SEGRETI [levi x reader]

capitolo 21

pov. Levi

Non può essere vero, no non è possibile, non può essere successo veramente, devo essermi sbagliato, quella non era lei, non poteva essere lei, no no no no, com'è potuto accadere? Proprio davanti ai miei occhi, ancora, ancora una volta ho visto una persona a me cara morire davanti ai miei occhi
Isabel: T/NNNN!
Furlan: T-t/n...
*disse sconvolto*

Hayato: T/N-SAMAAA!!
Le loro urla erano così strazianti, così acute, sembravano urlare tutta la tristezza e la rabbia che avevano in corpo, ma magari fosse così semplice liberarsi di quel dolore. Quelle urla non facevano altro che aumentare la voragine che mi si era formata nel petto. Vidi Erwin cercare di distogliere lo sguardo con un espressione corrucciata, Furlan e Isabel piangevano e urlavano il suo nome senza sosta, Hayato e tutto il Clan Kori, non si capacitava ancora di aver perso la propria Regina.

Il tempo sembrava rallentare sempre di più, eravamo tutti in uno stato di trance, ogni membro del corpo di ricerca, mentre fissavamo con gli occhi spalancati quel gigante, non potevamo lasciarlo in vita, dobbiamo vendicare t/n, io devo vendicarla; ma quando stavo per alzarmi sulla sella, improvvisamente vidi una lama perforare la pancia del gigante dall'interno, che poi aprì uno squarcio verticale sul suo ventre, non capivo cosa stesse succedendo, era la prima volta nella mia vita che vedevo una cosa simile, ma non avrei mai pensato di vedere quello che vidi dopo.

Due mani allargano lo squarcio dall'interno precedentemente aperto dalla lama, un braccio esce lento dallo squarcio per poi mostrare lentamente tutto il resto del corpo, prima la spalla, poi il petto e il viso... io conoscevo quel viso, era quello dell'unica persona con cui sia mai riuscito ad esprimermi, era quello dell'unica persona che non mi abbia mai giudicato, era quello dell'unica persona che mi capisce dentro queste strette mura.
Era t/n.

I presenti sono più scioccati di prima, il corpo di t/n stava uscendo dalla pancia del gigante, era quasi completamente fuori quando notai la sua espressione, aveva gli occhi vuoti e semi chiusi, la bocca era leggermente aperta e il suo corpo sembrava disarticolato, sembrava non riuscire a reggersi.
Uscì definitivamente dal mio stato di shock, arpionai con il dispositivo di manovra tridimensionale alle spalle di quel gigante, mi avvicinai a tutta velocità per poi procurargli un taglio netto e spesso sulla nuca, per poi scendere velocemente dal suo collo e vedere il corpo di t/n privo di sensi stare per schiantarsi al suolo, in quel momento sentì come una forza incredibile invadere il mio corpo e capì subito cosa dovevo fare, mi precipitai in picchiata verso di lei, era così vicina, poterla rivedere era davvero strano, la presi tra le mie braccia, le diedi uno sguardo veloce per vedere se avesse ferite gravi, per fortuna non ne aveva, osservai la formazione per cercare un carro vuoto dove farla stendere, appena lo trovai ci salì immediatamente, mi tolsi il verde mantello che piegai velocemente per poi appoggiarla con la testa sul cuscino che avevo appena creato. La guardai per forse due o tre secondi ma, non mi sembrava vero poterla vedere di nuovo, in un minuto pensavo di averla persa per sempre, per poi aiutarla a mettersi in salvo.
Le presi il polso tra le mani per controllare il battito, c'era ed era anche abbastanza forte. Rimasi lì in ginocchio i parte a lei finché
Isabel: t/n...
Hayato: t/n-sama!
Furlan: riesci a sentirci?!
io: è viva ma ha perso i sensi, restate con lei io vado ad eliminare i giganti che ci stanno circondando.
Ma prima che scendessi dal carro sentì qualcosa tirarmi delicatamente la manica della giacca, mi girai e vidi che t/n aveva ripreso i sensi
Isabel: t/n stai bene?!
Furlan: t/n!
t/n: i-il m- gig-gigan
Io la guardavo con gli occhi spalancati, mentre cercavo di capire quello che stava dicendo ma, perse i sensi di nuovo senza riuscire a finire la frase.
La sua mano che stingeva il tessuto della mia giacca, cadde facendo scendere il silenzio tra noi.
Così scesi dal carro e iniziai a uccidere tutti quei giganti, erano sette, li uccisi uno dopo l'altro senza pietà, stavo sfogando tutta la mia rabbia anche se lei era viva, non potevo permettergli di passarla liscia.