40 Ep.

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Cercavo in tutti i modi di nascondermi, da sempre, non era facile essere come me. Alcune volte mi facevo paura da sola, avevo imparato a crescere con il terrore del buio, dove le tenebre si impossessavano della mia testa e mi facevano compiere atti terribili. Fu in una di quelle sere che Voldemort mi trovò. Ero diventata un mostro, lui mi insegnò a gestire il mio potere. Era duro, cattivo e spregevole, ma non con me. Io potevo soddisfare ogni suo desiderio, aveva bisogno di me, ma adesso ciò che dovevo fare non era più così semplice. Ero innamorata alla follia e questo mi aveva resa debole.

Conoscevo alla perfezione la storia di Draco, sapevo come gestirlo dal primo giorno che lo vidi, così per Thomas, ho sempre finto di essere la pedina quando erano loro le vere vittime. Dovevo dare prova di questo, voleva diventassi un leader, un capo, che cazzata. Avrei dovuto rovinarli e portarli nell'oblio, ma non potevo, non adesso.

Volevo solo stare tra le braccia di Draco, stringerlo. Gli avrei dimostrato che stava sbagliando, non doveva allontanarmi da lui, potevo cambiare. Scesi nella sala comune Serpeverde, sentivo degli strani rumori, risate, il ticchettio dei bicchieri. L'odore del tabacco era inconfondibile, c'era una festa di cui ovviamente non sapevo nulla. L'unica che mi avvisava sempre era Daphne, ma l'avevo abbandonata come facevo con tutti sempre.

Entrai nella stanza, c'era un gran casino. Facevo fatica a distinguere bene i volti delle persone, erano tutti appiccicati, ma non avrei smesso di cercare la sua chioma bionda tra la folla. Presi un bicchiere lo riempii di whisky, facevo piccoli sorsi mentre potevo scorgere il divertimento nei volti degli altri. Poi lo vidi, accanto la finestra, ma non era solo. Le sue mani erano attorno al corpo di Astoria, la sua bocca sfiorava le sue labbra, la stringeva come faceva con me. Rimasi immobile qualche secondo, poi il bicchiere mi cadde dalle mani, fece un casino e tutti si girarono a guardarmi, compreso lui. I nostri sguardi s'incatenarono, era pietrificato sapendo che l'avevo visto.

Corsi via, salii le scale fino alla mia camera, non potevo crederci. Non era lui, il mio Draco mi aveva giurato amore, volevo convincermi di aver frainteso tutto, ma non era così. Non era lì con me, c'era un'altra persona per lui. Nonostante fosse tutto quello che avevo, bramava un'altra adesso. Gli sarei entrata in testa per capire cosa stesse pensando, era solo una questione di tempo. Prima o poi tutto sarebbe finito.

Poi un tonfo alla porta mi fece perdere un battito, lo sentivo urlare il mio nome fuori dalla stanza. Gli aprii piano piano, ma lui entrò di prepotenza imponendo la sua figura davanti a me. Eravamo io e lui. Avrei preteso una spiegazione. Indietreggiai aveva perso la mia fiducia.

L: '' Si sincero, Draco perché l'hai fatto ? Ti piace ? Mi hai rimpiazzata così in fretta ?''

Era palesemente ubriaco, barcollava a ogni movimento, ma volevo riposte.

D: '' L'ho baciata perché mi piace e penso che la cosa sia ricambiata ''

Non poteva essere serio, questo non era lui. Era mio non avrebbe mai detto una cosa simile. Così gli sferrai un colpo basso, lo colpii dove sapevo gli avrebbe fatto più male.

L: '' Aveva ragione Thomas, sei solo un bambino viziato e confronto a lui non vali proprio niente '' Urlai la frase più falsa che potevo dire in quel momento, ma lui aveva fatto di peggio.

Il suo viso si incupii, prese un respiro, strinse i pugni e mi guardò.

D: '' Davvero? Non avresti detto lo stesso ieri, ma sai cosa ti dico io credo di essere il migliore e ti assicuro che se non ci fosse stata gente mi sarei scopato Astoria lì vicino alla finestra.''

Fece una breve pausa prima di ricominciare '' proprio dove ho scopato la troia che ho di fronte adesso, come hai detto che ti chiami ? Lia ? ''

Lanciai un urlo disperato, e ancora mi inginocchiai davanti a lui, le mie urla risuonavano in tutta la stanza. Il dolore usciva da dentro me con la stessa furia con cui l'avevo rinchiuso.

L: '' MI ARRENDO! MI HAI SENTITO ?''

Ancora più forte lanciai le mie parole contro di lui, restò pietrificato era in difficoltà sapendo ciò che stavo provando, mi strappai la divisa di dosso la lanciai a terra e continuai a gridare

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Ancora più forte lanciai le mie parole contro di lui, restò pietrificato era in difficoltà sapendo ciò che stavo provando, mi strappai la divisa di dosso la lanciai a terra e continuai a gridare.

L: ''HO PERSO TUTTO, HO PERSO TE, NON HO PIU' NIENTE DA PERDERE ADESSO ''

Era successa la cosa più brutta che potesse capitarmi, l'unica persona a cui avevo confidato i miei segreti, il mio passato, mi aveva ferita usando la sua meschinità. Conosceva le mie debolezze, la mia gelosia e l'aveva usata contro di me. Aveva distrutto il mio cuore, facendo ciò che aveva giurato di non fare. Questo non poteva essere amore. Era uno dei dolori peggiori che avessi mai provato, peggio di qualsiasi maledizione.

Mi avevano insegnato a incassare e a resistere ai colpi che la vita mi avrebbe messo davanti, a insistere, ma questa volta ero impotente. Questa volta avrei mollato, era la prima volta che provavo amore per qualcuno e avevo rovinato tutto, sapevo non fosse completamente colpa mia, ma nessuno avrebbe mai accettato il mostro che ero, nessuno avrebbe mai accettato il mio patto con Voldemort. Nemmeno Draco.

La cosa peggiore fu che non disse niente dopo, aveva smesso di combattere. Non era stato facile per me, ma quel silenzio fu ancora più devastante. Continuavo a pensare a noi insieme, ogni singolo momento. Mi diede le spalle, appoggiò la mano al muro vicino alle porte per uscire. Poi esalò le sue ultime parole prima di lasciarmi.

 Poi esalò le sue ultime parole prima di lasciarmi

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D: '' Non c'è più posto per noi due ''

Fu così che iniziai a piangere, come se mi stessero aprendo la carne, come se stessi morendo. Eravamo solo un sogno. Non sapevo dove sarebbe andato uscito dalla mia stanza, stavo soffrendo davvero. Urlai con tutte le mie forze '' DRACO '', ma non rispose nessuno.

Pensavo sarebbe stato impossibile tutto questo, eppure era successo, lui si era dimenticato di noi. Io ci sarei stata fino alla fine. Forse in qualche modo, lasciando scorrere i giorni avrei potuto tornare da lui. Il fatto che non fossi perfetta non mi rendeva meno degna di ricevere amore. Ero così stanca di mentire, perché lo amavo e non volevo più nasconderlo. Credevo che mi amasse, compresi i miei aspetti più oscuri, gli stessi che in qualche modo condannavano anche lui. Ogni cicatrice, ogni difetto, ogni imperfezione. Eravamo così compromessi, non meritavo di essere felice. Aveva scelto di non amarmi quanto io amassi lui. Era una cosa che non dipendeva da me, da nessun altro, ma aveva preso la sua decisione..

Mr. Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora