•26 - La fede di chi non ha paura di morire.

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Resto immobile, fermo, con le mani lungo i fianchi. «E sa anche di te» aggiunge.
«Devi andartene da qui» dice Namjoon, in modo serio. «Jen...» dico, guardando in basso.
Prendo Yoongi per le spalle. «Dov'è Jennie?!»
«L'hanno arrestata, Taehyung» risponde, Jimin.

Lo guardo di scatto, con gli occhi sgranati ed i denti stretti. «Lei non morirà.»
Sposto lo sguardo su Jungkook. «Non devi preoccuparti, d'accordo?» Gli chiedo, posando le mani sulle sue guance. Scuote la testa, con gli occhi lucidi.

«E come faccio?» Sussurra, con un piccolo sorriso finto. «Credimi.»
Sospiro, facendo unire le nostre labbra.

[...]

Restiamo seduti al tavolo, tutti i due. Lui batte le dita contro di esso e guarda in basso, in modo agitato. «È una pazzia» dice.
«Non posso lasciare che muoia, è come una sorellina per me.»
«Lo so.»

Si morde le labbra e annuisce con un sospiro.
«I ragazzi saranno qui a breve, non temere.»
Finisce di bere il suo the, mentre non riesce a tranquillizzarsi. Neanche io sono del tutto calmo.

Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il momento in cui le persecuzioni sarebbero ricominciate, Mabel è stato tollerante per troppo tempo.

Un rumore di zoccoli mi fa alzare la testa di scatto, mi metto in piedi e prendo la spada.
«Fermo» gli dico, prima che possa muoversi.
«Cosa c'è?» Domanda allarmato.
«Qualcosa non va» spiego.

Appena la porta si spalanca, sgrano gli occhi e tiro Jungkook per il polso mettendolo dietro di me.
«Kim Taehyung, siete in arresto per eresia.»
Sputo per terra, stringendo i denti.
«Io non sono un eretico.»
«Lasciate il principe e venite con noi.»
«No.»

Punto la spada contro la guardia, che fa lo stesso insieme alle altre. «Non costringeteci ad usare la forza» sibila a denti stretti.
«Non verrò mai con voi.»

«Ne siete sicuro?» Domanda. Fa cenno ad un soldato ed io mi giro di scatto, appena sento la mano di Jungkook non stringere più la mia.
«Bastardo.»
Tiro un pugno alla guardia, mentre lui mi guarda con gli occhi lucidi per un'altra tiene un coltello alla sua gola.

Il pugno viene ricambiato molto presto. Mi pulisco il sangue dal labbro.
«Smettetela di giocare.»
Gira il mio corpo, portando la mie braccia dietro alla schiena. «Tae...» sussurra, mentre il soldato blocca i suoi polsi, impedendogli di raggiungermi.

«No...» scuote la testa e deglutisce. «Lasciatemi!» Alza la voce, staccandosi dalla presa dell'uomo, che stringe i denti e gli tira uno schiaffo sulla guancia.
«Figlio di puttana!» Sbotto.
«Non osare mettergli le mani adosso o ti giuro che ti ammazzo.»

Dal labbro di Jungkook cola una striscia di sangue. Singhiozza, guardandomi.
«Andiamo.»
Il soldato mi costringe a camminare fuori dalla casa, dove c'è il capitano delle guardie sul cavallo. «Metteteli nella gabbia.»
«Ma è il principe.»
«Un principe che simpatizza con gli eretici? No, è solo una puttana.»

Mi spinge dentro e l'altro fa lo stesso con Jungkook.
Respira pesantemente e mi guarda. Striscia verso di me e posa le mani sulle mie guance.

«I-io...»
«Shh» accarezzo il suo viso e gli sorrido.
«Va tutto bene.»
«Io n-non voglio che...»

Il carro inizia a muoversi, così ferma le sue parole. «Amore mio» sussurra, stringendo i miei capelli. «N-non puoi lasciarmi.»
«Io non ti lascio, piccolo, mai.»

Asciugo le sue lacrime e alzo il suo viso.
«Promettimi che non farai niente che possa metterti in pericolo per salvarmi.»
Tira su col naso. «Farei qualsiasi cosa p-per-»
«Promettimelo, Jungkook.»
Mi guarda sorpreso e annuisce.
«Te lo prometto.»

THE PRINCE|| TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora