42 Ep.

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Rientrai nella mia stanza, avevo lasciato un casino in giro, vestiti, libri, il disordine che avevo dentro era lo stesso della mia camera. Mi avvicinai allo specchio, diedi un'occhiata alla mia figura, la caduta di poco prima mi aveva causato un livido nel braccio destro, ma sicuramente non era niente confronto a quello che avevo fatto a lei.

Mi svestii completamente, andai in doccia, sciacquai con forza il mio corpo, sfregai la spugna su ogni più piccola parte di me, quasi da causarmi dolore. '' DOLORE '' era l'unica parola di cui sapevo esattamente il significato, ogni più piccola sfaccettatura. Ero io in persona. Mi vestii, rimasi immobile qualche secondo, continuavo a pensare a lui. Mi bastava poco per ricordarlo, ne avevo bisogno eppure era come se non ci fosse mai stato nulla.

Passarono pochi istanti prima che il marchio posto nel mio braccio iniziò a bruciare, la stessa sensazione dell'ultima volta. Caddi a terra, la sua voce non era nella mia testa, era reale. Voldemort era apparso nella mia stanza. La paura mi rendeva schiava , era quasi impossibile guardarlo nel suo abito nero. Le sue mani allungate volgevano verso la mia figura, fece un semplice gesto con la bacchetta e le mie gambe da sole si alzarono, ero in piedi davanti a lui e non potevo fare nient'altro che assecondarlo.

V: '' Mi congratulo con te, molto spesso il dolore è ancor peggio della morte '' la sua voce graffiante era spaventosa.

Presi tutto il coraggio che avevo e gli risposi '' Cosa intende mio Signore '' .

Fece un piccolo sorriso, inclinò la testa per guardarmi meglio dall'alto della sua posizione.

V: '' Quei due ragazzi hanno l'anima a pezzi, pensare che me ne sarebbe bastato solo uno, ma tu li hai resi schiavi entrambi. Continua pure sono venuto a darti il mio appoggio ''


Mi spezzò il cuore, come poteva non accorgersi di come stessi anch'io, come poteva ridere del mio dolore. Gli urlai tutto quello che in questi anni non gli avevo mai detto. Il mostro dentro di me faceva paura anche a lui.

L: '' TU VUOI LASCIAR MORIRE TUTTI QUELLI CHE AMO, MI HAI LASCIATA IN QUESTA SCUOLA DA SOLA ! '' Presi fiato, tremavo, ma non potevo fermare il fiume di parole che usciva impetuoso dalla mia bocca '' COME HAI POTUTO FARLO ? IO CHE SONO SEMPRE STATA '' LA TUA BAMBINA '' MA IL SIGNORE OSCURO NON PROVA AMORE ! ''

Fece roteare la bacchetta, in pochi istanti ci catapultò fuori dalla scuola, eravamo nel mezzo della foresta oscura.

V: '' Tu mi appartieni, hai giurato di servirmi, ti ho insegnato tutto quello che sai e ora devi portare a termine ciò che ti ho chiesto ''

Urla uscirono dalla mia gola, gli alberi si piegarono, il cielo diventò scuro, una tormenta si scaraventò contro Voldemort, ma lui era troppo forte, la schivò alzandosi sopra di me.

V: '' ORA BASTA '', inavvertitamente mi calmai, caddi a terra respirando affannosamente, poggiò la sua mano sulla mia testa quasi per accarezzarmi, mi guardò per l'ultima volta prima di materializzarmi nuovamente nella mia camera, ma lui non c'era...

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V: '' ORA BASTA '', inavvertitamente mi calmai, caddi a terra respirando affannosamente, poggiò la sua mano sulla mia testa quasi per accarezzarmi, mi guardò per l'ultima volta prima di materializzarmi nuovamente nella mia camera, ma lui non c'era più.

Portai le mani alla testa, le trascinai sul mio corpo, caddi nel mezzo della mia stanza ricoperta dal casino che avevo attorno. Era solo una questione di tempo, prima o poi sarebbe successo. Non potevo più aspettare, corsi fuori, via per i corridoi. Le mie gambe si muovevano da sole verso la camera di Malfoy, era l'unico con cui avrei potuto sfogarmi. Non m'importava di quanto mi odiasse io avevo bisogno di lui.

Bussai alla porta '' Draco aprimi '' , nessuna risposta, '' DRACO PER FAVORE '' , bussai ancora più forte. E ancora i miei pugni battevano '' DRACO TU SAI CHI E' VENUTO DA ME '' . Il mio pianto era straziante, non riuscivo a fermarmi, ancora una volta il mio corpo era  terra guardando avanti sperando che mi aprisse. Poi tornai con lo sguardo verso le mie mani poggiate al pavimento, inaspettatamente l'uscio si aprì leggermente. Mise le sue mani sulle mia spalle e mi trascinò dentro con sè.

Si mise seduto sul letto, non voleva nemmeno guardarmi. La sua stanza era come sempre ordinata, niente fuori posto, tranne me in quel momento. Restai immobile vicino all'uscita consapevole che mi avrebbe fatta andar via il prima possibile.

D: '' Non riesco a capire cosa vuoi da me '' Le sua parole erano gelate, non traspariva nessun sentimento, sembrava solo stanco di avermi attorno.

D: '' Mi hai fatto credere di valere qualcosa, mi hai fatto credere che tu fossi l'unica in grado di capirmi, mi hai reso dipendente, IO AVEVO BISOGNO DI TE. '' il suo sguardo non si era mai alzato da terra, continuava a parlare facendo finta che io non fossi lì realmente. Tutto questo mi rendeva ancora più debole, il mio cuore era spezzato; impossibile da ricomporre.

L: '' Tu non capisci, pensi che anch'io non sia una vittima ? '' , mi abbassai cercando il suo volto. '' Sei stato l'unico a raccogliermi nonostante le mie spine. ''

Alzò gli occhi, prese il mio mento con la mano '' Ho sbagliato '', mi levai dalle sue grinfie velocemente e ricambiai  '' Non puoi dirmi questo ''

Qualche istante di silenzio poi gli sputai i miei sentimenti '' Prima di te ero solo un mostro, ero in bilico se essere vittima o essere l'artefice di tutto questo, avrei dovuto far diversamente, ma scusami se sono stata cresciuta da un serpente, ho sbagliato e mi sono innamorata di te. Sono pronta a cambiare davvero. Sono disposta a far ciò che mi chiedi, se solo tu riuscissi ad aspettare la fine di questa tremenda agonia''

D: '' Continui a entrarmi in testa, non riesco a fare a meno del casino che mi provochi, perché ho così tanto  bisogno di te ? ''

Si alzò bruscamente, mi spinse verso la scrivania dietro di noi, gli bastò pochissimo per farmici sedere '' Vorrei ti togliessi questi stracci e che indossassi le mie mani al loro posto '' era fottutamente bipolare, era uguale a me. Baciai le sue labbra, erano come morsi, volevamo assaggiarci come non facevamo da tempo.

L: '' Quindi puoi perdonarmi ? '' Gli dissi scansando la sua bocca.

D: '' No, ma ho bisogno di questo per sentirmi vivo ''

Ricominciammo a toccarci, strappò la maglietta che indossavo, scesi dalla scrivania, mi inginocchiai davanti a lui, levai i suoi pantaloni. Le sue mani mi afferrarono bruscamente i capelli, presto presi in bocca la sua erezione, alzai lo sguardo per vederlo godere era uno spettacolo impagabile.

Mi fece girare mettendomi a novanta sul banco, entrò dentro di me tenendosi per la mia chioma, inarcai la schiena verso di lui e cominciammo ciò che ci riusciva meglio. Le sue mani, il suo corpo, il suo viso erano finalmente di nuovo in mio possesso anche se non sapevo per quanto..

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Ragazze che ansia pubblicare questo capitolo, spero di avervi incuriosite ancora un po' !

Al prossimo aggiornamento, un bacio !!

Mr. Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora