»
«Potresti morire!» Alzo la voce.
«Non m'interessa di morire. Non volto le spalle alla mia fede, solo perché questo regno non la riconosce. Io sono protestante. Punto.»

Mi passo una mano tra i capelli e prendo um respiro profondo. «Tu non puoi essere serio.»
«Vuoi che te lo dimostri?» Chiede.
«Voglio che tu non muoia per la tua fede!»
«Sei cattolico, Jungkook. Per te pregare non è un peccato. Se indossi un crocifisso non vieni arrestato. Io sì. Se metto quello, mi arrestano. Tu non puoi capire cosa si prova.»

«Non puoi accusare proprio me di essere contro i protestanti....» sussurro. «Lo sei! Lo sono tutti i cattolici! Puoi tollerarci finché vuoi ma avrai sempre l'idea che la nostra fede sia sbagliata» dice, guardandomi seriamente negli occhi. «No, Taehyung, questo non è vero.»
«Sì, invece! Mi hai appena chiesto di convertirmi!»

Sussulto e porto le braccia al petto.
«Se non accetti la mia fede, non accetti nemmeno me quindi, questo vuol dire che non mi ami.»
«Come puoi dirlo, Taehyung? Sai benissimo che ti amo da morire» lo guardo confuso.
«No, Jungkook. Se mi amassi davvero, non faresti tutto questo casino solo perché hai scoperto che sono protestante.»

«Lo faccio per te» sussurro. «Perché non voglio che tu venga ucciso» spiego, con le lacrime che minacciano da uscire dagli occhi.
«Sai qual è il tuo problema, Jungkook? Tu pensi troppo a te stesso e poco agli altri.»

Si avvicina alla porta.
«Ora vattene. Non voglio avere niente a che fare con te, fino a quando non avrai capito come vanno davvero le cose.»
«M-mi stai lasciando?»
Stringe i denti e mi tira per il braccio, per poi buttarmi fuori da casa sua. «Così provi un po' quello che ho sentito io, puttana cattolica.»

«Taehyung, aspett-»
Sbatte la porta e io stringo i denti. Batto le mani contro di essa. «Apri, figlio di puttana!»
«Bastardo!» Sbotto, allontandomi.
«Che Dio ti maledica, fottuto bastardo!»

[...]

«Vuoi che sposi Park? Lo farò.»
Lui alza lo sguardo dalle sue carte e guarda Seobeom per qualche istante, prima di posarlo su di me. «Hai già dimenticato il Capitano?»

Deglutisco. «Taehyung non centra in questa storia» spiego. «Hai ottenuto ciò che vuoi. Lascia il Capitano fuori.»

«Non devi sposarlo, non ancora. Devi sedurlo e scoprire cosa nasconde. È semplice, no?»
Annuisco.

Raggiungo le mie stanze e mi sdraio sul letto a pancia in sotto. Stringo le labbra e scoppio in lacrime, singhiozzando mentre tengo le coperte tra le mani. Sto vivendo una specie di incubo. Ogni volta che incontriamo, ci perdiamo di nuovo.

«Altezza?»
Jin si siede sul letto e mi accarezza la schiena.
«Che vi è successo, mio signore?» Chiede.
Lo guardo e deglutisco. «Tra me è Taehyung è finita davvero stavolta...n-non c'è niente che possa rimettere apposto le cose» spiego.

«Cosa dite, Altezza? Voi e il Capitano siete eterni, non può finire tra voi due.»
«Gli ho detto delle cose orribili e lui le ha dette a me» dico. Chiudo gli occhi per qualche istante e prendo un respiro profondo.
«Va bene così. La mia vita è meglio senza di lui.»

TAEHYUNG

Calcio la sedia e tiro un pugno contro al muro.
Perché è così impossibile per noi due? Respiro pesantemente.
Non può capire di certo la mia vita. Lui non deve nascondersi per pregare. La sua vita è perfetta da quel lato.

Ho passato questi anni a vedere il regno venire massacrato da suo fratello. Sono andato in guerra quattro volte e sono state tutte struggenti. E ora, non sono più il Capitano, non ho più niente...nemmeno lui.

Forse ho esagerato. Forse era solo sconvolto, ma chiedermi di convertirmi è stato troppo da mandare giù. Anche se è lui ad avermelo detto.
Se mi amasse davvero, non me lo avrebbe chiesto.

Sento bussare alla porta. Cammino verso di essa e la apro.
«Taehyung? Che succede? Stai bene?»
Faccio entrare i miei due amici e sospiro.
«Che hai fatto alle mani?» Chiede Yoongi. «Ho preso a pugni il muro» spiego. «È un nuovo passatempo o è successo qualcosa?»

«Ho lasciato Jungkook.»
Loro due si scambiano un'occhiata. «Credo che me ne andrò nel regno oltre il confine sud.»
«No, tu non puoi andartene adesso.»
«Che intendi?»

«Jungkook ha accettato di sedurre Park.»
Blocco i miei movimenti. «E tu lo sai che se non lo fermi, farà una brutta fine.»
Guardo Namjoon e stringo le labbra.
«No, non m'interessa. Ho intenzione di andare via da questo regno di merda e lo farò.»

«Taehyung smettila di far finta che non ti importi di lui» dice, Yoongi, posando una mano sulla mia spalla. «È finita. Se ha scelto di essere la puttana di Park, non sarò io a impedirgli di farlo.»

Raduno le mie cose, mettendole nella borsa.
«Se tu te ne vai per tutti noi è finita.»
«

Ho già deciso, ragazzi.»
Indosso il mantello e afferro il pugnale, insieme alla pistola. «Stai sbagliando, Tae.»
«No, Namjoon, non sono io a sbagliare. Siete voi ad essere degli stupidi a stare ancora al servizio di un bastardo del genere. Se foste intelligenti ve ne andreste anche voi.»

«La mia vita sarà migliore, lontano da qui.»
Mi avvicino alla porta. «Stai scappando da lui e non è una cosa da uomini, ma da codardi.»
Li guardo e piego le labbra in un sorrisetto.
«Voi non sapete niente di me.»

Esco di casa e salgo sul mio cavallo, lo accarezzo e tiro le redini.
Devo andarmene da questo posto prima di soffocare.

Mi fermo davanti al palazzo e guardo la finestra della sua stanza. Aggrotto le sopracciglia vedendolo affacciato, con il viso rosso.
Abbassa lo sguardo su di me e sgrana gli occhi lucidi.

Scuoto la testa, per poi andarmene. Dovrei arrivare al confine entro sera, poi una volta nel regno troverò un posto dove passare la notte.
«Taehyung!»
Stringo i denti, cercando di ignorare la sua voce nella mia testa. Non m'importa.

JUNGKOOK

Lui se n'è andato. L'ha fatto davvero. Mi guardo allo specchio, con il viso rosso e gli occhi gonfi dal pianto. Tiro su col naso e accarezzo la maschera che tengo tra le mani.

«Altezza. È ora di andare.»

Annuisco, guardando Jin. Esco dalle mie stanze e scendo le mie scale, raggiungendo la sala da ballo.

«Vostra Altezza» Park, mi tende una mano con un sorriso sfacciato sul volto. «Barone.»
Prendo la sua mano, con titubanza e lui mi porta verso la pista.
Lancio un'occhiata a mio fratello che mi guarda con un segno di approvazione.

La mia testa non riesce a pensare ad altro, se non a Taehyung. Non avrei mai dovuto dirgli quelle cose. Ora lui è chissa dove, lontano da me. Non sopporto quando mi è lontano.
Mi sento soffocare senza di lui. Ne ho bisogno come se fosse aria.

Sarà difficile, ma non impossibile.

THE PRINCE|| TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora