pov. t/n
Isabel mi saltò al collo cominciando a piangere
Isabel: perché *un singhiozzo* perché non ci hai detto che avevi avuto un attacco?
Furlan: non sai quanto eravamo in pensiero?!E si unì anche lui all' abbraccio, io rimasi ferma con le braccia che scorrevano lungo i fianchi. Quando si staccarono da me notarono le flebo e si preoccuparono
Furlan: ora come ti senti?
io: sto bene non preoccupatevi
Isabel: e come potremmo non farlo dopo quello che è successo?! siamo una famiglia!
*posai una mano sulla testa di Isabel accarezzandola, e posai una mano sulla spalla di Furlan come facevo spesso e dissi*
io: ora sto bene, scusate se non ve ne ho parlato
Entrambi fecero un timido sorriso, e Isabel si spostò leggermente verso Furlan, così riuscii a notare il corpo di ricerca che mi osservava. Erwin si alzò e venne verso di me
Erwin: sicura di stare bene? sei un po' pallida
io: nel sottosuolo siamo tutti pallidi per la mancanza di luce solare *dissi nemmeno guardandolo negli occhi e andando a sedermi a capotavola con la finestra alle spalle*Una volta che fummo tutti seduti
Erwin: bene ora avrei qualche domanda da farti
*lo guardai negli occhi invitandolo a continuare*
sapevo che oramai non aveva senso mentire alle loro domande, quindi risposi con sincerità.pov. Erwin
io: da quando possiedi il potere di trasformarti in gigante?
t/n: poco meno di quattro mesi.
*come sospettavamo*
io: poteresti descrivere fisicamente il tuo gigante?
t/n: è un classe 16 metri, è ricoperto da poca pelle, infatti si vedono quasi solo i muscoli e ha una corporatura femminile
io: dove ti allenavi con il tuo gigante?
t/n: in una grotta
io: dei gendarmi ti hanno seguita e vista entrare in una sartoria, e ci sei rimasta per tutto il periodo dei terremoti, come lo spieghi?
t/n: nella sartoria c'è un passaggio segreto che porta alla grotta
Hanji: che esperimenti conduci?
t/n: per la maggior parte mi alleno nella fluidità dei movimenti nel combattimento copro a corpo, poi il tempo di durata della trasformazione, il numero di volte che riesco a trasformarmi, uscire volontariamente dal corpo del gigante e ritrasformarmi
Hanji: è un programma piuttosto faticoso. Ogni quanto ti alleni col gigante?
t/n: circa un giorno sì è un giorno no
Hanji: è una media di tutto rispetto, spero che andremo d'accordo durante gli esperimenti
*feci un piccolo cenno con la testa che stava per un sì*
io: penso che la voce si sia sparsa anche nel sottosuolo, che esiste un'altra persona con la tua dote
t/n: si lo so
io: farete gli esperimenti insieme, così potrete anche allenarvi combattendo l'uno contro l'altro.
t/n: ok
io: bene, come hai-
mi fermai vedendo t/n irrigidirsi e tendere occhi e orecchie nella mia direzione, o meglio verso quella della porta che si trova dietro di me. Si staccò le flebo cercando di non fare il minimo rumore, lentamente potrò una mano al viso e fece segno di fare silenzio posando l'indice destro sulle labbra, nessuno di noi capiva cosa stesse succedendo, ma per sicurezza nessuno fiatò, nemmeno i suoi amici che la guardavano con sguardo confuso finché.pov. t/n
Il biondino mi tempesta di domande, rispondo a tutte quelle che mi pone, però sento che c'è qualcosa che non va, sento una presenza strana in casa
*sento uno scricchiolio provenire dal salotto, non è possibile che sia stato fatto da solo no?* mi irrigidisco e sto attenta cercando di captare qualche altro rumore
Erwin: ok bene, come hai-
il sopracciglione alla mia vista smise di parlane, mi staccai silenziosamente le flebo e feci cenno a tutti di fare silenzio, finché non decisi di agire e cominciai a fare il segnale in codice a Furlan e Isabel, era un segnale in codice che avevamo inventato in caso di necessità e che potessimo capire solo noi. Si faceva con dei gesti della dita e delle mani, quando non volevamo che il nemico sentisse la nostra mossa o ci trovavamo in una situazione di pericolo, a seconda dell'ordine in cui i gesti venivano compiuti il significato cambiava e stava a significare cosa fare.
In quel frangente feci i simboli nell'ordine che stava a significare
"c'è un nemico, ora lo attacco"
appena videro quei gesti si allarmarono, ma cercarono di mantenere il sangue freddo. Viso che a volte c'erano emergenze o qualcuno cercava di intrufolarsi in casa nostra avevano seminato per la casa delle armi nascondendole sotto listelli di legano del pavimento, nei cassetti o addirittura nel soffitto, mi alzai lentamente e silenziosamente dalla sedia, camminando in punta di piedi, e andai alla porta dello sgabuzzino, la aprii, presi il manico di una scopa, lo girai tenendo in mano la parte con l'attaccatura delle setole, alzai lo sguardo al soffitto come per controllarlo e feci pressione sul ventitreesimo listello di legno del soffitto, che si inclinò immediatamente in obliquo facendo scivolare dal soffitto una pistola che mi affrettai ad impugnare, era già carica, tutto il corpo di ricerca si irrigidì io gli feci segno di fare silenzio ma Erwin si alzò di scatto e
Erwin: t/n cosa sta succedendo?
*disse abbastanza allarmato*
a quel punto l'intruso fece capolino dalla porta e potemmo vederlo puntare la pistola verso Erwin
io: attento!
saltai sulla sedia per poi fare una lunga scivolata su tutto il tavolo fino ad arrivare da Erwin, e a prendermi il proiettile che lo avrebbe ucciso, l'intruso corse via terrorizzato, la mia spalla sanguinava ma ora non era un problema avevo imparato a controllare la trasformazione, dovevo inseguirlo, feci un balzo e scesi dal tavolo e cominciai a corrergli dietro
Furlan e Isabel: T/N!
uscendo di casa vidi i soldati che erano di guardia a terra, non c'era sangue in giro forse li aveva solo storditi.
Sentì le loro voci lontane, ero già fuori di casa. Riuscivo a stargli dietro, non era molto veloce, continuava ad entrare in molti vicoli, ma sembrava correre alla cieca, per fortuna io conoscevo bene il labirinto di vicoli del sottosuolo, corremmo per un po' finché, che fortuna è appena entrato in un vicolo cieco, cercava di scavalcare il muro che lo bloccava ma invano
X: AHH TI PREGO NON UCCIDERMI!!
io: e perché non dovrei farlo?
*dissi con tutta la calma del mondo*
Sentivo passi frenetici raggiungermi mi voltai e vidi i miei amici con il corpo di ricerca, avevano in fiatone
Furlan: hai *respiro profondo* scoperto chi è?
io: non ha ancora parlato
*dissi continuando a guardare avanti*
*gli puntai la pistola*
io: per chi lavori?
*mi guardarono tutti confusi*
X: come sai che lavoro per qualcuno?
io: perché una ragazzino come te che ha paura ad usare una pistola non farebbe mai niente di simile di sua iniziativa, a meno che tu non abbia un valido motivo, ma è la prima volta che ti vedo, quindi...
Quindi te lo chiedo un'altra volta, per chi lavori?
X: NON POSSO DIRTELO, SE LO FACCIO MI UCCIDERÀ!!!
io: perché pensi che anche se mi dicessi per chi lavori ti lascerei vivere?
*dissi più come fosse un affermazione che una domanda*
X: hiii *in sua risposta ottenni solo un gemito di terrore*
io: questa è la tua ultima occasione, potrei donarti la grazia se mi rispondi entro cinque secondi, per chi lavori?
*dissi l'ultima frase assicurandomi di scandire bene le ultime parole*
passati cinque secondi
io: lo hai voluto tu
*gli sparai alla mano dove teneva la pistola che probabilmente si era anche dimenticato di avere vista la paura che provava in quel momento*
X: AHHHHH CHE MALEEE!!!
il corpo di ricerca rimase scosso dai miei metodi un po' bruschi ma non dissero nulla, mentre Furlan e Isabel ne erano abituati.
*abbassai la pistola*
io: ora parlerai? sai ho ancora cinque proiettili
*rialzai la pistola puntandogliela contro, niente, ricaricai*
X: LAVORO PER POLPO, MA TI PREGO NON UCCIDERMI!!
(scusate so che nel mondo di AOT non sanno cosa sia un polpo, ma prima di scrivere questa storia avevo già deciso di chiamarlo così (jojo's reference ahaha)- ovviamente non è il vero nome di questa persona è un nome finto - e mi piaceva questo nome, facciamo finta che sia un pesce di lago così che sappiano come sia fatto e cosa sia)
solo a sentire quel nome mi si gelò il sangue, non potevo crederci, quel figlio di puttana era ancora vivo
io: tu menti
*gli sparai all'altra mano*
X: AHHHHH, NO LO GIURO NON STO MENTENDO!
Isabel: LUI È MORTO!
Furlan: NON PUÒ ESSERE ANCORA VIVO!
X: TUTTI PENSAVANO FOSSE MORTO MA È VIVO, È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE A QUELLE FERITE
ormai continuavano ad urlarsi addosso è solo al pensiero che quella sottospecie di uomo fosse ancora vivo mi ribolliva il sangue, così misi fine a quel continuo botta e risposta sparando in testa al tizio. Tutti mi guardarono con gli occhi fuori dalle orbite, io mi limitai ad andare da Erwin e dire
io: ora possiamo andare
*dissi quella frase solo per non destare sospetti anche se non volevo più andare in superficie dopo aver scoperto che quello era vivo, l'ultima cosa che volevo era anche solo la minima possibilità di vederlo di nuovo*
Sapevo che avrei potuto ottenere più informazioni da quel tizio, riguardo a Polpo e al fatto che mi stesse cercando di nuovo, ma non sono riuscita a trattenermi.
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SEGRETI [levi x reader]
FanfictionT/n la più famosa e ricercata leader di una banda di criminali nella città sotterranea, un giorno come di consueto stava facendo un lavoro per una fonte a lei sconosciuta, ma questa volta il suo piano per la prima volta troverà un ostacolo, questo o...