Jimin
«Allora, Jimin, come sta andando il tuo progetto da solista?», gli chiese Hoseok, appoggiandosi col gomito sulla sua spalla.
Erano al club di danza e Jimin non faceva altro che storcere il naso per l'acre puzza di sudore che aleggiava in quella stanza. Quel giorno nessuno aveva voglia di adoperarsi, così si erano concessi un'ora libera e stavano facendo freestyle: in quel momento, al centro della sala, c'erano Lalisa Manoban, conosciuta da tutti come “Lisa”, una ragazza thailandese del primo anno, e altre cinque ballerine di cui Jimin non ricordava i nomi; stavano ballando su una canzone rap americana, mentre gli altri si limitavano a battere le mani a tempo di musica e a fare commenti inopportuni circa il fondoschiena della ragazza.
«Abbastanza bene, anche se con lo studio è un po' difficile esercitarsi continuamente», rispose Jimin, distogliendo lo sguardo dall'esibizione per controllare i messaggi sul cellulare: Taehyung gli aveva scritto che sarebbe passato al club di danza perché Jeongguk era in fase “Ignoriamo Tae affinché la smetta di rompermi i coglioni”.
Jimin sbuffò e gli scrisse di non venire a romperli anche a lui, ma non riuscì ad inviare il messaggio in tempo perché Hoseok domandò: «Non te l'ho più chiesto, ma il problema della sala prove come l'hai risolto?». Il ragazzo andò in panico per quella semplice domanda, ricordandosi di aver chiesto aiuto anche a lui, ma non avrebbe mai potuto confessargli il modo in cui aveva risolto la situazione.
La fortuna volle che Taehyung arrivasse proprio in quel momento... forse non era così male la sua presenza lì.
«Ehi, principino», lo salutò lui con una pacca sulla spalla.
«Ciao, Tae», rispose Jimin con aria distratta.
«Aspetta un secondo... mi hai davvero salutato senza insultarmi?».
«Ogni tanto i miracoli accadono», disse tuttavia riferendosi al fatto che l'amico l'avesse appena salvato dal dire un mucchio di fesserie per salvarsi la carriera universitaria.
«Hobi hyung! Su, indicami la ragazza di cui mi hai parlato l'altro giorno in caffetteria», esclamò Taehyung mostrando un radioso sorriso rettangolare.
Hoseok scoppiò a ridere rumorosamente e indicò una ragazza dai capelli biondo platino, intenta a godersi l'esibizione.
Jimin gli consigliò di non palesare così tanto il suo interesse per il semplice fatto che diversi ragazzi si erano voltati a guardare prima lui e poi la ragazza in questione, ma il più grande sembrava essersi perso in quella visione ai suoi occhi celestiale.
«Le hai mai parlato?», domandò Taehyung, che tuttavia ricevette una risposta incerta soltanto dopo aver agitato una mano davanti al volto del ragazzo: «S-sì, diverse volte».
«Non è che ti serve una piccola spinta per chiederle di uscire?».
«Io? Chiederle di uscire?». Hoseok si illuminò al solo pensiero, ma si rabbuiò subito dopo, commentando a malincuore: «Non credo sia interessata...».
«Hai così poca fiducia nelle tue potenzialità?», intervenne Jimin circondandogli affettuosamente le spalle col braccio.
«No, non è quello il problema...».
«E quale sarebbe allora?», chiese Taehyung in rimando.
«Ecco... Yoongi mi ha detto che non è interessata ai ragazzi».
Jimin quasi si rianimò soltanto udendo quel nome, al che domandò: «E lui che ne sa?».
«Voi gay avete quella cosa... come si chiama? Gay radar?».
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Moon's Serendipity ~ Yoonmin
Fanfiction«Perché piangevi?» «Quando?» «La prima volta che ti ho visto... tu stavi piangendo. Avevi le braccia allargate e lo sguardo perso e ho pensato che stessi per spiccare il volo o per precipitare nel vuoto. Ed eri bello, tanto» «Non è importante, Yoong...