CAPITOLO 65

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Yoongi

E così ancora una volta si era lasciato trascinare, contro il suo volere, ad una stupida festa universitaria piena di alcool e gente sudata. Stavolta non poteva dare la colpa a Jimin, perché erano stati i suoi amici a fargli il lavaggio del cervello.

In un primo momento aveva indossato una tuta, perché voleva stare comodo e non gliene fregava nulla di quello che la gente potesse pensare, ma Seokjin si era rifiutato categoricamente di farlo salire in auto conciato in quel modo e lo aveva sottoposto ad un restyling completo: aveva scelto per lui dei jeans strappati neri talmente stretti da farlo sembrare ancor più magro di com'era, gli anfibi che metteva al liceo durante il suo periodo alternativo, una camicia bianca con un vertiginoso scollo a V e una giacca di pelle; lo aveva anche truccato e gli aveva sistemato i capelli... Yoongi avrebbe voluto ucciderlo col suo “letale sguardo inceneritore”.

Non appena mise piede in quella villa gigantesca, essa gli parve immutata, come se quella festa stesse durando da un anno e mezzo. Una fastidiosa e caotica musica da discoteca riempiva l'abitazione, c'era puzza di alcool e di fumo e Yoongi desiderò di filarsela a gambe levate prima ancora di arrivare a sedersi – specialmente per il terrore di ritrovarsi davanti ad eventuali conoscenti.

“Le tre piccole pesti”, come li chiamava Seokjin, non erano ancora arrivate, al che gli altri quattro si sedettero su un divano, lontani dalla calca; Hoseok, con la scusa di andare a prendere da bere per tutti, sparì dalla loro visuale e andò a salutare la padrona di casa.

«Allora, Yoongi, sei pronto a fare conquiste?», fece Seokjin, scuotendolo con qualche gomitata e ammiccando.

«Sì, naturalmente, sono pronto a conquistare l'ennesima serata che vorrò dimenticare», rispose lui, sbuffando.

«Ehi, non ti ho prestato la mia camicia Dior per vederti seduto su questo divanetto da solo per tutta la notte».

Yoongi spalancò gli occhi. «Per quale cazzo di motivo mi hai fatto indossare una camicia Dior?».

«Non te n'eri accorto? Si dovrebbe capire dalla qualità... non sei uno che se ne intende, vero?».

«Io mi vesto con la roba che mi spedisce mia madre, e la maggior parte sono vestiti che mio fratello non mette più».

«E ti chiedi anche perché tu sia ancora single?».

Il ragazzo sbuffò, ma non si offese, bensì ebbe la voglia di andarsene via da quel posto del cazzo.

Namjoon scosse la testa divertito e posò una mano sulla spalla di Seokjin. «Hyung, non so se ricordi, ma alla festa dell'anno scorso Yoongi si è ritrovato con i pantaloni bagnati e la giacca zuppa di vodka», lo ravvisò.

«Beh, stasera ho in programma di non muovermi da questo divano se non per prendere da bere», li rassicurò Yoongi, accendendosi una sigaretta.

«È proprio questo il punto: è probabile che ti ritrovi anche stavolta con la camicia bagnata di alcool».

Seokjin si mise a braccia conserte e fece per controbattere, ma Hoseok arrivò in quel momento con quattro drink tra le mani che Seokjin si affrettò a reggere prima che si rovesciassero.

«Long Island per te, Yoongi. Wow, stasera sei uno schianto! Hai finalmente deciso di tirare fuori le tette! Beh... letteralmente, visto che hai la camicia aperta», lo incitò il ragazzo entusiasta.

Yoongi, imbarazzato, si portò una mano al petto nel vano tentativo di coprirselo: Seokjin e le sue geniali idee.

Inspirò il fumo finché non gli bruciò la gola e lo gettò fuori con esasperazione; afferrò il drink senza dire altro e ne bevve un lungo sorso: quella sera si sarebbe aggrappato a qualsiasi cosa pur di distrarsi – anche se la camicia di Seokjin si sarebbe rovinata.

Moon's Serendipity ~ YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora