«Corri! Devi correre!»
Tengo stretta la sua mano, mentre continuo a correre senza fermarmi. Si gira a guardarmi alcune volte e stringe i denti.Respiro a fatica, sentendo il fiato bloccato in gola mentre i galoppi dei cavalli si fanno più forti. «Porca puttana!» Esclama.
Adesso è finita sul serio. Non posso più tornare nel regno. Sono ricercato per l'omicidio del barone Park.
Sono complice di un assassinio.
Siamo sporchi di sangue ovunque, stiamo correndo da non so quanto senza una meta precisa. Non ho più forze e sento la gola secca.Mi tira dietro a una roccia e respira pesantemente, guardando le guardie che passano avanti.
«Non possiamo più stare qui.»
Deglutisco, mentre lui si toglie il mantello e tira fuori la spada. «Andiamo.»Chiudo gli occhi, barcollando appena. Afferra la mia vita con un braccio.
«Non ce la faccio...» sussurro. Si abbassa, sedendosi a terra con me e prende la borraccia per farmi bere. «Tieni.»Bevo l'acqua e sospiro, guardandolo.
«Siamo due criminali» dico. «Dobbiamo trovare dei vestiti puliti ed un posto dove stare fino a quando non si saranno calmate le acque.»
Mi stringe e posa una mano sulla mia guancia.
«Tu non centri nulla» sussurra. «Ed io ti ho messo nei casini...ancora.»Scuoto la testa. «Ti ho chiesto io di ucciderlo.»
«Aspetta qui, accendo un fuoco.»
Annuisco e lui si alza. Mi stringo nel mantello, mentre lo guardo ammucchiare la legna e accendere la fiamma. «Ecco.»Guardo il cielo, pieno di stelle per qualche istante. «La Gitana, ha detto che nel covento troverò la libertà di poterti amare.»
Sposto gli occhi su di lui e poso la testa contro alla sua spalla.
«Quanto dista?»
«Due giorni a cavallo, ma prima dobbiamo procurarcelo.»«Domani mattina, dobbiamo cercare un villaggio» spiego. «Sì.»
«Dovremmo toglierci il sangue di dosso.»
Lui abbassa gli occhi su di me, annuendo.
«Riposati, d'accordo?»
Mi accocolo più vicino al suo petto e chiudo gli occhi, sentendo il suo calore. Mi tiene stretto, accarezzando i capelli. «Dormi, amore mio.»[...]
Apro piano gli occhi, con il sole che mi acceca. Mi alzo da terra, guardandomi intorno.
«Tae?» Lo chiamo, senza vederlo da nessuna parte. «Sono qui» dice, camminando verso di me e sedendosi.«Come stai?»
«Bene.»
«Ho preso dei vestiti puliti» spiega, facendomi vedere la sacca.
«E poco più avanti, c'è un villaggio.»Tira fuori dei pantaloni, una camicia e una giacca. «Cambiati, così dopo andiamo a mangiare qualcosa.»
«Ma non abbiamo soldi» dico, prendendo i vestiti. Mi sfilo la camicia, mettendo quella pulita. «Ne ho un po'.»Mi metto i pantaloni e infilo la giacca, per poi alzarmi. «Andiamo?»
«Sì.»
Raccolgo il mantello e seguo Taehyung, verso il villaggio.«Riusciremo mai a tornare a palazzo?» Gli chiedo. «Tu sì...io non lo so.»
«Perché?»
Prende la mia mano, aiutandomi a saltare oltre un tronco. «Perché ho ucciso un nobile ed sono stato esiliato, ma nonostate tutto ero a Mabel.»«È colpa mia...»
Lui si blocca e mi guarda. «Che dici?»
«Sì, te l'ho chiesto io.»
«L'avrei fatto comunque, Jungkook.»Sospira e riprende a camminare, così lo seguo restando in silenzio.
Appena arriviamo al villaggio, entriamo in una locanda per mangiare qualcosa e una volta finito lui mi trascina verso un uomo, che sembra vendere cavalli.
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THE PRINCE|| Taekook
Fanfic(TEMATICA OMOSESSUALE) In un regno ci sono cose che non possono passare innoservate. Ci sono nobili scontenti, congiure e un popolo per niente soddisfatto. Con un re che vuole solo il potere, preoccupandosi solo di se stesso. Per questo, alcuni no...