SEGRETI [levi x reader]

capitolo 27

pov. t/n

Eren: dobbiamo partire subito, lei è in pericolo!
*disse cominciando a correre verso la porta*
Io lo fermai prendendolo per il braccio, lui si girò di scatto e mi guardò confuso
io: Eren non puoi partire così, senza un piano, né senza avere un quadro completo della situazione in cui ci troviamo, né in cui si trova lei
*dissi seria per cercare di calmarlo*
Eren: lo so ma se non ci sbrighiamo lei potrebbe...
*disse con voce tremolante*
io: lo so, ma è necessario.
-Lasciai la presa sul suo braccio capendo che si era calmato, mi girai per dirigermi verso gli altri e vidi lo sguardo di gratitudine con cui mi guardava il caposquadra Hanji.
Sasha: caposquadra Hanji ho un documento per lei!
*urlò per farsi sentire visto il modo in cui era stata ignorata fino a quel momento*
Hanji che sembrò essersi appena accorta di lei disse
Hanji: ah, eh un documento? Grazie, va bene ragazzi seguitemi
*disse rivolta a noi*
Mentre correvamo in un lungo corridoio seguendo Hanji lei disse
Hanji: comunque chi è questa ragazza del 104esimo corpo reclute?
*chiese impaziente*
Eren : è la ragazza più bassa di tutte
Mikasa: è bionda ed è la ragazza che sta sempre insieme a Ymir
-Perché non dicono il nome e basta?-
*pensai*
Hanji: eh? Ymir?
*chiese confusa*

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pov. Christa

Da quando i giganti hanno distrutto le mura e sono penetrati nei territori interni sono successe molte cose, la prima di tutte è che abbiamo cavalcato per raggiungere tutti i villaggi nella zona della nostra base per avvertirne gli abitanti e dirgli fuggire e di mettersi in salvo, poi abbiamo ispezionato tutto il perimetro delle mura per trovare la breccia che non abbiamo trovato, il che è molto strano, ci siamo imbattuti anche in un'altra squadra che setacciava le mura in cerca del buco ma anche loro non avevano trovato nulla.

Adesso stiamo alloggiando abusivamente nelle rovine di un castello che abbiamo intravisto durante la ricerca, abbiamo sistemato i cavalli in delle stalle provvisorie, e adesso i maggiori che si trovano con noi stanno facendo i turni per la guardia mentre lasciano noi reclute riposare. Prima di addormentarmi ripenso a questa folle giornata, che potrebbe essere anche l'ultima, quando poi finalmente riesco a prendere sonno.

Sul più bello però...
Reene: svegliatevi!! Venite tutti sul tetto!
-Salimmo tutti velocemente le scale, il cuore batteva forte e le gambe sembravano non reggerci quando arrivammo sul tetto e vidimo il paesaggio circostante ricolmo di giganti che si dirigevano verso di noi con espressione assatanata.
Reene: lì ho visti grazie alla luce lunare
Mike: ma com'è possibile?
Gelger: ma perché? Perché si muovono ancora?!
*chiesero sconvolti*
Nanaba: eppure è passato tanto tempo dal tramonto
*disse cercando di tornare a mente lucida*
io: ma cosa sta succedendo?
*chiesi in preda al panico*
Connie: ehi guardate là!
*disse indicando con il dito*
Noi ci girammo verso il punto da lui indicato
Connie: q-quello è un gigante? Non ne ho mai visti di così, è enorme e ricoperto di peli, non vi sembra più una bestia?
*disse girandosi verso di noi*
Ymir: guardate si dirige verso le mura!
*disse facendoci voltare tutti verso di lui*
Ma mentre lo osservavamo ancora scioccati sentimmo le fondamenta del castello oscillare violentemente, uno dei giganti di piccole dimensioni era sfuggito al nostro sguardo, ci aveva raggiunto e si era letteralmente lanciato sulla torretta dove ci trovavamo, probabilmente con l'intento di farci cadere, altri si erano affollati alle porta d'ingresso cercando di rompere il legno di essa a testate.
Gelger: oi oi oi oi fermatevi per colpa vostra non posso nemmeno farmi un goccio!
Nanaba: novellini state indietro! Adesso è il momento dei dispositivi di manovra tridimensionale!
*disse per poi lasciarsi cadere in caduta libera seguita da i suoi compagni*
Ci affrettammo ad avvicinarci al parapetto per seguire i loro movimenti, ma quando ci affacciammo erano già in azione a alcuni dei giganti più vicini alla torre erano già stati abbattuti, sono davvero straordinari, spero solo che nessuno di loro rimanga ferito, o peggio.