Ero sola, ancora una volta, i miei genitori non sapevano come calmare la mia furia. Questa volta bastò uno sguardo di troppo di mio padre per farmi scattare. La rabbia, era già sovrana del mio corpo mentre il mostro che portavo dentro usciva impetuoso. Non dovetti dire nulla, mi bastò pensare a lui che tremava ansimante di paura e così fu', solo l'intervento di mia madre mi placò. Continuavo a sentirmi in colpa per quello che ero, per le brutte cose che facevo capitare agli altri. Ero un'arma di distruzione per tutti quelli che mi stavano attorno.
Quella sera però qualcosa cambiò, il Signore Oscuro sapeva del mio enorme potere, fece un patto con mio padre il quale lo proclamò mio padrino in cambio di protezione. Non ero più libera, la mia famiglia aveva paura di me e mi aveva resa schiava di qualcun altro.
Mi trovavo in camera mia, seduta con le braccia che mi avvolgevano il volto. Dondolavo su me stessa cercando la calma che non mi apparteneva. Voldemort varcò le porte, all'epoca non sapevo ancora chi fosse, era troppo debole per esporsi. Mi guardò come solo un serpente poteva fare e mi fece il lavaggio del cervello con i suoi discorsi sul dominio, sull'essere un Dio per tutti quelli che lo circondavano.
Si mise comodo sulla poltrona nel mezzo della mia stanza, accarezzava la sua bacchetta mentre mi guardava come se fossi un gioiello. Si presentò e li capii chi avevo di fronte, un assassino, un'essere spregevole proprio come me.
V: '' Per loro sei solo un mostro, come me, ti temono, non hanno il coraggio di affrontarti ma io posso aiutarti '' Le sue parole risuonavano in tutta la stanza, ma pensai che non avesse torto. Ciò non cambiava cosa lui facesse alle persone.
L: '' Tu uccidi gli innocenti ''
V: '' Non parlare come se fossi uno di loro perché non lo sei, anche se forse ti piacerebbe '' Ringhiò fuori dai denti, infastidito dalla mia poca stima di lui.
L: '' Io posso creare dolore a chi mi ferisce, non riesco a controllarmi, potrei uccidere anche te '' Lo guardai con aria di sfida, non mi faceva paura, eravamo uguali in un certo senso.
V: '' Ti cacceranno via lo sai, anche adesso ti hanno mollato appena le cose stavano andando troppo male. Io non sono un mostro, ho solo capito da che parte dovessi stare e ora ti sto offrendo la tua rivincita. ''
Aspettai qualche istante prima di rispondere, credevo veramente che mi avrebbe aiutata, credevo veramente che fosse per una giusta causa. Meritavo di essere amata come tutti gli altri.
L: '' A quali condizioni ? ''
Sorrise, si avvicinò leggermente a me, fece un piccolo inchino e alzò lo sguardo.
V: '' Tu mi aiuterai a distruggere uno dei discendenti delle 28 famiglie sacre, solo in questo modo potrò riavere ciò che mi spetta ''
L: '' Di chi stai parlando ? ''
V: '' Draco Malfoy e Thomas Burke, uno di questi possiede un medaglione che mi appartiene, lo troverai e poi lo ucciderai ''
Era sadico, solo un pazzo poteva gioire della morte di qualcuno, ma in quel momento non avevo nulla da perdere. Credevo che la mia vita sarebbe cambiata, finalmente avrei avuto la mia rivincita e accettai. Qui iniziò la mia storia, ma se solo ci avessi riflettuto abbastanza avrei impedito tutto questo. Non potevo sapere che mi sarei innamorata di entrambi.
Le persone non sono ciò che vogliono farci credere, non capita mai che si discuta se sia giusto o sbagliato uccidere i malvagi, perché se così fosse tutti diventerebbero dei santi dicendo che è una cosa ingiusta. Non che questo sia sbagliato, ma se fossero soli, la verità sarebbe soltanto una; cioè che sono tutti dei codardi. Anche se disapprovano l'esistenza di esseri come me, non esiterebbero a usarmi se ne avessero il bisogno.
Io non stavo bene, non dormivo la notte, facevo incubi terribili che mi facevano credere mi sarebbe successo qualcosa di brutto. Non sapevo più distinguere la fantasia dalla realtà. Passavo le mie giornate in preda alle crisi di panico dove l'unico modo per uscirne era urlare con tutte le mie forze, avevo bisogno di qualcuno come me, avevo bisogno di un mostro che mi assomigliasse. I giudizi degli altri erano diventati il mio pane quotidiano, Voldemort fu' l'unico che mi aiutò a controllarmi, con lui riuscii ad avere una vita normale, prima che decidesse di mandarmi a Hogwarts.
Ero entrata in quella scuola sapendo esattamente chi dovessi cercare, tutto quello che ho fatto aveva un torna conto, sapevo a cosa andavo incontro, avevo un compito da svolgere. Ho finto di essere sorpresa dell'arrivo di Thomas, quando sapevo alla perfezione cosa sarebbe successo. Ho mentito dall'inizio, credevo fosse uno stupido gioco, ma poi il mio cuore si è aperto come non aveva mai fatto. Iniziavo a provare sentimenti sconosciuti, Draco mi era entrato dentro in punta di piedi e ora non potevo più farne a meno. Sapevo non era lui che possedeva ciò che stavo cercando e non potei fare a meno di avvicinarmi, ma dall'altra parte c'era una persona che credeva di esser li per il Signore Oscuro, invece era lì per me. Io sarei stata il suo peggior incubo. La cosa mi è sfuggita di mano, ho fatto soffrire tutti ancora una volta e ora come potevo uscire da questa situazione ?
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Uno schiocco di dita mi riportò velocemente alla realtà.
D: '' Ho interrotto un pensiero profondo ? '' La sua voce era rassicurante. Mi voltai verso di lui
L: '' Nulla di importante '' Con la mano sfiorai il suo volto, non potevo credere fosse ancora tra le mie braccia.
Mi guardò con un ghigno stampato in faccia, compiaciuto del potere che aveva su di me, ma non sapeva che in realtà ero io a possederlo. Era in trappola. Non potevo farne a meno, ero immensamente innamorata di lui.
D: '' Quindi non riesci a starmi lontana ? '' ..
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Ciao a tutti anche per oggi il capitolo finisce qui !
Cosa succederà arrivati a questo punto ?
Fatemi sapere le vostre opinioni e se vi siete fatti un'idea su cosa potrebbe accadere, sono curiosa !!
Al prossimo aggiornamento, baci !!
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Mr. Draco Malfoy
FanfictionLia Viper, Serpeverde, scopre di possedere un dono e cercherà in tutti in modi di tenere con sè Draco Malfoy. #1 Draco Malfoy 27/01/2021 Estratto : " io non riesco a guardarti accanto a lei, le tue mani che la toccano, la tua bocca che le rivolge...