capitolo 20

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pov. t/n

L'attenzione di tutto il quartier generale è rivolta verso la spedizione fuori dalle mura, che si terrà domani.
In questa settimana abbiamo escogitato diversi piani, da accompagnamento, di fuga e per casi speciali. Tutti i giorni veniva riunito una sorta di consiglio formato da Erwin, Hanji, Levi, Mike, Eren e me, essendo loro le principali fonti di comando per gli altri soldati e noi le loro armi principali per questa missione. Abbiamo deciso che non usciremo dall'area del Wall Maria, è un ottima zona per la nostra missione, catturare dei giganti è difficile ma avendo le abitazioni e le mura a farci da supporto, c'è meno possibilità di morti inutili. Il piano, ideato principalmente da Hanji, seguito da alcune nostre leggere modifiche o aggiunte, si dividerà in diverse fasi, abbiamo pensato a qualsiasi variabile, qualsiasi possibilità, dovremmo riuscire ad avere sempre la situazione sotto controllo. Domani si partirà alla mattina e se devo essere sincera, ho un brutto presentimento, non so bene il perché, me lo sento e basta.

Ma d'altro canto io e Levi adesso abbiamo un rapporto normale, anzi quasi di amicizia, quella sera io e il Capitano, ci siamo chiariti su quello che è successo al campo di addestramento, e mi ha detto di non essere arrabbiato con me, e che avrebbe voluto fare di più per consolarmi. Quell'uomo rimane comunque un mistero per me, con gli altri non mostra il minimo sentimenti ma con me sembra lasciarsi un po' andare, come se avesse la certezza che io non lo scherzerei mai, e effettivamente è così abbiamo un passato simile alle spalle, usare le sue debolezze per usarlo a sua volta a mio vantaggio, sarebbe come burlarmi da sola, oltre a essere sbagliato e non avere nessun motivo per farlo.
Adesso la mensa si sta svuotando essendo finita l'ora di pranzo, ma prima di tornare al lavoro voglio concedermi una tazza di té, così vado alla piccola cucina che è permesso usare a tutti; mentre l'acqua bolle prendo una tazza ma, le mani cominciano a tremarmi leggermente, la tazza mi scivola dalle mani e cade rumorosamente al suolo, frustrata ma ormai rassegnata a questo mio deficit, mi inginocchio e comincio a raccogliere i cocci, sto per alzarmi e buttarli via quando mi accorgo che c'è né ancora uno sotto lo stipite della porta, così gattono fino alla porta, ma al posto del coccio mancante vedo un paio di stivali, alzo la testa e riconosco l'espressione confusa di Levi con in mano il coccio mancante, mi alzo, e lui me lo porge
io: grazie *dico seccata*
Levi: tutto ok?
io: si, mi è scivolata la tazza dalle mani
*ora ha capito perché ero seccata*
Levi: ah, e i polsi?
io: non mi fanno più male ma, le mani mi tremano ancora un po', ma va sempre a migliorare
Levi: capisco, meglio così

Restiamo un po' in silenzio mentre Levi sembra stare sul punto di cominciare a parlare o andare via, finché
Levi: Erwin ha detto che dobbiamo essere tutti nel suo ufficio alle tre
io: ah va bene grazie
*fa un piccolo cenno con la testa e se ne va*
Mi gusto il mio thé, e poi avendo ancora circa due ore di tempo decido di fare un giro in città visto che non avevo ancora avuto il piacere di visitarla, durante la strada incontro Hayato, che invito con me.
Mentre stavamo tornando ho trovato un piccolo studio medico che vendeva anche medicinali, così decido di entrare e acquistare dei sonniferi, visto che ultimamente non riesco ancora a dormire, non per gli incubi, ma perché non riesco a prendere sonno.

Quando rientriamo io mi dirigo subito verso l'ufficio del Comandate, anche se non sono ancora le tre. Hayato invece si riunisce ai suoi amici. Mentre cammino per i corridoi penso a come sarà la spedizione di domani, ormai abbiamo definito una linea generale di come si effettuerà, ma sono comunque preoccupata per le perdite che potremmo subire, per alcune in particolare.

*busso alla porta*
Erwin: avanti
io: buon pomeriggio Comandante
Erwin: buon pomeriggio
*dice cordialmente*
Erwin: accomodati pure mentre arrivano gli altri
io: la ringrazio
*mi siedo, poi mi passa dei fogli*
Erwin: questa è la stesura finale per la spedizione di domani, prima di consegnarla al governo centrale ritenevo corretto farvela leggere un ultima volta
io: ah grazie

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